Questa mattina percorrevo il breve tratto di strada da casa all'azienda dove lavoro,
osservando la campagna circostante ho notato che nel vigneto si stava effettuando la raccolta dell'uva ovvero "la vedemmia" se ancora la vogliamo chiamare così,dell'antica festa della vendemmia(perchè era una festa) non resta niente...un mezzo meccanico seguito da 2-3 ragazzi magari diplomati (disoccupati)prestati alla terra per guadagnare qualche soldino visto la difficoltà nel trovare lavoro...i contadini?? No..non c'erano!! E allora per un'attimo il mio pensiero non poteva che andare a tanti anni fa....
Ricordo ancora mio nonno(contadino) che a partire dai primi di settembre passava tutto il suo tempo nel vigneto,passeggiava tra i filari,osservava attentamente…tutte le viti,rimuoveva le foglie secche e quelle che ombreggiavano i grappoli,eliminava poi i grappoli quelli che presentavano marciumi o che non erano ancora maturi,assaggiava delicatamente un chicco di ogni specie d’uva..A quei tempi non capivo bene cosa significassero tutti quei suoi gesti,capivo solamente che il momento della vendemmia era molto vicino,in pratica il nonno con la sua lunga esperienza di contadino era in grado di compiere precise misurazioni sul grado di zucchero dell’uva,misurazioni che oggi effettuano uomini con il grado di perito agrario attraverso strumenti sofisticati..Non per questo più efficaci del contadino!!
Poi arrivava la vendemmia che rappresentava un momento particolarmente importante per tutti,la campagna infatti era una grande festa ,dai più piccini ai più anziani,alle donne.Era il momento in cui si raccoglievano i frutti di un intero anno di lavoro....
Di solito si partiva di mattina presto,non appena il sole aveva asciugato l’uva dall’umidità della notte,armati di ceste(pianieri),forbici da pota e fodero d’osso,giunti nel vigneto incominciavano a raccogliere l’uva nelle ceste,poi le svuotavano nelle "bigoncie" che sono dei contenitori più grandi..A metà mattina passavano per offrire panini,salumi formaggi Vino e acqua...rammento ancora i sapori,i colori,la festa..la gente che lavorava col sorriso:chi raccontava barzellette,chi cantava i classici stornelli toscani facendo delle vere e proprie gare infinite tra un filare e un'altro di Poesia in rima...
In poche ore si raccoglievano vari quintali di uva che con l’aiuto dei mezzi agricoli venivano portati alla cantina per la pigiatura o spremitura..Ricordo benissimo anche di una spremitura fatta a piedi nudi(quando ero molto piccolo),gli uomini si tiravano su i pantaloni e dopo essersi lavati e risciacquati a lungo i piedi per eliminare ogni residuo di sapone che avrebbe rovinato il vino si calavano nelle botti ed incominciavano a pestare l’uva alternando con forza il movimento dei piedi come in una marcia militare.
Man mano che il livello nella botte si abbassava veniva aggiunta altra uva in modo da mantenere la persona all’interno della botte sempre ben al di sopra della parte liquida.. Come nel Film il bisbetico domato di Celentano:
Insomma era una festa fino a sera quando dopo la cena tutti assieme ci si salutava tutti per rivederci il mattino ancora presto..I giovani d'oggi tutto questo non l’hanno vissuto,non l’hanno visto...sarò troppo nostalgico però mi mancano quei momenti..mi manca quell’allegria...quella gioia di far le cose insieme seppur fosse un lavoro duro,ma quell’aria,quell’odore intenso di campagna lo porto e lo portero’ sempre nel mio cuore!!!!
22 set 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento