14 feb 2011

Andrè Gorz "Storia di un amore"

Ventitré anni sono trascorsi da quando siamo andati a vivere in campagna,la dove non c'era che un prato hai creato un giardino di siepe e di arbusti vi ho piantato duecento alberi.Per alcuni anni abbiamo viaggiato ancora un po ma le vibrazioni e le scosse dei mezzi di trasporto ti scatenavano dei mal di testa e dei dolori in tutto il corpo e quindi ci siamo costretti ad abbandonare a poco a poco la maggior parte delle tue attività preferite.Riesci a nascondere le tue sofferenze,i nostri amici ti trovano in piena forma,tu mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te,mi piacerebbe poterti dare tutto di me per il tempo che ci resta,hai appena compiuto ottantadue anni sei sempre bella,elegante e desiderabile,sono cinquantatotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai..recentemente mi sono innamorato di te un'altra volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie,ciascuno di noi vorrebbe non dover sopravvivere alla morte dell'altro ci siamo spessi detto che se per assurdo avessimo una seconda vita vorremmo trascorerla insieme....
Gérard Horst, questo il suo vero nome, viennese,incontra Dorine, giovane attrice inglese, nel 1947 in Svizzera dove lui si era rifugiato e dove lei faceva teatro. Da quel momento non si sono più lasciati. Cinquantotto anni dopo ripercorre gli anni della giovinezza e della militanza, dai primi incerti inizi parigini dove Gorz inizia la carriera di traduttore, di giornalista, poi di filosofo. E' una confessione senza veli, in cui il Gorz ammette di non aver sempre tenuto la moglie nella giusta considerazione, salvo poi riconoscere come l'intera sua opera porta il segno della presenza di Dorine, del suo sostegno, del dialogo sempre vivo tra loro. André e Dorine Gorz hanno attraversato insieme la seconda metà del Novecento, vivendo da comprimari le idee, le battaglie, le sfide sociali e personali di quest'ultima metà del secolo. Un racconto che è la storia di una vita, dell'impegno politico e intellettuale, ma anche il ritratto di un'epoca, dalla fine della guerra ai giorni nostri, di incontri con uomini straordinari, da Sartre a Marcuse. Lettera a D. si conclude con questa frase: "Vorremmo non sopravvivere l'uno alla morte dell'altro. Ci siamo detti che se, per assurdo, dovessimo vivere una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme". Gorz ha messo fine ai suoi giorni, insieme a sua moglie Dorine afflitta da una grave malattia, il 25 settembre 2007.

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