
E sono passati nove anni.. Stamattina ho fatto come al solito il giro dei giornali on line e ho trovato solo un trafiletto sul Corriere che riporto:
a nove anni dalla morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova, sono state imbrattate la notte scorsa le sedi dei tre partiti rispettivamente in via Mancini, corso Garibaldi e via Bellerio per ricordare il giovane antagonista ucciso il 20 luglio 2001.
E meno male, altrimenti non si sarebbe ricordato neanche come fatto di cronaca..
Mi sono chiesto uno che legge e non sa o non ricorda i fatti come colloca nella sua comprensione la parola “antagonista?” e poi perché “antagonista?”
Nelle fiabe l’antagonista è l’antieroe che si contrappone all’eroe buono…
Mai parola fu usata peggio per definire un martire..
Ecco il valore della memoria, ecco perché si deve sempre portare e passare il testimone
Sintesi delle dichiarazioni delle parti lese raccolte dai PM Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati nell'inchiesta sugli abusi di BOLZANETO.
Fonte: Diario (Speciale Genova-la Verità, 21 luglio 2006)
VENERDI 20 luglio 2001
A. Carlo. Arrestato il 20/7 intorno alle ore 18,00 – preso in carico dall’amministrazione penitenziaria e quindi immatricolato alle ore 23,40 circa dello stesso giorno – tradotto all’istituto penitenziario il 21/7 alle ore 3,15 circa. È con V. Viene condotto il 20/07/01 dopo le ore 17,00; viene percosso mentre viene portato in cella dove viene costretto a stare in piedi con il volto contro il muro, le gambe divaricate e le braccia alzate sopra il capo ed appoggiate al muro ed urlare «Viva il Duce». Quando chiede di andare in bagno nel corridoio al passaggio viene colpito con calci e anche con manganelli da due ali di agenti che stazionano ai lati del corridoio stesso.Viene picchiato anche in cella e riceve un calcio alla gola da un agente della Polizia penitenziaria. Un agente lo colpisce con un calcio con gli anfibi al polpaccio e lo fa cadere a terra; lo stesso porta un manganello attaccato al cinturone e i guanti neri. In infermeria fa vedere i segni delle percosse e non viene nemmeno considerato.
A. Eugenio. Fermato per identificazione il 20/7 – ingresso a Bolzaneto alle ore 17,30 circa – identificato verso le ore 20,30 circa – esce dalla caserma alle 1,00 del 21/7. Viene ripetutamente percosso durante gli spostamenti nel corridoio da parte di agenti della Polizia penitenziaria; chi lo accompagna rimane completamente indifferente a questa condotta dei colleghi.
A. Simone. Arrestato il 20/7 intorno alle ore 16,40 – immatricolato alle ore 1,25 circa del 21/7 – tradotto all’istituto penitenziario il 21/7 alle ore 6,20 circa. Quando viene portato a Bolzaneto è messo nell’ultima cella sulla sinistra, con circa una trentina di persone; tutti devono stare in piedi con la testa contro il muro, le mani ammanettate dietro alla schiena e le gambe divaricate; ad un ragazzo, che aveva male ad una gamba, viene invece consentito di stare seduto. Quando va a fare i rilievi vede all’esterno dei ragazzi stranieri in fila con la testa appoggiata contro il muro dell’edificio che vengono picchiati; in particolare un francese viene ripetutamente percosso da un poliziotto con i capelli rasati e molto prestante fisicamente. Deve cambiare più celle ma la posizione non cambia ad eccezione delle manette; riferisce botte e calci al passaggio in corridoio da parte di agenti della Polizia penitenziaria con i guanti. Non lo fanno andare in bagno; lo accompagnano solo quando non ne può più e lì prende uno schiaffone in bagno da parte di uno della Penitenziaria. Nel corso del trasferimento ai pullman deve mettersi in coda e fare il saluto romano.
Tutte le altre le potete leggere qua:http://g82001.altervista.org/testimonianze20.htm
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