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23 mag 2012

Jovanotti "Cuore"

Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo
un saluto alla bara del giudice Falcone,
hanno bisogno di una risposta.
Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss al potere;
i ragazzi non possono stare a vedere,
la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato
ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta
col proprio silenzio un’azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi,
in nome di Dio a fanculo i mafiosi.
I ragazzi denunciano chi guida lo stato
per non essersi mai abbastanza impegnato,
a creare una via per chi vuole operare,
senza esser costretto per forza a rubare,
per creare una via per gli uomini onesti,
per dare ai bambini valori robusti
che non crollino appena si arriva ai 18,
accorgendosi che questo mondo è corrotto.
I ragazzi non credono ad una parola
di quello che oggi c’insegna la scuola.
I ragazzi diffidano di ogni proposta
non stanno cercando nessuna risposta,
ma fatti, giustizia, rigore morale
da parte di chi calza questo stivale.
I ragazzi hanno il tempo che li tiene in ostaggio,
ma da oggi han deciso di farsi coraggio
perchè non ci sia un’altra strage di maggio,
per uscire ci vuole cultura e coraggio
cultura di pace, coraggio di guerra,
il coraggio di vivere su questa terra
e di vincere qui questa nostra battaglia,
perché quando nel mondo si parli d’Italia
non si dica soltanto la mafia, i mafiosi,
perché oggi è per questo che siamo famosi,
ma l’Italia è anche un’altra,
la gente lo grida:
i ragazzi son pronti per vincere la sfida 


6 apr 2012

"Domani" Artisti uniti per l'abruzzo(6 aprile 2009)

Tra le nuvole e i sassi
passano i sogni di tutti 
passa il sole ogni giorno/ senza mai tardare.
Dove sarò domani?
Dove sarò? 
Tra le nuvole e il mare/ c’è una stazione di posta 
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito 
del maestrale 
Day by day
Day by day 
hold me/ shine on me. 
shine on me 
Day by day save me shine on me 
Ma domani, domani,/ domani, lo so 
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita 
sembra fatta per te 
e comincia 
domani 
domani è già qui 
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso 
Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi 
e la vita la vita si fa grande così 
e comincia domani 
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare 
con un pò di fortuna 
si può dimenticare. 
Dove sarò 
domani? Dove sarò?
oh oh oh 
Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani/ Dove sarò domani, tendimi le mani, tendimi le mani. Tra le nuvole e il mare
si può andare e andare 
sulla scia delle navi
di là del temporale 
e qualche volta si vede 
domani 
una luce di prua
e qualcuno grida: Domani
Come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amore 
non siamo così soli 
a fare castelli in aria 
non siamo così soli 
sulla stessa barca
non siamo così soli 
a fare castelli in aria 
non siamo così soli 
a stare bene in Italia 
sulla stessa barca 
a immaginare un nuovo giorno in Italia 
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare
Sulla scia delle navi di là dal temporale 
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani 
Non siamo così soli 
Domani è già qui
Domani è già qui 
Ma domani domani, domani lo so, lo so, che si passa il confine 
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia
domani 
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un pò di fortuna si può dimenticare 
E di nuovo la vita, sembra fatta per te 
E comincia 
domani
E domani domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo la vita sembra fatta per te
E comincia domani 

29 mar 2012

Il tempo dell'illusione(Claudio Lolli )


Quando un padre riderà soddisfatto del tuo cranio di bambino
e una madre piangerà sul mistero della sua maternità
e la calda intimità col nulla ormai sarà finita
sarà giunto anche per te il tempo della vita
sarà giunto anche per te il tempo della vita.
Quando l'ombra di una donna leggerà sul tuo viso la paura
e il suo corpo ti dirà che è notte, il suo sorriso che è mattina
quando la vedrai sfiorire come un albero che muore
sarà giunto anche per te il tempo dell'amore
sarà giunto anche per te il tempo dell'amore.
Quando il sonno resterà il solo amico che ti salva la giornata
e vedrai fuggire via dalla tua casa i resti della gioventù
ed arriverai fino a sperare che un tuo parente muoia
sarà giunto anche per te il tempo della noia
sarà giunto anche per te il tempo della noia.
Quando i vetri di una stanza resteranno le tue sole passeggiate
e i figli e i nipoti rideranno delle tue guance scavate
e per scherzo giurerai di sentirti proprio forte
sarà giunto anche per te il tempo della morte
sarà giunto anche per te il tempo della morte.
Quando dopo tutto questo cercherai una ragione od un pretesto
per convincere qualcuno che il dolore tu non l'hai vissuto invano
e ti appagherai del senso che ti darà una religione
sarà giunto anche per te il tempo dell'illusione
sarà giunto anche per te il tempo dell'illusione.

19 feb 2012

Emma Marrone - Non è L'Inferno

Ho… dato la vita e il sangue per il mio paese
e mi ritrovo a non tirare a fine mese,
in mano a Dio le sue preghiere
Ho… giurato fede mentre diventavo padre
due guerre senza garanzia di ritornare,
solo medaglie per l’onore
Se qualcuno sente queste semplici parole,
parlo per tutte quelle povere persone che
ancora credono nel bene…
Se tu hai coscienza guidi e credi nel paese
dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare,
per pagarmi dove stare,
dimmi che cosa devo fare
No, questo no, non è l’inferno,
ma non comprendo com’è possibile
pensare che sia più facile morire
No, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che tu mi ascolti e non rimangano parole
Ho… pensato a questo invito non per compassione
ma per guardarla in faccia e
farle assaporare un po’ di vino e un poco da mangiare
Se sapesse che fatica ho fatto per parlare con mio figlio
che a 30 anni teme il sogno di sposarsi
e la natura di diventare padre
Se sapesse quanto è difficile il pensiero
che per un giorno di lavoro
c’è che ha più diritti di chi ha creduto
nel paese del futuro
No, questo no, non è l’inferno,
ma non comprendo com’è possibile
pensare che sia più facile morire
No, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che tu mi ascolti e non rimangano parole,
Non rimangono parole…
Pensare che sia più facile morire
Io no, non lo pretendo
ma ho ancora il sogno
che non rimangano parole
Non rimangano parole
Non rimangano parole.

