18 ago 2010

kossiga

Ieri scrivevo su Fb:
E' deceduto al policlinico Gemelli di Roma,Francesco Cossiga..Questa notizia che("Non merita nemmeno due colonne sul mio blog e pure qua su Fb"infatti fino a ora non avevo commentato).Non voglio essere ipocrita,e non posso tanto meno dire di aver vissuto quegli anni,di conoscere a fondo tutti gli intrecci della P2 e del Gladio,di conoscere a fondo Cossiga,mi sento di dire giusto un paio di cose...La prima è che non mi sento addolorato,è morta pur sempre una persona,ma alla fine,la falce,arriva per tutti,e forse per lui è arrivata anche troppo tardi...La seconda cosa che vorrei dire è un desiderio...Quello che accanto alla lapide di Kossiga (o al suo mausoleo) vengano scritti giusto un paio di nomi... Quelli di Ustica...Quello di Aldo Moro...Quello di Giorgiana Masi...Quello di tutti gli altri ragazzi uccisi dal regime cui era il capo in quegli anni...Riposa Emerito Presidente... dalla parte del boia sei finalmente passato alla parte del "fu" condannato a

Appunto non volevo parlare di Cossiga..però vedere la Santificazione mediatica del giornalismo italiano e mettiamoci pure la politica italiana sia di destra che di sinistra mentre nel mondo si parla così: http://www.giornalettismo.com/archives/76949/cossiga-stampa-estera/
io dico I SANTI...per me che non credo non stanno nemmeno in paradiso.Criticare l'operato di un politico morto non è solo legittimo, è doveroso.Perché il suo operato ha influito nella vita di tanta gente anche in modo negativo,anzi, soprattutto visto che siamo in Italia e sappiamo bene come funziona qui la politica.
Il rispetto per il defunto riguarda l'individuo,si chiama umana pietà,non i suoi atti che,se sono stati criminali,restano criminali.
Il resto è ipocrisia:la solita.
In ogni caso, per meritarsi il rispetto anche da morti,bisogna essersi comportati bene da vivi.Le persone non sono tutte uguali,né da vive né da morte.
GIORGIA MASI PER NON DIMENTICARE:

Giorgiana Masi,a 32 anni dal suo assassinio da parte della polizia di Stato guidata dal Ministro degli Interni Francesco Cossiga.Metto una testimonianze di quella giornata…
Tratto da “Cronaca di una Strage” a cura del Centro di Iniziativa Giuridica Piero Calamandrei
Giovanni Salvatore
Mi trovavo il 12 maggio, verso le 19,15 a Ponte Garibaldi […].
Su lungotevere Sanzio, proveniente da Ponte Sisto, ho visto un corteo a cui sono andato incontro per capire di cosa si trattasse. Ho raggiunto la testa del corteo : a questo punto la polizia che si trovava all’angolo tra Ponte Garibaldi e lungotevere Sanzio, ha lanciato bombe lacrimogene sono scappato per una strada adiacente su Viale Trastevere, all’altezza di Piazza Sonnino. In quel momento la polizia è tornata indietro per fermarsi all’altro imbocco di Ponte Garibaldi, dalla parte di Via Arenula. All’imbocco del ponte dalla parte di Trastevere c’erano molte personé, sicuramente quelle che erano state disperse poco prima ed anche io mi sono fatto avanti per chiedere cosa stava succedendo. C’erano molte personé sedute sui gradini dei marciapiedi intorno a P.zza Belli, altre che facevano capannelli, mentre qualcuno ha posto al centro del ponte, facilmente riconoscibile per le sponde circolari, due macchine di traverso
Questo era il quadro generale quando, verso le 19,45 la polizia attestata dall’altra parte dal ponte è avanzata sparando lacrimogeni.
Tra i rumorei degli spari si udivano chiaramente spari molto più Secchi, probabilmente da arma da fuoco. Ai primi spari stavano correndo tutti verso Viale Trastevere quando anche io ho iniziato a correre e davanti a me, di qualche métro Sulla mia sinistra è caduta a faccia avanti una ragazza che ho superato in corsa. A questo punto mi sono voltato ed ho visto che era ancora a terra. Sono tornato indietro per aiutarla ad alzarsi

Ho provato a tirarla su ma non ce la facevo. Ho quindi invocato aiuto mentre continuavano a sentirsi spari di lacrimogeni ed altri spari, provenienti sempre da Ponte Garibaldi. A questo punto si sono fermate tre persone ed abbiamo sollevato la ragazza per le gambe e le braccia. Io l’ho presa per il braccio sinistro. […]
Una volta sollevata l’abbiamo trasportata di corsa nello slargo vicino al capolinea. Durante il percorso ha mormorato: “Oddio che male”. La persona che la trasportava per il braccio destro ha risposto “sarà stata la botta, non ti preoccupare”. Io pensavo che fosse caduta inciampando o perché colpita da un lacrimogeno, anche perché non abbiamo notato tracce di sangue.
Adagiata per terra il corpo si è immediatamente irrigidito, le mascelle serrate, le braccia tese, gli occhi sbarrati. Qualcuno ha detto che forse era una crisi epilettica. […] Si è fermata una macchina,abbiamo sollevato la ragazza e adagiata sul sedile posterioire. Ho riconosciuto il giorno successivo, sui giornali, Giorgiana Masi nella ragazza che ho soccorso.

3 commenti:

little-prince ha detto...

Le parole di Cossiga sono spaventose !!!!!!!!!!
e ce lo vogliono vendere come "emerito " ....nooooooo, non si può, non è giusto .

Pace all'anima sua -come si suol dire- ma neppure una preghiera da parte mia.
Il mio pensiero e il mio cuore per Giorgiana , questo sì.

Grazie per ciò che fai ogni giorno Emanuele :-)
ciao ^_____^

ANAM ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ANAM ha detto...

Ciao.... scusa però mi confondo con il nik...sei Pallina vero?
Sono daccordo,come ho più volte detto in questi giorni odio il perbenismo del nostro paese che fà parlare per forza bene dei morti.
anche davanti a persone di questo genere...
Su Fb riportavo la Poesia di Pompi sull'ugualglianza...ecco è perfetta!!! buona giornata