27 mag 2012
Umberto Galimberti "L'ospite inquietante"
«I giovani, anche se non sempre ne sono consci, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui.Sfidano la morte ogni sabato sera, si annichilis...cono in riti individuali e collettivi.Sono stati sbattuti fuori dalle stanze del potere. C’è sempre un altro luogo in cui qualcuno decide per tutti, traccia con freddezza le linee guida insostituibili e non giudicabili, pena la repressione violenta.La sensazione è quella di non potere decidere più nulla autonomamente.E assistiamo, giorno dopo giorno, a casi di omicidi compiuti da adolescenti, a episodi di brutalità senza un movente, per gioco, per provare una emozione, a fenomeni di violenza insensata come quella degli stadi : “… puro scatenamento della forza che non si sa come impegnare e dove convogliare e perciò si sfoga nell’anonimato di massa… la mancanza di scopi rende la violenza inanimata e perciò assoluta, non è neppure un mezzo per raggiungere uno scopo”E davanti a questo malessere che ormai siamo in grado di percepire solo quando diventa URLO, amplificato dai media, noi adulti siamo inermi. E i giovani ci osservano e introiettano.E nasce quel senso senso di annientamento con il quale, adulti e giovani, sono obbligati a convivereE nasce la paura, un fantasma che, utilizzato per convincere, per indirizzare le scelte, per imporre le regole o la legge, sta facendo marcire tutti i valori positivi del vivere.E così stiamo lasciando in eredità non la filosofia dell’arte del vivere, ma quella “di Penelope che disfa incessantemente la sua tela perché non sa se Ulisse ritornerà”
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