3 feb 2012

Il manichino "JOAN MANUEL SERRAT"

Con gli occhi chiari e le ciglia all’insù
Ed un vestito firmato Cardin
Mi sorrideva dentro una vetrina
Con la sua bocca rossa e piccolina
Nei suoi piedini le scarpe marron
Su cui brillava la luce del sol
Bella e pulita era, sempre alla moda
Sempre ordinata, pronta per uscire
Io ogni momento ero lì da lei
Innamorato del viso suo, di cartapesta
E lì, tra saldi, offerte e novità
Con lei l’inverno era d’estate
Era più dolce la mia pena
Tutte le donne che ho avuto fin qui
M’hanno soltanto sbranato di più
M’hanno mangiato tutto, tutto quel che avevo
Ed hanno riso di quel che dicevo
La prima volta hanno detto di sì
Poi m’han sputato addosso dei no
Giocan la carta che gli dà il momento
“Domani”, domani è solo un avverbio di tempo
No, lei era lì, dentro la sua vetrina
E mi aspettava ogni mattina, come una sposa
Come un uccellino, chiedendomi “andiamo via, andiamo via,
Viviamo insieme questa storia”
Una sassata e il cristallo va giù
E poi di corsa con lei a casa mia
Io la stringevo qui tra le mie braccia
E carezzavo quella strana faccia
Sotto la pioggia balliamo “uno due tre, un due tre”
Un valzer lento suonava da sé
Ed io parlavo del nostro futuro
E lei piangeva in silenzio, lo giuro
E tra quattro pareti e un tetto
Lì si calmò nel nostro petto, pena con pena
Via, in sella a tutto l’universo
Ho fatto del passato un verso
Nascosto dentro ad un poema
E poi sono arrivati loro
E mi hanno tirato fuori a spintoni dalla mia casa
E mi hanno rinchiuso qui, tra quattro pareti bianche
Dove vengono, vengono a trovarmi i miei amici
Di giorno in giorno, di mese in mese
Di anno in anno…

20 gen 2012

Stefano Picchi - Marco piega a mille all'ora

Terra d’Emilia e terra di campioni,
terra di femmine e motori,
gente che prima di camminare,
ha imparato a correre e a rischiare.
Terra d’Emilia tutti i figli tuoi
sfrecciano nel vento.
Marco piega a 1000 all’ora
Marco non ha paura
e a ogni curva che verrà
ginocchio a terra.
Pronti partenza bandiere a scacchi,
gomme che segnano una scia
E sull’asfalto lasciano scritto
oggi vinco io.
E un sorpasso in sella vale di più
di una corsa in coda
di una vita indifesa
di chi è pronto alla resa.
Marco piega a 1000 all’ora
Marco non ha paura
e a ogni curva che verrà
ginocchio a terra.
C’è una sagoma nel vento
sembra andare contro il tempo
e un segnale dal muretto
ora chi lo fermerà e se un giorno poi cadrà
Marco piega anche aldilà.
Terra d’Emilia già lo sa
Marco piega anche aldilà

14 gen 2012

PIERANGELO BERTOLI "A muso duro"


E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com’è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.



13 gen 2012

Tradimento e Perdono "Antonello Venditti"

Dal profondo del tempo come un rimpianto
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più
mi ricorda Luigi pieno di amici
solo e lasciato lì
se ci fosse attenzione per il campione oggi sarebbe qui
se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui
Mi ricordi di Marco e di un albergo
nudo e lasciato lì
era San Valentino l'ultimo arrivo
e l'hai tagliato tu
questo mondo coglione piange il campione
quando non serve più
ci vorrebbe attenzione verso l'errore oggi sarebbe qui
se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui
Ricordati di me mio capitano
cancella la pistola dalla mano
tradimento e perdono fanno nascere un uomo
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più
Ricordati di me mio capitano
cancella la pistola dalla mano
tradimento e perdono fanno nascere un uomo
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più
MARCO PANTANI (13/01/70-14/02/2004)
IL MIO POST DEL 14 FEBBRAIO 2011> QUI

8 gen 2012

Elvis Aaron Presley (8 gennaio 1935 – 6 agosto 1977)

