5 nov 2011

L'Italia:Un morto che cammina....

Dopo la meravigliosa figura che l'Italia ha fatto al G 20 e’ ancora più chiaro a tutti (anche gli italiani)che Berlusconi non incanta più nessuno,gli resta accanto solo un manipolo di servi fedeli,creati e cresciuti a suo immagine e somiglianza,e un altro gruppetto di comprati lungo il percorso,ma di certo la folla plaudente che lo votava,non esiste più. Perché anche i più ignoranti e i menefreghisti ad un certo punto hanno visto il loro potere d’acquisto diminuire,le tasse aumentare,il lavoro diventare sempre più precario, alla faccia delle reiterate promesse del loro beniamino,per i corrotti e le cricche,il discorso è diverso: essi stanno dove c’è il potere,e hanno il fiuto dei segugi:quando sentono che il potere diminuisce,se ne allontanano.E ora è bello vedere tutti questi pre-veggenti che hanno tessuto lodi a chi ci sta guidando verso la disfatta,darsi da fare per riposizionarsi e ripartire alla grande con cavalli nuovi freschi e vincenti!E' no!!!!Non sarebbe auspicabile invece che tutta questa gente si rinchiudesse in qualche monastero sperduto trà le montagne e restarci almeno per una ventina di anni a riflettere su tutte le favole e le stupidaggini che per anni ci hanno raccontato?Ricordiamo le loro faccie,non facciamo lo stesso errore di sempre ....
In quanto a lui "Berlusconi",Purtroppo come avevo previsto dopo la vittoria delle amministrative è oggi ce ne rendiamo conto la sua uscita di scena non è cosa semplice e neppure indolore....Il costo della sua sciagurata avventura,fatta di false promesse e di spudorate menzogne,ha portato il paese al collasso e questo mi fa ricordare le numerose discussioni che ho avuto con i berlusconiani,e quando il nano di Arcore diceva che la crisi era psicologica,che era dettata dalle casalinghe che “camminavano poco”,quando suggeriva ai vecchietti indigenti di passare la domenica nei centri commerciali per mandare avanti l'economia,se non sbaglio c'era anche uno spot in tv!!!!Così da negarci per mesi la crisi,e per certi aspetti la nega tutt’oggi,infatti per lui il più il problema è sempre “costituzionale” o di “diritti del lavoro”, per lui l'italia e l'economia va male perché non si può licenziare!!
E più che  penso a questi mesi e più che mi rendo conto che l’Italia è un Paese fantastico, forse per la sua innata pigrizia qualcuno passerà la crisi che ancora deve arrivare pensando che in fondo ancora si sta bene…del resto poco importa la verità,poco importa chi e come gestisce le nostre vite,in fin dei conti l’importante è non avere pensieri…e se un fantoccio presidente può permettersi tutto questo, perché noi allora non possiamo? Ma arriva il  giorno e siamo arrivati a questo in cui questi si alzano dal letto e arrivano allo specchio con gli occhi ancora appiccicati e incollati,a fatica  intravedono una figura che non assomiglia più ad un uomo,ma è la copia discount dell’immagine che qualcuno aveva creato così bene,in modo così armonico e perfetto.A quel punto non gli rimane che sputarsi in faccia e in fondo riconoscere che sono proprio arrivati alla frutta. È giunto il tempo in cui tutto quel cotone che avevano infilato nelle orecchie per non sentire quello che veniva detto più volte,(da noi)  va da rimosso velocemente,(finalmente) che è tempo che comprendino come funzionano le cose, non perché adesso tutti insieme abbiamo la possibilità di cambiarle,semplicemente perché questo rappresenta il più grande atto di umiltà che possano concedere a loro stessi, riconoscendo una volta per tutte le loro colpe nel sostenere un regime come quello berlusconiano,anche loro sono stati complici!!!!

Per concludere un pensieri alla stupenda trasmissione "Servizio Pubblico" messa in onda da Santoro,via Web,satellite ecc...Io credo che chi ha provato e conosciuto l'onta di una ingiusta esclusione forse può capire meglio cos'ha realizzato Michele Santoro.Chi pensa che quando qualcuno viene allontanato in modo forzoso,violento,oppure gli si creano attorno tutte le condizioni per farlo andare via da un posto dove fa semplicemente quello che ritiene sia giusto fare e lo fa come lo sa fare, direi piuttosto bene, mettendoci ...una faccia e l'onestà è perché (forse) se lo è meritato,forse non ha rispettato qualche regola,forse qualche volta poteva tacere ma non l'ha fatto,fa lo stesso ragionamento per il quale molti idioti credono e dicono che se una donna viene stuprata è perché provocava.La censura, come dico sempre,è una cosa molto stupida, perché colpisce chi la fa e non chi l'ha ingiustamente subìta.Di Giovanna d'Arco  tutti si ricordano,la Storia li ricorda,ma non ci si ricorda affatto di chi ha materialmente acceso la pira sotto il  corpo vivo. Se ne ricordano le ragioni, e sono le stesse per le quali bisogna difendere ancora e ancora la libertà e il diritto di non essere esclusi quando quell'esclusione serve unicamente a spegnere una voce che i pochi non vorrebbero più ascoltare ma i molti sì.

