19 feb 2011

Wikileaks...Grazie a "Silvio" Italia facile preda degli americani!!!

Proprio ieri sono usciti da Wikileaks le conferme di ciò che già si intuiva e cioè che Berlusconi gode dell'appoggio esterno degli USA nonostante sia un cretino calzato e vestito,capace solo di far raggelare con la sue improprietà sovente cafonesche,ovvii limiti intellettuali che lo condannano anche e molto prima delle sue estroversioni erotiche senili con vitelle da latte.Certo non c'era mica bisogno degli "Americani".. Gli USA chiaramente guardano ai loro interessi internazionali e sai quindo cosa gliene frega delle beghe interne italiane e se l'Italia è regolarmente sputtanata da quel miserabile intrallazzatore e conclamato puttaniere.Berlusconi fa comodo alla politica estera americana che realizza grandi risparmi per spesa militare perchè con l'invio di militari italiani in Libano ed Afganistan,in misura superiore ad ogni aspettativa e richiesta...Berlusconi ha accollato tale spesa all'Italia pur di fare una personale bella figura con i vari Busch e Obama ...
E' facile spendere i soldi degli altri(del popolo che paga le tasse)...... Mi sa però che anche l'Europa ci marcia; come dire se l'Italia e la sua Economia sono in stallo,sempre più incapaci di farsi valere nel Mondo,se non a chi vuole mantenere una certa leadership nella Federazione europea?! l'EURO non ci ha fatto un gran servizio anche a prescindere dalla mancanza di controlli sul Mercato,difetto che ha tagliato il potere d'acquisto del 100% e ci hanno portati dritti in recessione..ma Berlusconi e i suoi Governi stanno facendo il resto sia con un declino verticale di autorevolezza sia per menefreghismo sulle riforme vere,e secondo me gli speculatori su questo non piangono.In questo contesto internazionale e con un Sistema elettorale che garantisce il Monopolio parlamentare a delle Maggioranze relative e con un'Opposizione praticamente divisa,se ci dobbiamo attenere al processo democratico (si fa per dire) questo individuo grottesco a Palazzo Chigi ci starà almeno fino al 2013.
Penso a FLI dopo tutto il casino che ha combinato perde pezzi uno dietro l'altro, forse FINI pensava davvero che i suoi camerati fossero più fascisti e meno leccaculi,invece ora si rende conto che non sono altro che dei luridi maiali felici solo di rotolarsi nel trogolo delle loro poltrone.Dice che la colpa è dello smisurato potere economico del culoflaccido del consiglio che tutto e tutti compra, dalle puttane ai voti....Mi riferisco sopratutto alla compravendita di parlamentari,compraven dita che sembra come se fosse un dato di fatto da ascrivere semplicemente al quadro che incornicia questa nostra realtà e non di una serie di reati che dovrebbe essere denunciato da chi ne è testimone.
Abbiamo una casta di persone che esercita la funzione alla quale è stata chiamata senza dar conto all'elettorato,come se fosse affare privato e della propria famiglia.Continuiamo a ripetere che Berlusconi conserva la sua carica e il suo potere grazie a una maggioranza esigua,di pochi voti parlamentari.Dovremmo essere invece consapevoli che quei pochi voti sono semplicemente ciò che gli basta.Dovendoli comprare,ne acquista solo il numero necessario per essere in maggioranzaSemplicemente.I principi medioevali esercitavano il potere con la forza delle armi.Il principe al quale abbiamo consegnato la carica di maggior potere della nostra repubblica si sta mangiando tutto, non con la forza delle armi,ma con quella che gli è data dalla potenza dei mezzi di cui dispone,della capacità di propaganda che i suoi diretti dipendenti stanno quotidianamente esercitando ognuno nel ruolo che il padrone gli ha affidato.Abbiamo ministri, parlamentari,parlamentari/avvocati,funzionari dello stato che ormai,tranquillamente,a tempo pieno lavorano per il capo facendo credere che si tratti di interessi di noi tutti.C'è ancora una grande maggioranza di italiani che ne è convinta.Nel descrivere questa situazione,e nell'incredulità che tutto il mondo democratico sta manifestando,qualcuno ogni tanto evoca Piazzale Loreto.Il tempo che trascorrere,il grado di assuefazione a tutto che sembra abbiamo acquisito,fa ormai temere che il punto di non ritorno sia forse superato.

IL FATTO QUOTIDIANO:
Nei nuovi dispacci diplomatici pubblicati in anteprima da L'espresso emerge come gli americani vedono il nostro paese: "Grazie a B. il paese è in declino. Dobbiamo usare il premier italiano
Berlusconi danneggia l’Italia”. Parole che non sono dell’opposizione o di qualche giornale di sinistra, ma della diplomazia statunitense.Questa e moltissime altre rivelazioni sono contenute negli oltre quattromila cables di Wikileaks in parte anticipati da L’espresso. Inutile dire che Silvio Berlusconi ne esce a pezzi. “Le continue gaffe e la povertà di linguaggio del premier hanno offeso gran parte del popolo italiano e molti leader europei. E’ chiara la sua volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello Stato e ha una reputazione disgraziatamente comica”. Così l’ex ambasciatore statunitense Ronald Spogli descrive al dipartimento di Stato il presidente del Consiglio italiano. Insomma, secondo gli Usa, il presidente del Consiglio è l’immagine perfetta di un paese in declino: “La sua leadership manca spesso di una visione strategica a lungo termine”. Ma c’è anche di peggio. La debolezza del Cavaliere permette agli americani di ottenere se non tutto, molto: dall’impiego di più militari in Afghanistan, all’ampliamento delle basi statunitensi sul territorio nazionale.La politica internazionale del premier è velleitaria e spesso viene fatta con degli annunci estemporanei. “Come quando – prosegue Spogli – pensa di poter impegnarsi con Hezbollah e Hamas, o mediare con la Russia e l’Occidente, stabilire nuovi canali con l’Iran, oppure espandere l’agenda del G8 al di là di ogni riconoscimento”.