Amami teneramente
Amami dolcemente
Non lasciarmi mai più andare via
Tu hai reso completa la mia vita
E io ti amo così tanto
Amami teneramente
Amami sinceramente
Tutti i miei sogni si sono avverati
Perchè, dolcezza mia io ti amo
E ti amerò sempre
Amami teneramente
Amami ardentemente
Portami nel tuo cuore
Perchè è lì che sta il mio posto
E non ci separeremo mai
Amami teneramente
Amami sinceramente
Tutti i miei sogni si sono avverati
Perchè, dolcezza mia io ti amo
E ti amerò sempre
L'8 gennaio 1935, sotto il segno del capricorno, in una piccola abitazione a Tupelo, Mississipi, nasce la leggenda del rock:il suo nome è Elvis Aaron Presley. La sua infanzia è povera e difficile: a soli sei anni - narra le leggenda - Elvis spasima per una bicicletta che purtroppo (o per fortuna) è molto cara, così la madre Gladys decide di regalargli per il suo compleanno una chitarra trovata in un negozio dell'usato del valore di 12 dollari e 95 centesimi. Questo gesto fa nascere in Elvis la passione per la sei corde e per la musica tanto da rimanere ore ed ore ad ascoltare i gospel e gli spiritual cantati nella chiesetta vicino casa. A 13 anni si trasferisce con la famiglia a Memphis dove frequenta l'area di maggior cultura nera della città. Nessuno però scommette un centesimo sull'avvenire del giovane ragazzo che comincia a lavorare come camionista ostentando un enorme ciuffo imbrillantinato sulla fronte. Negli Stati Uniti qualcosa sta per accadere, il conformismo e la moralità delle vecchie generazioni cominciano a scricchiolare, niente di meglio per un giovane bianco che propone musica ed eccentricità da nero.
Sam Phillips, della Sun Records, ascolta un brano di Elvis in un sottoscala e ne rimane folgorato; sborsa 4 dollari e firma il primo contratto con Presley: un piccolo investimento per una vera gallina dalle uova d'oro. I primi brani lo dimostreranno subito. Agli inizi della sua carriera, il 3 aprile 1956, Elvis prende parte ad uno degli spettacoli TV più visti, il Milton Berle Show; 40 milioni di spettatori assistono entusiasti alle sue esibizioni, ma i milioni sono davvero molti per quanto riguarda i suoi guadagni e per le dimensioni di vendita dei suoi dischi.Anche il cinema si occupa di Elvis: arriverà a girare 33 film.
il primo lanciò anche la memorabile "Love me tender" che fece amare Presley per la sua voce profonda e terribilmente romantica. Elvis "the Pelvis", come lo chiamavano i suoi fans a proposito dei suoi piroettanti movimenti del bacino, all'apice della sua carriera sembrava un mito intramontabile: ovunque ragazzine in delirio pronte a lanciare gridolini isterici e indumenti intimi; le cronache di quegli anni narrano di una polizia in perenne difficoltà per garantire l'incolumità di Elvis dopo ogni concerto fino a permettergli di tornare sano e salvo nella sua Graceland, un edificio coloniale a Memphis circondato da un grande parco. Da una vecchia chiesetta sconsacrata Graceland è stata trasformata nella sua reggia: gli architetti con qualche milione di dollari hanno creato un palazzo reale, degno di un re, tutt'oggi splendida meta turistica.
Elvis non nascose mai il suo lato più ingenuo di fanciullo mai cresciuto, tanto che un giorno disse: "da bambino ero un sognatore; leggevo un fumetto e diventavo l'eroe di quel fumetto, vedevo un film e diventavo l'eroe di quel film; ogni cosa che ho sognato è diventata 100 volte più vera". Il 24 marzo del 1958 viene arruolato e destinato in un centro d'addestramento in Texas con il numero di matricola US53310761; un servizio militare anomalo, sotto la costante presenza di giornalisti, fotografi e giovani fans che assediano ogni sua libera uscita; si congeda il 5 marzo 1960, torna sul palco e duetta con Frank Sinatra al "Welcome Home Elvis".
La morte della madre Gladys è un brutto colpo per l'equilibrio emotivo: il forte legame troncato bruscamente diventa causa di malesseri e stati d'ansia. Ma il Re è tutt'altro che sconfitto; un giorno incontra una ragazzina Priscilla figlia di un capitano dell'aviazione statunitense aggregato alle forze della NATO stanziate in Germania; un colpo di fulmine che il 1 maggio 1967 diventa un matrimonio. Esattamente 9 mesi dopo, il 1 febbraio 1968, nasce Lisa Marie (che sposerà il re del pop, Michael Jackson).Dopo otto anni di assenza dalle scene nel 1968 Elvis torna protagonista di concerti live con lo spettacolo " Elvis the special Comeback": torna vestito di pelle nera con lo stesso carisma e la stessa energia che hanno caratterizzato e catturato le generazioni durante il decennio precedente.
Nel 1973 entra nella storia della televisione e dello spettacolo, con "Aloha from Hawaii via satellite", uno special che trasmesso in 40 paesi raggiunge più di un miliardo di spettatori.
Il 12 febbraio 1977, inizia una nuova tournée che si conclude il 26 giugno. Deciso a prendersi un periodo di riposo, torna nella sua casa a Memphis. E' un giorno di piena estate quando viene ricoverato d'urgenza al Baptist Memorial Hospital; i medici lo dichiarano morto per aritmia cardiaca: sono le 15,30 del 16 agosto 1977.Ma Elvis è veramente morto?Sono in molti ad avere questo dubbio; così capita che la leggenda ogni tanto segnali la presenza di un tranquillo pensionato molto simile a Elvis a New York, a Los Angeles piuttosto che su una spiaggia caraibica. Sicuramente Elvis non è morto per chi lo ha tanto amato e continua a renderlo l'uomo dello spettacolo che guadagna di più; in una speciale classifica dedicata ai guadagni post-mortem, Elvis stacca personaggi del calibro di Bob Marley, Marilyn Monroe e JohnLennon.  Di Elvis, Bob Dylan ha detto: "La prima volta che ascoltai Elvis mi fece sentire come se finalmente fossi riuscito ad evadere da una prigione, ma la cosa veramente curiosa è che in vita mia non ero mai stato messo in una prigione". Oggi i tributi dedicati ad Elvis Presley sono innumerevoli e, come si addice ad un vero mito, chiunque può star certo che la sua leggenda non morirà mai.

2 gen 2012

jovanotti il più grande spettacolo dopo il big bang

il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi io e te
ho preso la chitarra senza saper suonare
volevo dirtelo adesso stai a sentire
non ti confondere prima di andartene
devi sapere che
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi io e te
altro che il luna park, altro che il cinema
altro che internet, altro che l'opera
altro che il vaticano altro che superman
altro che chiacchiere
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi io e te
io e te
che ci abbracciamo forte
io e te, io e te
che ci sbattiamo forte
io e te io e te
che andiamo contro vento
io e te io e te
che stiamo in movimento
io e te io e te
che abbiamo fatto un sogno
che volavamo insieme
che abbiamo fatto tutto
e tutto c'é da fare,
che siamo ancora in piedi
in mezzo a questa strada,
io e te io e te io e te
altro che musica, altro che il colosseo
altro che america, altro che l'estasi
altro che nevica, altro che rolling stones
altro che football
altro che lady gaga, altro che oceani
altro che argento e oro, altro che il sabato
altro che le astronavi, altro che la tv
altro che chiacchiere
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi io e te
che abbiamo fatto a pugni
io e te io e te
fino a volersi bene
io e te io e te
che andiamo alla deriva
io e te io e te
nella corrente .io e te
che attraversiamo il fuoco
con un ghiacciolo in mano
che siamo due puntini
ma visti da lontano,
che ci affettiamo il meglio
come ogni primavera,
io e te, io e te, io e te
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang
il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi io e te
ho preso la chitarra senza saper suonare
é bello vivere anche se si sta male
volevo dirtelo perché ce l'ho nel cuore
son sicurissimo amore

