5 giu 2011

G.D'annunzio da "Il piacere"

Egli mi conquista l’intelletto e l’anima,
ogni giorno di più,
ogni ora di più,
senza tregua,
contro la mia volontà,
contro la mia resistenza.
Le sue parole,
i suoi sguardi,
i suoi gesti,
i suoi minimi moti entrano nel mio cuore.
Quando parliamo insieme,
talvolta io sento che la sua voce è come l’eco dell’anima mia.
Accade talvolta che
io mi senta spingere da un subitaneo fascino,
da un’attrazione cieca,
da una violenza irragionevole,
verso una frase,
verso una parola,
che potrebbe rivelare la mia debolezza.
Mi salvo per prodigio
e viene allora un intervallo di silenzio,
nel quale io sono agitata da un terribile tremito interiore.
Mi sembra che una fiamma mi corra sotto la pelle del viso,
quasi che io stia per arrossire.
S’egli cogliesse quell’attimo per guardarmi risolutamente negli occhi,
sarei perduta.

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