Tardi,con le stelle aperte nel freddo
aprii la porta.
Il mare galoppava nella notte.
Come una mano dalla casa oscura
uscì l'aroma intenso
della legna custodita.
L'aroma era visibile
come se l'albero fosse vivo.
Come se palpitasse.
Visibile come una veste.
Visibile come un ramo spezzato.
Girai dentro la casa circondato
da quella balsamica oscurità.
Fuori le punte del cielo scintillavano
come pietre magnetiche,
e l'odore della legna mi toccavail cuore
con dita,come di gelsomino,
come di alcuni ricordi.
Non era l'odore acuto dei pini,no,
non era la scalfittura nella pelle dell'eucalipto,
non erano neppure i profumi verdi della vigna,
ma qualcosa di più segreto,
perché quella fragranza una sola,
una sola volta esisteva,
e lì,di tutto ciò che vidi nel mondo,
nella mia stessa casa,
di notte,presso il mare d'inverno,
lì stava attendendomi l'odore
della rosa più profonda,
il cuore reciso della terra
qualcosa che m'invase come un'onda
staccata dal tempo
e si perse in me stesso
quando aprii la porta
della notte
6 apr 2011
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