9 ott 2011

L’antipolitica non è la strada giusta..

Mentre siamo nell’anticamera di una dittatura,il Capo dello Stato invita ancora una volta quelle anime nobili e candide dell’esecutivo alla sobrietà,all’umiltà,al fair play,al rinnovamento etico ed alla coesione ....Afferma che “la politica non è sporca” certo che non è tutta la politica ad essere sporca ma chi governa sì!!!.Sono  sporchi e questo non si può negare.Se questi Signori impediscono alla Magistratura di accertare se un inquisito sia colpevole o meno,non si possono considerare “puliti”. Questi signori non posseggono la sfera di cristallo e non potendo dimostrarne le colpe non possono nemmeno dimostrarne l’innocenza.
Come si fa a permettere ad un inquisito di restare al suo posto a gestire i soldi pubblici? Vorrei chiedere a questi signori, se venissero a conoscenza che un loro vicino è imputato per furto, gli affiderebbero le chiavi della propria abitazione? E perché mai dovremmo farlo noi? Come può una persona pulita accettare di avere al suo fianco un inquisito per mafia? Come fa a non sentirsi in colpa? Con quale coscienza agisce contro la giustizia quando un comune cittadino viene arrestato e deve dimostrare in un processo l’innocenza o la colpa? Come si fa a non considerarli sporchi difronte ad un simile atteggiamento, che offende l’intelligenza di chi li mantiene alla bella vita? Un politico degno di rispetto è colui che rispetta sè stesso, vietando alla propria persona di scendere a compromessi che fatalmente ne incrinano la rispettabilità. Degno di rispetto è chi onora il proprio Paese, i suoi abitanti e svolge il proprio compito con onesta rettitudine. Degno di rispetto è chi si pone al servizio del Paese che lo paga e non a quello del partito, delle caste, dei colleghi o di sé stesso.
Per questo è fondamental pretendere subito una legge elettorale che ci dia almeno un qualche potere decisionale,su chi scegliere per farci amministrare,certo, è dura,all’orizzonte non c’è un salvatore della patria (e meno male, perché quello che si è spacciato per tale ha fatto un disastro!). Ma se come dicevo la politica di oggi fa schifo (e lo fa) non dobbiamo pensare come fanno tanti  che l’antipolitica sia la strada giusta,il qualunquismo non paga,distrugge l’ideale politico che è fondamentale nella vita politica di un paese..Certo parlare di ideali non è così facile in Italia,ma qualcuno ancora c’è e qualcuno che ne ha le capacità,come Vendola che apprezzo ma ci sono altri che magari dobbiamo ancora scoprire, proprio ritornando ad interessarci alla politica.Per troppo tempo ce ne siamo distaccati, perché non ci piaceva,ci nauseava,e abbiamo sempre e solo criticato.Sacrosanto,criticare, (mi pare che io lo faccia spesso, con chi non voto e con chi voto) ma non basta,bisogna anche proporre,vagliare persone, metterle alla prova,promuoverle,bocciarle.
In una parola: partecipare. I politici che si sentono controllati nel loro operato e che sanno che se sbagliano,saranno giudicati,lavorano meglio. La politica non può esser lasciata solo ai politici,perché – almeno che non siano meravigliose eccezioni – tenderanno ad approfittare del loro potere e a dimenticare che svolgono un lavoro pubblico.I cittadini devono aver voce in capitolo nella politica, perché lo dice la parola stessa, politica significa arte di governare la società, e non si governa bene una società, quando questa è disinteressata.Solo così non ci ritroveremo con un altro Berlusconi,uno come lui che ha avuto successo non tanto e non solo perché appoggiato dai poteri forti,ma perché votato anche da tanti cittadini che al contrario di industriali, cricche, logge e soggette e mafie, non ci hanno neppure ricavato nulla.Perché la gente comune lo ha votato?
Per vari motivi: influenza dei suoi media; voglia di credere nella persona che ti promette miracoli e che ti assicura che farà tutto lui,per cui non ti chiede di rimboccarti le maniche e di far tu qualcosa per la tua nazione;distacco dalla politica nato dalla crisi della prima Repubblica, per cui a molti sembrò l’uomo giusto un tipo che disse, testualmente: “scendo in campo contro la vecchia politica, io sono un manager, svecchierò il sistema, eliminerò la burocrazia, eviterò che dopo la fine della DC questo paese cada in mano alla sinistra”. (Invece sappiamo bene perché ci entrò e ci sta tuttora: per salvar le sue aziende dal fallimento e sè stesso dai processi, e sono gli unici suoi traguardi raggiunti) Concludendo: a mio parere, se i cittadini si fossero più interessati della politica, un personaggio come Berlusconi non sarebbe mai diventato premier e un movimento deleterio per la politica come il berlusconismo non sarebbe mai nato. Dunque, impariamo dai nostri errori, e ricominciamo ad interessarci da vicino alla politica che ci riguarda.

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