8 dic 2011

John Winston Ono Lennon (9 ottobre 1940 – 8 dicembre 1980)

DATE UNA POSSIBILITÀ ALLA PACE
Due, uno due tre quattro
tutti parlano di
borsismo, pelismo, draghismo, mattismo, straccismo, etichettismo
questismo o quellismo, ismo, ismo, ismo.
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Dai!
Tutti parlano di ministri, sinistri, balaustre e scatolette
Vescovi, pescovi, rabbini e papocchi
E tanti saluti.
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Senti!
Tutti parlano di
Rivoluzione, evoluzione, masturbazione,
Flagellazione, norme, integrazioni,
Meditazioni, Nazioni Unite,
Congratulazioni
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: offri una possibilità alla pace
Tutti parlano di
John e Yoko,Timmy Leary, Rosemary,
Tommy Smothers, Bobby Dylan, Tommy Cooper,
Derek Taylor, Norman Mailer,
Alan Ginsberg, Hare Krishna,
Hare, Hare Krishna
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace.
LA STORIA DI UN MITO
Sono passati 31 anni dalla tragica notte di Manhattan che si portò via la mente dei Beatles. Ma il ricordo di John Lennon è più vivo che mai, tra sincera commozione e speculazioni.Storia della carriera solista del più irriverente dei Fab Four e dell'utopia infranta di una rockstar che sognava un mondo senza confini.Chiusa con più di un'amarezza l'esaltante avventura dei Beatles, John Winston Lennon si era dedicato a una carriera solista appassionata,che lo aveva visto alle prese con svariate e multiformi incarnazioni musicali, dallo sperimentalismo "folle" del progetto Plastic One Band al pop d'autore degli ultimi dischi. Un sogno infranto dai cinque spari che l'8 dicembre 1980, a New York, esplose contro di lui un giovane squlibrato di nome Mark Chapman. Si discuterà a lungo su chi sia stato il vero genio dei Beatles, ma un fatto appare indiscutibile: dopo la fine dei John Lennon si è rivelato il "cantautore" più completo dei quattro, riuscendo a collezionare una serie di canzoni che resteranno negli annali della musica, da "Imagine" a "Jealous Guy", da "Mind Games" a "Woman".
La sua esperienza solista, però, è stata all'insegna di una impressionante discontinuità, indotta anche dalle sue turbolente e spesso plateali vicende personali, che lo hanno visto, nel bene e nel male, unito alla compagna e moglie Yoko Ono. Il "colpo di fulmine" tra i due era scoccato nel 1966 in una galleria d'arte londinese, quando John era in rotta con la moglie Cynthia. Yoko Ono, artista giapponese di famiglia benestante, amica di maestri dell'avanguardia come John Cage e LaMonte Young, è una personalità complessa e controversa: per molti sarà lei la vera responsabile della fine dei Beatles e un'avida vedova-sfruttatrice della eredità lennoniana.Già prima della fine del sodalizio con i Beatles, John Lennon aveva tentato di proporsi da solo. Nel '64, ad esempio, era riuscito a pubblicare due libri nonsense ("In His Own Write" e "A Spaniard In The Works") e nel '66 aveva debuttato come attore nella commedia di Dick Lester "How I Won the War". In ambito musicale, però, le sue prime mosse sono tutte al fianco di Yoko Ono. Nel 1968 la coppia incide l'improbabile collage d'avanguardia Unfinished Music, No.1: Two Virgins, un'accozzaglia di rumori, conversazioni e stravaganze assorite ispirata (forse) alla musica concettuale di Cage, che sconcerta gran parte della critica (ma affascina anche qualche "cultore").Il disco, inoltre, fa scandalo per la celebre foto che ritrae i due completamente nudi. Il 20 marzo del 1969, Lennon e Ono si sposano a Gibilterra e per la luna di miele decidono di esibirsi in una serie di eccentriche performance pacifiste. Nascono così i "Bed-In For Peace", le singolari interviste "collettive" concesse ai giornalisti dai due sposi sotto le lenzuola, nel loro talamo all'hotel Hilton di Amsterdam. Durante questa insolita session nasce il singolo "Give Peace A Chance", destinato a divenire uno dei grandi inni del movimento pacifista.
Pochi mesi dopo, escono Unfinished Music, No. 2: Life With The Lions e The Wedding Album. Il primo raccoglie cinque bizzarre composizioni: il lato A è interamente occupato da "Cambridge 1919", un live-set inciso alla Lady Mitchell Hall di Cambridge in cui Lennon accompagna alla chitarra elettrica i vocalizzi e le urla di Ono; il lato B invece presenta quattro tracce quasi altrettanto sconcertanti: "No Bed For Beatle John" (sul rifiuto da parte di un ospedale di ospitare Lennon durante la travagliata gravidanza di Ono), "Baby's Heartbeat" (ovvero... il battito del cuore del bimbo della medesima), "Two Minutes Silence" (nel senso più concreto del termine, per commemorare l'avvenuto aborto) e "Radio Play", ovvero 12 minuti di rumoroso zapping radiofonico (!). The Wedding Album chiude definitivamente la fase della collaborazione sperimentale della coppia con due trovate ancor più stravaganti: "John And Yoko", in cui i due si chiamano a vicenda per più di 22 minuti, e "Amsterdam", ovvero venticinque minuti di gemiti di Yoko Ono. Il lato più interessante dell'operazione è pertanto la confezione: un box con il certificato di matrimonio di Lennon e la foto di una fetta di torta nuziale.
Smaltita la sbornia "sperimentale", Lennon torna a esibirsi in concerto nel settembre 1969, al Toronto Rock & roll festival, accompagnato dalla Plastic Ono Band, ovvero Yoko Ono, Eric Clapton alla chitarra, il bassista Klaus Voormann e il batterista Alan White. Il mese dopo esce l'inno anti-eroina di "Cold Turkey" e Lennon dà scacco alla Regina, restituendo il titolo di baronetto per protestare contro la politica "militarista" del governo britannico. L'avvio di una serie di iniziative di carattere politico e civile è sancito anche da "War Is Over! (If You Want It)", altro brano-slogan per le sue campagne pacifiste.
 
