LA TRAMA
Barcellona, XIV secolo.Il romanzo percorre passo dopo passo la vita di Arnau Estanyol nei decenni centrali del secolo, in una Catalogna rurale fortemente improntata al diritto feudale, in aperto contrasto con Barcellona, città semi-indipendente dal potere regio,culla di libertà e di ascesa sociale.Tra il 1320 e il 1384 seguiamo l’alternarsi della fortuna di Arnau e la contemporanea costruzione della Cattedrale di Santa María del Mar, “la cattedrale del popolo” di Barcellona. La storia della cattedrale sarà il cardine delle tormentate vicende del protagonista: Arnau e Santa María del Mar crescono insieme, uniti da un legame quasi mistico. Sullo sfondo, un Medioevo terrifico di guerre e pestilenze, carestie e conflitti religiosi, amori tormentati e soprusi d’ogni genere. Il romanzo trasporta il lettore tra fughe rocambolesche, rivolte popolari, battaglie, pestilenze (tra le quali la Peste Nera del 1347), agnizioni, ascese e cadute, addii struggenti e rutilanti trionfi; dall’Inquisizione che minaccia la già non facile convivenza tra musulmani, cristiani ed ebrei, alle punizioni terribili per le mogli adultere e le esecuzioni pubbliche,dai matrimoni combinati all’amore proibito.Un quadro di ampie dimensioni che però torna sempre all’umile quartiere della Ribera, nel cuore di una Barcellona in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto, mentre mercanti e banchieri in ascesa hanno sempre maggiore influenza nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie con Genova e Venezia per il monopolio dei commerci con l’Oriente. Intrecciate alla Storia, le vicende personali di Arnau, personaggio eroico che nasce servo e sale tutti i gradini della scala sociale, fino a diventare Signore dopo essere passato per una serie infinita di peripezie e tradimenti, ma anche amori e amicizie sincere.

Attorno a Arnau si susseguono tanti personaggi straordinari: Joan, suo “fratello” acquisito, dall’intelligenza acuta; il moro Guillem, genuino emblema del talento allo stato puro; Abraham, l’ebreo solerte con il suo popolo e la sua città; e i personaggi “crudeli”, come il cupo signore feudale di Navarcles, il miserabile Grau, la perfida Elionor e lo spietato inquisitore che getterà Arnau in una segreta dell’Inquisizione.
La costante contrapposizione tra il bene e il male e tra l’autentico spirito catalano e ciò che non ne fa parte costituisce il nucleo profondo di un racconto che si legge con avidità. Un romanzo in cui avventura e sentimento si uniscono alle vicende di un uomo e della sua città, protagonisti di un’avventura corale, sullo sfondo delle luci e delle ombre di un Medioevo dal fascino innegabile.
Leggendo della cattedrale di Santa Maria,mi è tornato a mente questo pezzo di Devendra,so che non
centra niente con la Santa Maria di Barcellona però è talmente bella che non posso fare a meno di condividere:
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