13 nov 2010

MA QUANDO FINISCE QUESTA COMMEDIA?

Ho appena letto il pezzo di Concita De Gregorio sull'Unità(vedi sotto) E credo che ha fatto un'analisi perfetta su tutto quello che stà succedendo in questi giorni ...Riprendendo il caso dell'invito di Fini e Bersani da Fazio mi fà quasi ridere la motivazione di Masi,(per mancanza di contraddittorio???).Hahahaha...quando mai!!!Penso che questi dittatori sono capaci anche di giungere all'uso della forza fisica,non si vergognano di niente, men che meno quando gli sta crollando addosso il mondo,in gran parte quello che hanno costruito loro stessi.Il paese ha bisogno di sapere,di sentire dagli uomini politici che cosa propongono ad un popolo oggi nel baratro di una crisi non solo economica,ma civile,di prospettive che non si riesce a vedere quali possano essere,nel mondo che cambia e ci mette ai margini, se non siamo capaci di reagire.E per poter reagire e mantenere il nostro posto fra i più civili paesi noi abbiamo bisogno di ritrovare l'unità del nostro popolo,unità che questa destra,con la sua lega della divisione e della lotta fra territori e con il suo capo prepotente e moralmente impresentabile, ha rotto pericolosamente, portandoci nello sfascio, anche istituzionale, in cui oggi siamo sprofondati.
Dunque vogliamo ascoltare, sia la destra che la sinistra, vogliamo sapere, noi  abbiamo diritto,noi vogliamo la libertà di esprimersi,di essere informati a dovere,e poi di discutere,serenamente.Guai a chi ancora tenta di impedircelo.Non basta a questi censori la fine che ha fatto la legge sul bavaglio alla stampa? Se la sono già scordata? Noi no,non ce lo scordiamo,e siamo pronti a ricordarlo anche agli smemorati.Basta censure,basta col controllo da dittatura sulla gran parte dei mezzi di informazione fondamentali,come i Tg della tv pubblica, da parte di chi è anche capo del governo, roba mai vista al mondo!