Nel 1970, l'esperienza dei Beatles può dirsi definitivamente conclusa, ma Lennon, colui che aveva definito i quattro "più famosi di Cristo", preferisce non dare l'annuncio ufficiale. Ci pensa Paul McCartney a pubblicizzare la definitiva rottura, proprio mentre per la prima volta un brano di Lennon sta scalando le classifiche in Inghilterra e in America: si tratta di "Instant Karma (We All Shine On)", un inno vibrante registrato con George Harrison e pervaso da uno spiritualismo para-buddhista. Lennon vive il gesto di McCartney come un'offesa personale e replica con il suo primo album "vero", John Lennon/Plastic Ono Band, attraversato da una caustica vena polemica contro il mito dei Fab Four: un livore che riproporrà anche in una pepata intervista a Rolling Stone. E' un album sincero e profondo, con testi molto duri, diretti, espressione di un disagio autentico e doloroso. Spaziando da un verace rock'n'roll a ballate pianistiche e bozzetti folk, l'ex Beatle scandaglia gli abissi della sua inquietudine. Tutto il disco è una sorta di autocoscienza di Lennon, impegnato in quei giorni con Yoko Ono in una terapia psicanalitica presso il celebre psichiatra americano Arthur Janov, l'autore di "The primal scream" (il saggio sulla necessità di resuscitare "l'urlo primario" e di regredire allo stadio infantile per vivere meglio la condizione di adulti). C'è l'epitaffio per la madre Julia, investita da un autobus davanti ai suoi occhi quando John aveva solo 18 anni: la splendida "Mother", introdotta da campane a morto e straziata dalle grida disperate di Lennon ("Mama don't go, daddy come home").
Più che un commosso ricordo, però, è un atto d'accusa nei confronti dei genitori che si separarono quando John aveva due anni, affidandolo a una zia (e il disco si chiuderà con un infantile lamento di Lennon a ricordo della madre scomparsa). Altra dolente ballata amorosa è la dolce "Love", per piano e voce. Il "socialista" Lennon intona gli inni di "Working Class Hero" e "Power To The People", mentre il suo rapporto tormentato con la religione trova sfogo nell'invettiva di "God" ("God is a concept by which/ we measure our pain"), in cui "rinnega" tutto e tutti (da Cristo a Buddha, da Presley a Bob Dylan, fino agli stessi Beatles). "I Found Out" e "Remember" sono invece le classiche scorribande rock di marca lennoniana. Le velleità avanguardistiche sono scomparse (anche se partecipa al disco Ornette Coleman), ma Lennon ha finalmente calibrato la sua dimensione solista.
Trasferitosi a New York, Lennon consolida il suo mito con l'album Imagine (1971), che sbanca le chart in tutto il mondo. La struggente ballata utopistica della title track resterà il suo brano più celebre, il suo testamento spirituale e un inno per generazioni di pacifisti e "sognatori" ("Imagine no possesions/ I wonder if you can / No need for greed or hunger/ A brotherhood of man/ Imagine all the people sharing all the world/ You may say I'm a dreamer/ but I'm not the only one/ I hope some day you'll join us/ And the world will live as one"). Ma il disco si fa valere anche per molte altre tracce, a cominciare dalla più celebre ode sulla gelosia della storia del rock, quella "Jealous Guy" che in tanti reinterpreteranno (ma il solo Bryan Ferry riuscirà a nobilitare): una melodia sopraffina, esaltata da un pregevole arrangiamento d'archi. E poi c'è ci sono l'altra delicatissima perla melodica di "Oh My Love" (una delle sue ballate più commoventi), l'attacco al vetriolo a Paul McCartney in "How Do You Sleep?" ("the only thing you done was Yesterday"!), le ruvidissime "It's So Hard" e "Gimme Some Truth" e l'ennesimo inno pacifista, a ritmo di blues stavolta, di "I Don't Wanna Be A Soldier Mama". Nel complesso, un album maturo e profondo, che scivola solo nel finale, con la stucchevole "Oh Yoko!".
Dopo la pubblicazione natalizia del singolo "Happy Xmas (War Is Over)", nel 1972 esce il doppio Sometime In New York City, in cui l'impegno politico di Lennon si radicalizza, con una serie di prese di posizione pacifiste, femministe e anti-imperialiste. Sul piano musicale, però, il disco, mera riproposizione di slogan politici, delude le attese. Meglio farà un anno dopo Mind Games, trascinato dalla struggente title track (e non molto altro, però...). I testi portano alla luce anche la crisi tra John e Yoko, e poco dopo infatti i due si separano. L'anno seguente però, dopo il concerto di Elton John e John Lennon al Madison Square Garden di New York, la coppia tornerà a frequentarsi. Nel frattempo Lennon ha pubblicato un altro album, il mediocre Walls And Bridges (con un brano firmato assieme a Elton John, "Whatever Gets You Through the Night"), ed è reduce da un periodo ad alto tasso autodistruttivo, tra droghe e sesso facile. Nel 1975 esce Rock'n'roll, raccolta di oldies che segna una sorta di "ritorno a casa", alle radici della musica che Lennon ha sempre prediletto.