"In nome di Dio, vattene"(Repubblica)
Durissimo editoriale sul quotidiano della City: "Dopo vent'anni di inutile show, solo un cambio di leadership può ridare credibilità all'Italia". Il Guardian: "Silvio simbolo grottesco di un'era"
LONDRA - "In nome di Dio, vattene! Solo un cambio di leadership può ridare credibilità all'Italia". Non è la prima volta che il Financial Times pubblica un editoriale in cui auspica le dimissioni di Silvio Berlusconi. Ma non lo aveva mai fatto con un linguaggio così forte ed esplicito, per l'esattezza una citazione da Oliver Cromwell, il rivoluzionario inglese che rovesciò la monarchia e fece decapitare il re. Se qualcuno avesse ancora dubbi sulla gravità della situazione e sulla preoccupazione della comunità internazionale per quanto sta accadendo a Roma, l'uso di simili parole e metafore da parte del quotidiano della City, voce di banche e mondo finanziario, più autorevole giornale d'Europa, li spazza via definitivamente.Al summit del G20 di Cannes, afferma l'editoriale (non firmato, dunque espressione della direzione e della proprietà del Financial Times), "i più potenti leader del mondo si sono ritrovati impotenti di fronte alle manovre di due primi ministri", Papandreu e Berlusconi, fra loro molto simili: "entrambi hanno una maggioranza parlamentare che sta scomparendo, entrambi litigano con il proprio ministro delle Finanze, entrambi hanno la tendenza a non mantenere gli impegni.Ma c'è,avverte l'articolo, "una importante differenza: il debito pubblico italiano, avendo raggiunto quota 1900 miliardi di euro, è così alto da potere destabilizzare l'economia mondiale ben più di quanto può fare quello di Atene".
L'editoriale elenca i punti chiave della crisi italiana per poi proseguire: "E' una buona cosa che il Fondo Monetario Internazionale abbia ora il monitoraggio dei progressi di roma sulle necessarie riforme. Ma ciò rischia di essere insidiato finché l'Italia mantiene il suo attuale leader. Dopo essere stato incapace di riformare il paese in due decenni in politica, Berlusconi non ha la credibilità per realizzare un cambiamento significativo".Sarebbe ingenuo pensare che, dimessosi Berlusconi, l'Italia riguadagnerà immediatamente la piena fiducia dei mercati, continua il Financial Times. "Ma un cambio di leadership è ugualmente imperativo. Un nuovo premier impegnato a fare le riforme potrebbe riassicurare i mercati. Ciò renderebbe più facile per la Banca Centrale Europea continuare il suo programma di acquisto di titoli di stato". E l'editoriale si conclude così: "Dopo vent'anni di uno show inefficace, le uniche parole da dire a Berlusconi sono quelle usate da Oliver Cromwell. In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, vattene!"All'interno del giornale, in una corrispondenza da Roma, il quotidiano della City riferisce che Berlusconi continua ostinatamente a rifiutare di andarsene e ipotizza quattro scenari per il prossimo futuro: l'incubo, ovvero Berlusconi riesce a rimanere al suo posto; l'incubo rivisitato, ovvero Berlusconi cade, si fanno elezioni anticipate, nell'incertezza le rivince la stessa coalizione di centro-destra, paralizzata come l'attuale; il barlume di speranza, in cui Berlusconi si dimette, Gianni Letta lo rimpiazza, allarga la coalizione con l'opposizione di centro, fa qualche riforma, anche se Berlusconi rimane nell'ombra; e il dream team, Berlusconi si dimette, il suo partito si divide, e si forma un governo di transizione di tecnocrati guidato da Mario Monti con il mandato di fare tutte le riforme necessarie. "Dopo la Primavera Araba, avremo l'autunno del Mediterraneo", dichiara nello stesso articolo Marco Elser, banchiere di AdviCorp, affermando che la comunità finanziaria si aspetta "un rally spettacolare" di titoli italiani se Berlusconi darà le dimissioni e sarà sostituito da un governo di tecnocrati.Sempre sul Financial Times, un altro piccolo sintomo delle umiliazioni a cui Berlusconi è stato sottoposto al summit del G20: "Il suo unico incontro bilaterale con Barack Obama è avvenuto quando si è scontrato per caso con il presidente americano che usciva dall'albergo per andare a fare jogging". E il titolo di apertura di prima pagina è dedicato al nostro premier che "minimizza la crisi del debito".Commenti e titoli analoghi dominano la stampa inglese di oggi. Per il Times, Berlusconi è "sull'orlo del precipizio". Per il Guardian, Berlusconi "alza le spalle sul controllo dell'Fmi, dicendo che i ristoranti sono pieni e questo mostra la salute del paese". Per l'Independent, Berlusconi è "umiliato dal Fondo Monetario". E sempre sul Guardian, un editoriale della columnist Marina Hyde afferma che Berlusconi verrà probabilmente ricordato come il simbolo "grottesco, clownesco e lascivo" di questa era

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