Basta..ora basta,a questo PDL non gli è bastato nel solo arco di due anni avere messo in ginocchio un'intiero paese non basta vedere un governo che non riesce ad occuparsi di tutti quei disgraziati che non hanno un lavoro,no, non gli basta! Un'intero paese bloccato e un governo proteso alla difesa di un "corrotto e corruttore" che pensa solamente alla propria pancia ,degne dei piu corrotti imperi. L'immoralità non conosce fine per questi signori della prima Repubblica, un esercito di Craxiani alla corte del vendicatore nero. Una banda anticomunista che ha preferito in passato fare l'accordo con Andreotti e Forlani per mangiarsi l'Italia piuttosto di allearsi con "Berlinguer e Moro" per cambiare il Paese. E' successo che con l'appoggio dell'altrettanto corrotto Bossi e i bugiardi leghisti( come dimostra Maroni nella vicenda Ruby),si sono impadroniti delle isituzioni e hanno instaurato una dittatura mediatica e un regime apparentemente democratico, ma nella sostanza pieno di quella strategia Piduista che ha portato alla lacerazione dell'unità nazionale. C'è un punto che mi preoccupa e l'ho fatto capire pure ieri con il pezzo di Rita Pani , questa Santificazione di Fini a paladino della patria!!! Ma siamo fuori di testa?? Io non dimentico,questa cosa non mi piace e vorrei ricordare chi è Gianfranco Fini sopratutto agli amici del Pd:
Sì ricordare,perchè da quando sono stati sdoganati, i fascisti fanno di tanto in tanto una doccia, e si mostrano presentabili e quasi profumati.Solo la conoscenza potrebbe dare l’esatta portata del loro finto voltagabbana. Spero di risparmiarmi i punti di contatto tra il pensiero veramente libero e democratico,e un discorso propagandistico di chi già da tempo,con meticolosità ha ripreso a lucidare gli stivali.Perché è esattamente questo che sta facendo fini: si prepara.Spero che ad ogni frase e in ogni momento, ci si possa ricordare dell’alleanza affaristica con un criminale,della loro collusione,della loro sporcizia morale,dell’ennesima doccia per ripulirsi dalla merda berlusconiana che li ha ricoperti in poco meno di due anni, da quando hanno tradito persino il loro pensiero (deviato) per entrare a far parte del consiglio d’amministrazione della più grande impresa del re: lo stato.
Troppo comodo ripulirsi una volta ancora ed esporre manifesti tricolore inneggianti a Saviano, dopo essere stati sul palco di chi trovava nella mafia i propri eroi. Troppo comodo profumarsi, dopo essere stati complici della stesura di leggi a favore del re. Ancora più vile abbondare col profumo dopo aver partecipato alla devastazione di un intero paese, per erigersi a paladini di un popolo che forse non ha nemmeno ben compreso in che catastrofica direzione sta andando.Se ormai qualcuno ha scordato gli ultimi trent’anni, spero sia ancora in grado di ricordare gli ultimi due,e non attendersi nulla da quella vipera fascista, che faccio una previsione  resterà fedele al suo disegno, promettendo tutto e nulla, instaurando una nuova sfida a due, fatta di numeri e di probabilità, di propaganda e populismo.Minacciando cadute e tenendo mani al nemico. A me di quel che dirà fini non importa, ma per votare un fascista dovrei avere l’encefalogramma piatto e un’attestazione di morte cerebrale,e non è nemmeno detto che poi lo voterei; probabilmente farei scheda nulla....Noi siamo un popolo allegro che si prepara ancora per una ulteriore avventura che secondo me non produrra niente di buono. L'unica cosa buona che ci sarà, e non è cosa da poco, ma,degna di un grande brindisi sarà quella della fine di "Arcore", intanto prendiamoci questo poi vedremo cosa ci riserva il futuro.
Le nostre prigioni Concita De Gregorio
Aspettando la liberazione del premio Nobel per la Pace San Suu Kyi, che da vent'anni conduce la sua battaglia di libertà in relativa o assoluta prigionia (vent'anni fra carcere e arresti domiciliari. Quando ci si chiede quali possano essere per i giovani i modelli di riferimento, le donne da portare ad esempio: eccone una) restiamo anche noi in attesa di liberarci dalla nostra infinitamente più comoda e assai meno sensata prigione: quella di chi è costretto ad assistere ai colpi di coda di un regime paralizzato dalla paura di pagare il conto del suo ventennio e nel contempo paralizza il paese. Restiamo incollati agli schermi dei computer, la sera alla tv ad ascoltare schegge di dichiarazioni che parlano, oggi, di "guerra di mozioni", minacce di "adunate oceaniche", frenetici contatti per studiare il "salvacondotto". Terminologia bellica, appunto, per un conflitto che consuma le sue ultime ore tutto dentro i palazzi. Nella notte il governo morente spara i suoi ultimi colpi, distribuisce regalìe. 250 milioni in finanziaria per le scuole paritarie mentre la scuola pubblica muore, per esempio. Rispetto al quadro tracciato ieri su queste pagine non ci sono oggi molte novità di sostanza: Silvio B. è tornato dalla Corea dove ha insolitamente annullato la rituale conferenza stampa, non aveva voglia di parlare, ed è stato invece assai ciarliero al rientro. Vuole milioni di persone in piazza, ha detto: un'adunata oceanica. Vuole soprattutto, e sono all'opera i suoi legali di fiducia ministro di Giustizia compreso, un salvacondotto che gli consenta in caso di dimissioni di non passare dai tribunali a render conto delle accuse che gli sono mosse. In assenza di scudo Alfano, infatti, le dimissioni lo metterebbero nelle condizioni di un qualunque cittadino. Bossi e Tremonti sono pronti: si approva la Finanziaria e parte l'operazione crisi pilotata. Bersani e Di Pietro hanno presentato la mozione di sfiducia, alla quale il Pdl ha fatto corrispondere nell'altro ramo del Parlamento un'abbastanza grottesca mozione di fiducia. Eserciti schierati, dunque. Fini, nel giorno in cui lo vedremo probabilmente in tv da Fazio con Bersani - pazienza per lo stato di salute di Masi, in guerra di nervi perpetua - ritirerà la sua delegazione dal governo. Da lì in poi il conto alla rovescia. Nervosissimi gli ex colonnelli di An passati armi e bagagli col Cavaliere: in specie La Russa e Gasparri, se ne capiscono le ragioni.
Nel Pdl è cominciato il fuggi fuggi. Si mormora che anche Mara Carfagna sia pronta a passare con Futuro e libertà per correre da sindaco di Napoli, leggete il Congiurato. Se Silvio B. avesse bisogno di un segnale ulteriore, ecco: la defezione di Carfagna - per molte ragioni anche personali - segna il momento più basso e più buio. Vedrete che nel fine settimana terrà banco, come sempre, la tv. Di tutto quel che sta succedendo nel paese al premier sembra interessare solo - dopo la stesura del suo salvacondotto, certo - che si impedisca a Fini e Bersani di andare a "Vieni via con me". Se anche i milioni di spettatori non fossero 8, alla seconda puntata, sarebbe comunque una platea intollerabile. Bersani e Fini hanno accettato l'invito: se non glielo impediscono andranno a dire quali siano i valori della destra e della sinistra. A prescindere da tutto sarebbe interessante sentire da loro l'elenco, davvero 

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