Dopo aver collaborato con David Bowie (partecipando alla scrittura dell'hit "Fame") e vinto una battaglia legale contro il Dipartimento per l'immigrazione che gli aveva revocato il permesso di soggiorno per possesso di marijuana, Lennon si ritira nell'ombra, rifugiandosi nella sua casa di Manhatthan con la moglie e il neonato figlio Sean. Passano cinque anni prima del ritorno in sala d'incisione, per l'album Double Fantasy (1980), e il successo riesplode, grazie a ballate struggenti come "Woman" e "Just Like Starting Over". La prima, in particolare, sembra aprire il cuore inquieto di Lennon verso un romanticismo di inarrivabile tenerezza ("Woman I know you understand/ The little child inside the man/ Please remember my life is in your hands/ And woman hold me close to your heart/ However, distant don't keep us apart/ After all it is written in the stars... I never meant to cause you sorrow or pain/ So let me tell you again and again and again/ I love you - yeah, yeah - now and forever"): quale donna non vorrà sentirsi dedicare un brano così? Il resto dell'album, invece, vivacchia tra qualche spunto pop gradevole, ma pur sempre in tono minore rispetto ai suoi standard ("Watching the Wheels", "Cleanup Time"), e momenti di autentica leziosità ("Beautiful Boy", "Dear Yoko").
Ma proprio mentre l'album sta scalando le classifiche, arriva la tragedia dell'8 dicembre 1980 a spezzare per sempre l'utopia del dreamer di Liverpool. Fa molto freddo a New York quella notte, ma John Lennon ha scelto proprio quel giorno per uscire di casa dopo mesi di isolamento. Sono passate le undici di sera quando gli si avvicina un giovane, lo stesso cui aveva firmato un autografo poche ore prima. E' un attimo: i cinque spari, gli occhialetti tondi di Lennon rotti e insanguinati, il suo corpo a terra, davanti al Dakota Building. L'assassino è un giovane squilibrato che si dichiarerà un suo fan, Mark David Chapman. La sera dopo la tragedia, Bruce Springsteen apre un suo concero gridando al pubblico: "Se non fosse stato per John Lennon, oggi molti di noi non sarebbero qui". Il mondo è in lutto e si ferma a ricordarlo: il 14 dicembre milioni di fan si uniscono per commemorarlo con dieci minuti di silenzio. L'album Double Fantasy e il singolo "(Just Like) Starting Over" si insediano stabilmente al n. 1 di tutte le chart mondiali e gran parte dei suoi dischi precedenti torna in auge.Non sono mancate in questi anni le operazioni speculative, gestite spesso dalla stessa Yoko Ono. Grazie ai diritti d'autore sull'immagine del marito, l'artista giapponese è riuscita infatti a concludere affari miliardari, che le sono valsi molto più dei suoi ermetici progetti musicali. Ma la leggenda dell'ex-Beatles è sempre rimasta integra.
 Su internet, ad esempio, Lennon è uno degli artisti più idolatrati. E tra le più stravaganti inziative dedicate in rete alla sua memoria, c'è anche "Imagine, and it's true!", ovvero come parlare con un John Lennon artificiale. Collegandosi al sito web triumphpc.com/john-lennon si può infatti "chattare" con un John Lennon virtuale, programmato sulla base di più di mille dichiarazioni e interviste effettuate in vita dal musicista di Liverpool. Non si contano i referendum musicali vinti dall'ex-Beatle (l'ultimo, di "Channel 4-Hmv" lo ha giudicato "il musicista più influente di sempre"). "Imagine" è stata da più parti votata come "la canzone del secolo". L'autobiografia "The Beatles Anthology", uscita nel 2003 in Gran Bretagna, è stata il più grande successo editoriale d'inizio millennio, con oltre 20 milioni di copie vendute. La più recente raccolta dei Beatles, "1", ha conquistato la vetta delle classifiche europee, americana e giapponese. E proprio a Tokyo è stato inaugurato il primo museo permanente dedicato a John Lennon. Oggi, a 31  anni di distanza dalla sua morte, il mito di John Lennon resta più che mai vivo e attuale, anche se il suo sogno, che è quello di un'intera generazione, sembra essersi definitivamente dissolto.
(Onda rock)

