Un'altro stupendo pezzi di Faber che presenta uno spaccato di vita carceraria,vista dalla parte di un secondino un po' analfabeta,il quale, vittima delle circostanze politiche,si rivolge al potere rappresentato da un boss della camorra in detenzione,Don Raffae',per ottenere dei piccoli favori (domanda in prestito un completo per presenziare al matrimonio della figlia, chiede un lavoro per il fratello).In altri termini la canzone è la parabola dello Stato impotente («Prima pagina venti notizie, ventuno ingiustizie e lo stato che fa? Si costerna, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità») che si inchina a un'organizzazione delinquenziale che incarna il potere reale ed è una sferzante denuncia dell'illegalità delle carceri nostrane,con un particolare e diretto riferimento al noto camorrista Raffaele Cutolo,il quale governava una imponente organizzazione malavitosa mentre si trovava incarcerato.
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