Dai cablogrammi emerge anche la realpolitik a stelle e strisce. E’ vero che l’immagine di B, fra scandali, gaffes e manifesta incapacità, sta trascinando l’Italia verso il baratro, ma è altrettanto vero che gli Usa hanno tutto da guadagnare dal loro screditato alleato. In cambio del sostegno al governo di centrodestra gli States chiedono importanti contropartite sul fronte militare. Una collaborazione che ottengono sempre e spesso senza avere nulla in cambio. Ecco cosa scrive Spogli al dipartimento di Stato: “L’Italia ci permetterà di consolidare i progressi fatti faticosamente nei Balcani negli ultimi vent’anni, le loro forze armate continueranno a giocare un ruolo importante nelle operazioni di peacekeeping in Libano e in Afghanistan e, infine, il territorio nazionale sarà strategico per l’Africom”. E il comando statunitense per gli affari africani è strategico per la politica estera a stelle e strisce. Il quartier generale è basato a Stoccarda, ma i caccia bombardieri sono di stanza a Vicenza, nella celebre base militare Dal Molin che gli americani vorrebbero raddoppiare e che ha scatenato le proteste degli abitanti della città veneta.
Non solo la vicentina Camp Ederle è al centro degli interessi Usa. Gli americani chiedono e ottengono importanti concessioni su molte altre basi militari: da Sigonella, ad Aviano fino ad Aversa. Un’altra voce importante riguarda l’impegno militare italiano a Kabul: dall’aumento delle truppe alla modifica delle regole d’ingaggio. Grazie alla disponibilità del ministro della Difesa Ignazio La Russa, Roma decide di mandare ad Herat altri 1200 uomini (e gli americani non si aspettavano più di 500)
e soprattutto a cambiare i caveat, le regole nazionali che limitano l’uso della forza nei contesti bellici e di peacekeeping.Insomma un premier e un governo facilmente manipolabili, sempre pronti ad assecondare i voleri dell’alleato a stelle e strisce. Scrive David Thorne, il capo della diplomazia americana a Roma succeduto a Spogli con l’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca: “Dobbiamo assecondare la convinzione di Berlusconi di essere uno statista esperto”.Come era già emerso in passato, l’unico elemento di preoccupazione per gli americani è il rapporto fra B e Vladimir Putin. Una relazione fra i due leader che aveva fatto chiedere al segretario di Stato Hillary Clinton se esistessero investimenti personali fra i due in grado di orientare la politica energetica dei due paesi.Al di là della partita energetica, unica fonte di incomprensione fra Roma e Washington, il fatto che gli States facciano il tifo per il Cavaliere perché più facilmente assecondabile agli interessi americani, emerge chiaramente in un cablogramma datato aprile 2008: “Se vince Veltroni la situazione sarà eccellente. Se ritorna Berlusconi sarà molto eccellente”.


Ma le ingerenze degli Usa nella vita italiana non riguardano solo la politica estera e militare. Ad esempio nel 2003 gli States sono preoccupati perché in materia di organismi geneticamente modificati (ogm) il ministro Gianni Alemanno sta seguendo la linea del suo predecessore Paolo De Castro improntata al principio di precauzione che vieta le colture biotech all’aria aperta. Questa decisione avrebbe delle conseguenze negative sull’export delle sementi ogm americane. Ed ecco che l’allora capo della diplomazia Usa a Roma Mel Sembler ha una serie di colloqui con Gianni Letta, Franco Frattini e con lo stesso Berlusconi per fare in modo che il ministro dell’Agricoltura ritiri il suo decreto legge. Ecco cosa scrive l’ex ambasciatore nel suo report al consiglio di Stato: “Siamo molto incoraggiati dalla rapida e apparentemente decisa risposta di Berlusconi e Letta alla manovra dell’ambasciatore. Noi crediamo che loro assicurino un’alta percentuale di probabilità che il decreto Alemanno sia messo da parte. Tuttavia, ci aspettiamo anche che il ministro delle politiche agricole cerchi in altri modi di realizzare la propria visione di un’Italia libera dal biotech”.I cablogrammi parlano anche degli altri poteri dello Stato. La magistratura è definita “una casta inefficiente e autoreferenziale” mentre grande attenzione viene data al ruolo del presidente della Repubblica e allo scontro sottotraccia fra Berlusconi e il Quirinale.
“Gli attacchi a una figura molto rispettata potrebbero essere presi molto male da molti italiani e e determinare più ampie divisioni tra le due istituzioni”.Certe schifezze, le loro porcherie, devono rimanere segrete.Hanno dovuto mentire, hanno dovuto inventarsi improbabili scuse come quelle dell’ampliamento di una base che si trova a sei chilometri di distanza, pur di accontentare l’alleato, che giustamente poi ti qualifica al pari di uno servo sciocco, buono da utilizzare e sbolognare alla bisogna. Questa è l’Italia.Adesso vedremo cosa diranno i favorevoli alla base, i vari Cattaneo, Dal Lago, quegli stessi che adesso vorrebbero addirittura completare l’opera con l’operazione truffaldina della protezione civile al posto del Parco della Pace, utile solo ai loro amici cementificatori.Questa non è una città pacificata. Non ci potrà mai essere pace se la condizione è l’asservimento e il silenzio. E di starcene zitti non ne abbiamo nessuna voglia.
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