30 nov 2011

Rino Gaetano "I miei sogni d'anarchia"

E lei viveva nei suoi sogni e la sua voglia di imparare
In fretta il metodo inglese e cucinare fare l'amore.
Lei impazziva per le ricerche di cosmesi rimmel e maquillage
Le letture Pavesi, Gisbert, De Gregori e fiumi di la
Legato alle tradizioni.
Ma io l'amavo e lei amava me
Nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me .
E lei scopriva ogni giorno il valore del denaro e le conseguenze
Toccava il cielo con un dito e sanava le ferite con la rivoluzione
Ancora i poeti e un nuovo sound delle balere e forse amanti
ed il '68 raccontato e le conquiste, le canzoni che dicevano
Io l'amavo e lei amava me
Nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me .
Le bugie le poesie i racconti e la paura
L'inflazione, le battaglie l'egoismo della razza,
la stagione dei colori un bicchiere e le memorie
vecchi libri e dischi rock, un sudario e mille storie
le panchine dei viali e le strane fantasie
le bugie, le poesie e le strane cose che
stritolavano il passato il feudalesimo e l'anarchia,
i sogni, l'anarchia i mie sogni d'anarchia...

26 nov 2011

Nina Simone "Mississippi goddam "

Questa canzone si chiama quell'infetto schifo del Mississippi
e, voglio dire, è un maledetto schifo in ogni sua parola
L'Alabama mi ha sconvolta
il Tennessee mi ha fatto perdere il sonno
e tutti sanno di quell'infetto schifo del Mississippi
L'Alabama mi ha sconvolta
il Tennessee mi ha fatto perdere il sonno
e tutti sanno di quell'infetto schifo del Mississippi
Lo vedi
lo senti
è tutto nell'aria
non ce la farò più a sopportare alla pressione
qualcuno dica una preghiera
L'Alabama mi ha sconvolta
il Tennessee mi ha fatto perdere il sonno
e tutti sanno di quell'infetto schifo del Mississippi
Questa è una canzone da show
ma il suo show ancora non lo hanno scritto
Cani sulle mie tracce
scolaretti in galera
un gatto nero mi attraversa la strada
penso che ogni giorno sarà il mio ultimo
Signore abbi pietà di questa mia terra
toccherà a tutti, a tempo debito
io non sono di queste parti
e non sono nemmeno di quelle
ho persino smesso di credere nella preghiera
Non ditemi,
vi dico,
non dite a me e alla mia gente di ciò che ci toccherà,
sono stata qui, e lo so,
continuano a dire: vacci piano!
Ma è proprio qui il problema
andarci piano
lavare le finestre
andarci piano
raccogliere il cotone
andarci piano
sei solo uno schifo
andarci piano
sei una pigra del cazzo
andarci piano
pensare è da pazzi
andarci piano
dove vado
cosa faccio
non lo so
non lo so
Cerca solo di fare del tuo meglio
resisti e sii considerata come tutti gli altri
perché tutti sanno di quell'infetto schifo del Mississippi
Ti ho dato a pensare che stavo scherzando, eh?
Picchettaggi
bambini sulle brande dell'ospedale da campo
e poi provano a dire che è un complotto comunista
tutto quel che voglio è uguaglianza
per la mia sorella, per il mio fratello, per la mia gente e per me
Sì, mi avete mentito per tutti questi anni
mi avete detto di lavarmi e pulirmi le orecchie
e di parlare garbatamente, proprio come una signora
e avete smesso di chiamarmi Sister Sadie
Sì, ma tutta questa nazione è piena di menzogne
e morirete tutti quanti, morirete come mosche
io non mi fido più di voi
di voi che continuate a dire Vacci piano!
Andarci piano!
Ma è proprio qui il problema,
andarci piano
eliminare la segregazione
andarci piano
partecipazione di massa
andarci piano
riunificazione
andarci piano
fare le cose per gradi
andarci piano
ma causare ancor più tragedie
andandoci piano
perché non lo vedete?
Perché non ve ne accorgete?
Non lo so
non lo so
Voi non dovete vivere vicino a me
e allora datemi solo la mia uguaglianza
Tutti sanno del Mississippi
tutti sanno dell'Alabama
tutti sanno di quell'infetto schifo del Mississippi
e questo è quanto!
BIOGRAFIANata il 21 febbraio 1933 a Tryon nel North Carolina (USA), Eunice Kathleen Waymon era la sesta di otto figli. Dall'età di sette anni suonava il piano e l'organo e cantava con le sue sorelle all'oratorio della chiesa. Ma il pregiudizio razziale che era endemico nel profondo sud negli anni '40 l'ha condizionata per molto tempo. Successivamente ha descritto come l'evento formativo della sua vita uno spettacolo in cui, a 12 anni, suonava il piano della biblioteca locale, ed ai suoi genitori è stato chiesto di restare in piedi nella parte posteriore della sala in quanto "neri".Con il contributo finanziario della Comunità di colore locale,che ha partecipato con orgoglio collettivo al suo precoce talento,è stata iscritta al collegio delle ragazze ed alla scuola di Juilliard di musica a New York. Il suo addestramento classico si è bruscamente fermato a 21 anni, quando gli è stata rifiutata una borsa di studio dalla "Curtis School of Music in Philadelphia." Per necessità ha accettato un lavoro al "Midtown Bar and Grill", di Atlantic City nel luglio del 1954. Per la prima notte ha suonato musica classica e gospel al piano senza aprire bocca.La notte seguente Harry Seward,il proprietario del locale,le ha chiesto di cantare oppure di trovarsi un'altro lavoro.Ha cominciato così, con riluttanza, una carriera di cantante dedicandosi tre anni dopo al jazz e al blues. "Sono dove avete sempre desiderato ma non sto suonando Bach," ha scritto una volta ai suoi genitori.Il suo primo album, del 1958, fu un debutto fenomenale (il suo primo milione di vendite), e comprendeva "I loves you, Porgy" e "My baby just cares for me".
Cantando il gospel, il jazz e il blues, ha poi lavorato per parecchie case discografiche mentre, a partire dal 1963, ha iniziato a lavorare stabilmente con la Philips (sette album in quattro prolifici anni). E' in questo periodo che ha registrato alcune delle sue canzoni più incisive,"Old Jim Crow" e "Mississippi Goddam", che si sono trasformate in un inno per i diritti civili. Era amica ed alleata sia di Malcolm X che del Dr. Martin Luther King (1960). I souvenirs di entrambi gli uomini sono sempre rimasti con orgoglio nel soggiorno della sua casa nel sud della Francia fino alla sua morte.
Nina Simone ha infatti lasciato l'America alla fine degli anni '60, accusando sia il "FBI" che la "CIA" di non essersi mai seriamente preoccupati del problema del razzismo. Per i 25 anni successivi ha girato il mondo, vivendo alle Barbados, in Liberia, in Egitto, in Turchia, in Olanda ed in Svizzera prima che si fermasse a Aix-en-Provence nel 1994. Qui ha posseduto la sua prima casa. In seguito al polemico abbandono dell'America, i suoi album sono usciti sporadicamente, come "Baltimore" nel 1978.Quando Chanel ha usato "My baby just cares for me" per un annuncio alla televisione, una nuova generazione ha scoperto la sua musica e lei si è trasformata in una'icona del jazz degli Anni'80.
La cantante afroamericana si è sposata due volte, ha avuto una figlia e ha condotto una difficile vita personale. Ha avuto rapporti difficili con una serie di uomini potenti e spesso violenti. In una sua autobiografia, "I put a spell on you", ha raccontato come è stata picchiata dal suo manager e marito Andrew Stroud. In Liberia, dove ha vissuto per quattro anni, aveva intrapreso un rapporto con Earl Barrowl, Primo Ministro delle Barbados. Verso la fine degli anni '70 è stata assalita dall'uomo con cui viveva tanto che è dovuta andare all'ospedale. Successivamente è stata compagna di C.C. Dennis, un importante politico locale, con conseguenze ugualmente infelici. Tant'è vero che nel 1980, quando lei era fuori dal Paese, suo marito Dennis è stato ucciso dalla pallottola di un criminale.Intorno alla sua vita privata circolano comunque decine di aneddoti. Pare che abbia annullato un concerto a Londra senza avviso perché "turbata" per una ferita occorsa al suo cane: o che, nel 1988, abbia chiuso un meeting tirando un coltello.
Nel 1996, invece, è stata spiccata contro di lei una sentenza dai magistrati francesi per avere sparato in aria con un fucile, allo scopo di spaventare due ragazzi che giocavano nella piscina di una villa accanto alla sua. Ma Nina Simone ha comunque continuato a proporre performance memorabili, l'ultima delle quali in Gran Bretagna nel mese di agosto 2001 al Festival di Bishopstock. Anche se ha ammesso pubblicamente di esibirsi soltanto per soldi, è stata acclamata dal pubblico ancora una volta con enorme calore.La cantante Nina Simone è morta il 20 aprile 2003 all'età di 70 anni.

