28 lug 2011

Ivan Graziani "Lugano addio"

Le scarpe da tennis bianche e blu
seni pesanti e labbra rosse
e la giacca a vento.
Oh, Marta io ti ricordo così
il tuo sorriso e i tuoi capelli
fermi come il lago.
Lugano addio, cantavi
mentre la mano mi tenevi
canta con me tu mi dicevi ed io cantavo
di un posto che non avevo visto mai.
Tu, tu mi parlavi di frontiere
di finanzieri e contrabbando
mi scaldavo ai tuoi racconti
e,mio padre si, tu mi dicevi
quassù in montagna ha combattuto
poi del mio mi domandavi.
Ed io pensavo a casa
mio padre fermo sulla spiaggia
le reti al sole, i pescherecci in alto mare
conchiglie e stelle
le bestemmie e il suo dolore.
Oh, Marta io ti ricordo così
il tuo sorriso e i tuoi capelli
fermi come il lago.
Lugano addio, cantavi
mentre la mano mi tenevi
addio cantavi
e non per falsa ingenuità
tu ci credevi
e adesso anch'io che sono qua.
e adesso anch'io che sono qua.
Invia la suoneria "Lugano Addio
Biografia
Ivan Graziani, abruzzese, nasce a Teramo il 6 ottobre 1945, consegue il diploma in arti grafiche a Urbino nel 1963 e spinto dalla passione per la musica rock tre anni dopo fonda un complesso, l'Anonima Sound. Nel 1967 il gruppo incide il 45 giri Fuori piove/Parla tu, con il quale partecipa al Cantagiro, arrivando ultimo. L'Anonima Sound incide altri tre singoli, tra cui Ombre vive/Girotondo nel 1969, per la casa discografica “Numero Uno” di Mogol. Nel 1970 Ivan Graziani lascia la band per dedicarsi alla carriera di solista. Inizialmente autoproduce un LP interamente strumentale, intitolato Tato Tomaso's Guitar, registrato in occasione della nascita del figlio Tommaso e dedicato alla moglie Anna, un album questo, che non verrà mai distribuito. Con il nome d'arte di Rockleberry Roll vengono pubblicati due 45 giri su etichetta Freedom: Dropout/True True nel 1972 e Hi Jack/Give you all my love nel 1973, seguiti dal 33 giri Desperation uscito nel 1973, interpretato in inglese con musiche rock anni '50. Inoltre, nello stesso periodo Graziani entra a far parte dei musicisti di studio della casa discografica Numero Uno: l'etichetta per la quale incidono Lucio Battisti, Antonello Venditti, Formula Tre e Premiata Forneria Marconi. Nel 1974 esce il suo album d'esordio in italiano come solista, e con il suo vero nome, l'LP si intitola La città che io vorrei, dove già si evidenzia lo stile che lo renderà famoso: melodie accattivanti, tecnica chitarristica fuori dal comune e una vocalità riconoscibilissima, tutta su toni acuti e su un uso del falsetto lontanissimo dagli standard dell'epoca, il cosiddetto “strappo”, dove il cantante salta improvvisamente da un'ottava all'altra navigando sul pentagramma, senza mai perdere l'intonazione.
Ivan partecipa come chitarrista e mandolinista all'album di Lucio Battisti intitolato La batteria, il contrabbasso, eccetera uscito nel 1976. Nello stesso anno Graziani pubblica Ballata per 4 stagioni, che Ivan incide con gli stessi musicisti di Battisti: il lavoro è apprezzato dalla critica ma le vendite sono poco soddisfacenti. La sua carriera sta comunque spiccando il volo, infatti, appena un anno dopo si registrano i primi riscontri di pubblico: I lupi album pubblicato nel 1977 vende 80.000 copie, grazie alla ballata romantica Lugano addio che racconta la storia d'amore tra la figlia di un anarchico e il figlio di un pescatore. Questo LP viene realizzato con l'aiuto di Antonello Venditti, con il quale Graziani aveva collaborato per il 33 giri Ullalla (1976) e aveva aperto alcuni concerti. Nel 1978 esce l'album Pigro, con i brani Monna Lisa e Pigro, quest'ultimo richiestissimo dalle radio.

Per Graziani è un momento di grande popolarità: l'album Agnese dolce Agnese, uscito nel 1979, scala le classifiche e Ivan inizia un'intensa attività di concerti, grazie soprattutto al singolo Agnese. L'anno dopo (1980), Firenze (Canzone triste) fa da apri pista all'album Viaggi ed intemperie che registra un successo analogo all'album precedente

Durante gli anni Ottanta intensifica l'attività ma il pubblico sembra interessarsi poco alla sua produzione. Da segnalare che prima dell'uscita dell'LP Seni e coseni del 1981, Graziani si era unito a Ron e Goran Kuzminac per il progetto Canzone senza inganni: un Q-disc e un tour italiano. Nel 1982 esce il suo primo disco live, Parla tu, seguito nel 1983 dall'album Ivan Graziani e da Nove nel 1984, realizzato con la collaborazione di Celso Valli, uno dei migliori arrangiatori italiani. Nel 1985 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano Franca ti amo, passando inosservato. L'anno dopo viene pubblicato il 33 giri Piknic (1986),
  
l'ultimo realizzato con la Numero Uno, nato più da esigenze contrattuali che per desiderio dell'artista. La Carosello, etichetta diretta da Gramitto Ricci e proprietaria delle storiche Edizioni Curci, nel 1989 gli pubblica Ivangarage e la raccolta Segni d'amore, che contiene vecchie canzoni riarrangiate e l'inedito La sposa bambina, ottenendo maggiore attenzione dai madia. Nel 1991 torna sul mercato discografico con l'album Cicli e tricicli, mentre nel 1994 partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo interpretando Maledette malelingue.Questa bella canzone riscuote successo sul palco dell'Ariston, arrivando al settimo posto, e il CD omonimo riavvicina Ivan al grande pubblico.
Nel 1996 scade il contratto con la Carosello e Ivan prosegue la sua carriera con la struttura di Renato Zero, Fonopoli, con la quale pubblica Fragili fiori... Livan: classici del suo repertorio in versione live e cinque inediti, tra cui La nutella di tua sorella con l'intervento vocale dello stesso Zero. Malato da tempo, Ivan Graziani muore il primo gennaio 1997 nella sua casa di Novafeltria (PU). Due anni dopo l'amico e collega Renato Zero pubblica Per sempre Ivan, un album realizzato con materiale inedito e interventi vocali di Renato Zero, Antonello Venditti, Biagio Antonacci e Umberto Tozzi. Ivan Graziani nelle sue canzoni ha raccontato la realtà della provincia, quella degli affetti sinceri e dei sentimenti forti, popolata di figure femminili che lasciano dietro di loro malinconie e sogni mai realizzati; ma la sua musica parla anche di storie d'amicizia e illustra pure quadretti di grande ironia, come l'immaginaria descrizione del furto della Gioconda di Leonardo da Vinci, nel brano Monna Lisa. Ivan Graziani nella sua carriera è stato sottovalutato dalla critica più impegnata, che lo rimproverava di scarsa attenzione ai temi sociali, nonostante i suoi racconti di controverse storie d'amore, spesso in contrasto con la morale corrente. Il 1º gennaio del 1997, all'età di 51 anni, Ivan Graziani muore nella sua casa di Novafeltria, dove aveva chiesto di tornare dall'ospedale per le festività natalizie, per un tumore al colon di cui soffriva dal marzo del 1995. Lascia la moglie Anna Maria Bischi e i due figli Tommaso e Filippo.

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