11 nov 2011

Ennio Morricone(10/11/1928)

Ennio Morricone, nome tra i più leggendari della musica da film internazionale, nasce a Roma il 10 novembre 1928, primo di 5 figli: il padre Mario è suonatore di tromba e la madre Libera Ridolfi, casalinga. All'età di 10 anni inizia a frequentare il Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. L'insegnante di Armonia complementare Roberto Caggiano intuisce le precoci doti del giovane Ennio e gli suggerisce lo studio della composizione, che inizierà nel 1944.Due anni più tardi ottiene il diploma in tromba, e compone "Il Mattino", per canto e pianoforte su testo di Fukuko, primo di una serie di 7 Lieder giovanili. In questo periodo ottiene i primi ingaggi come strumentista e arrangiatore nel teatro di rivista.In seguito compone "Imitazione", per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi e riceve la sua prima commissione per la composizione di musiche di scena per il teatro di prosa.Qualche anno più tardi inizia a frequentare in Conservatorio il terzo e ultimo anno del corso di musica corale e direzione di coro, ma si ritirerà prima dell'ottenimento del diploma.Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda, compone "Barcarola funebre" per pianoforte e "Preludio a una Novella senza titolo", oltre a scrivere le prime musiche di commento per radiodrammi. Scrive poi "Verrà la morte", per contralto e pianoforte su testo di Cesare Pavese "Oboe sommerso" per baritono e cinque strumenti su testo di Salvatore Quasimodo. Due anni più tardi consegue il diploma in Composizione sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi.E' nel 1955 che Ennio Morricone imbocca quella che riconoscerà come la sua vera strada, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema.
Dopo la nascita del figlio Marco, avuto dalla moglie Maria Travia, Morricone cerca lavoro per le necessità che incombono: viene assunto dalla Rai in qualità di assistente musicale, ma si licenzia il primo giorno.Continuerà comunque a collaborare come arrangiatore nei varietà televisiviNel 1961 nascono la figlia Alessandra e la sua prima prima colonna sonora per il film "Il federale" di Luciano Salce.Tre anni più tardi nasceranno il terzogenito Andrea e un sodalizio destinato a segnare un'epoca: la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western ("Per un pugno di dollari", 1964 - "Il buono, il brutto e il cattivo", 1966) che gli darà grande fama. Con Sergio Leone firmerà anche il pluripremiato "C'era una volta in America".
L'attività di arrangiatore per l'etichetta RCA, già intensa da anni, in questo periodo tocca i massimi livelli.Dopo essere presente nella giuria del XX Festival internazionale di Cannes, e dopo la nascita del quarto figlio, Morricone riduce sensibilmente l'attività di arrangiatore a vantaggio delle musiche per il cinema, di cui ne firmerà a decine nel giro di pochi anni; oltre 400 in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera, che l'ha visto collaborare con importanti registi italiani.
Ne cito solo alcuni: Bernardo Bertolucci ("Prima della rivoluzione", 1964 - "Partner", 1968), Marco Bellocchio ("I pugni in tasca", 1965 - "La Cina è vicina", 1967), De Seta ("Un uomo a metà", 1966), Patroni Griffi ("Un tranquillo posto di campagna", 1968 - "Metti una sera a cena", 1969), Pier Paolo Pasolini ("Uccellacci e uccellini", 1966 - "Teorema", 1968), Gillo Pontecorvo("La battaglia di Algeri", 1966), Carlo Lizzani ("Mussolini ultimo atto", 1974) e Dario Argento Oltre a numerosi registi internazionali; basti citare Brian De Palma e Oliver Stone.
Negli anni '90 Ennio Morricone ha ricevuto una serie infinita di riconoscimenti: proposto per il dottorato honoris causa all'Università di Goeteborg dal musicologo inglese Philip Tagg, nominato membro della Commissione artistica della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma e invitato a far parte della giuria della 49a Mostra del Cinema di Venezia.Il Ministro francese della cultura Jack Lang gli ha conferito nel 1992 il titolo di Officier de l'Ordre des Arts ed des Lettres. Nel 1994 è stato il primo compositore non americano a ricevere il premio alla carriera dalla SPFM (Society for Preservation of Film Music).Non è da dimenticare il suo impegno culturale: con Michele Campanella, Uto Ughi e Vittorio Antonellini è stato tra i relatori in un convegno sui problemi politici ed economici della musica, organizzato dal CAMI (Comitato Autonomo Musicisti Italiani) al Teatro dell'Opera di Roma nel 1995.
Nello stesso anno su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli conferisce l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana".Il 28 settembre 2002 dall'Arena di Verona è partita una nuova avventura e una nuova vita artistica per il Maestro Ennio Morricone che da allora si è dedicato in modo particolare alla direzione d'orchestra. Nel 2004 proprio a Verona, nel più importante teatro all'aperto che il mondo conosce, l'11 settembre (data tristemente indimenticabile) Morricone ha diretto un concerto "contro tutte le stragi della storia dell'umanità" dove ha presentato per la prima volta la sua composizione "Voci dal silenzio".