21 ott 2011

Il trionfo dell'ipocrisia

Il giorno dopo l'eseguzione di Gheddafi noto un indignazione generale sia per l'esposizione mediatica che per il modo in cui è stato ucciso..Certo a noi resta facile distinguerci sia dal carnefice che da coloro che l’hanno giustiziato,perché non abbiamo vissuto 40 anni di dittatura,e nonostante tanti diritti negati in questi anni non siamo appressi da un regime dell’orrore che ci perseguita,ci imprigiona per reati d’opinione,ci tortura e ci fa marcire senza processo in prigione.Quindi  può anche essere  disgustoso vedere l’esecuzione sommaria di Gheddafi senza processo,ma credo che parimenti giusta sia la comprensione per quel popolo,che nel delirio d’esaltazione che segue sempre l’abbattimento del tiranno, l’ha sbrigativamente giustiziato.Primo Levi ha scritto: "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango. che non conosce pace, che lotta per un pezzo di pane, che muore per un sì o per un no….Meditate che questo è stato".
Questo per dire che il male inflitto dalla dittatura (simile in tutte le dittature) è così grande,così profondo da non poter esser compreso da chi non vi è stato coinvolto, un male così insopportabile che chi lo ha subìto,cerca di lenirlo in ogni modo,anche nella giustizia sommaria.Io “al sicuro nella mia tiepida casa” pur non condividendo il sistema, non mi sento di giudicare il popolo libico per averlo fatto.Altro discorso merita il fatto che fra gli entusiasti (assai poco diplomaticamente) della fine fisica di Gheddafi ci siano l’Europa intera e buona parte dell’America, compresi gli USA. Il Rais alla sbarra sarebbe stato assai “imbarazzante” per loro e viceversa molto illuminante per la Storia,penso ai Berlusconi che un anno fa l'accoglieva come il grande condottiero e amico,ecco lui e  non solo  avrebbero passato molte notti insonni nel timore che spifferasse qualche verità,ma anche altre verità molto scomode come (su Ustica, sul traffico di armi verso la Libia, sui dettagli dei vari contratti con ENI, ecc.)..
Quindi, se capisco e non mi sento di giudicare il popolo libico oppresso, sono assai meno indulgente verso questi ipocritissimi governi,che si sono lanciati a capofitto nel conflitto, non certo spinti da ragioni umanitarie.... Leggendo i commenti di oggi mi viene da riedere,Frattini lui che il 29 agosto 2010 accoglieva all'aeroporto di Roma e oggi dice "Vittoria del popolo libico", senza commentare Berlusconi il massimo del paradosso!!! Ma leggendo anche i commenta dei giornali stranieri ,i francesi rivendicano con orgoglio: "sono stati i nostri Mirage a costringere il convoglio del Rais a fermarsi" gli americani non vogliono esser da meno e affermano: "ma sono stati i nostri missili Hell-fire a bombardarlo". Ciliegina sulla torta: l’ONU vuole un’inchiesta per sapere con precisione come è morto (!?). Non penso che occorra istituire una commissione, la cosa è chiara: è stato ucciso da innumerevoli ed “eccellenti” mani, perché se fisicamente è stato un giovane miliziano che gli ha dato il colpo di grazia, la sua morte era scritta dal giorno in cui l’Occidente decise di intervenire.
Per la libertà della Libia, si disse; sì, certo, ma i motivi sono anche e soprattutto altri: per il petrolio; per la posizione strategica della Libia, ricchissima essa stessa di risorse energetiche ma porta su un centro Africa ancora più ricco,e infine, per eliminare un dittatore che mentre tiranneggiava crudelmente il suo popolo, era ugualmente fra i più omaggiati del mondo.Un tiranno che l’occidente ha scoperto tale tutt’a un tratto, quando è diventato “scomodo” perchè  depositario di verità che era meglio seppellire in tutta fretta con lui.Tutto questo mi spinge a chiedermi: Gheddafi è morto, chi lo sostituirà? Anzi chi questi Stati vorranno che lo sostituisca? Spero non un’altra dittatura di altra natura, magari pilotata da qualche Stato che più ha aiutato a detronizzare il vecchio tiranno. Altrimenti il popolo avrà lottato invano.
Guarda il corpo di Gheddafi e poi, magari godi(Rita Pani)
Pensavo d’aver finito per oggi, di poter andare a guardare mestamente dentro il frigo, cercando qualcosa da prepararmi per cena, e invece sono ancora qua, perché dal mondo arrivano ancora notizie:Gheddafi ucciso. Ecco il corpo: guarda (Il link del titolo del Corriere è disattivato per mia scelta)Già. Guarda il vilipendio del cadavere, quelle immagini che vanno il loop, come è giusto che sia – scrive qualcuno – quando muore un dittatore. La guerra è finita! Esultiamo? Ma anche no, visto che è una guerra che non doveva nemmeno incominciare – come tutte le guerre – e soprattutto perché tutti più o meno sappiamo che il popolo libico ha ucciso un dittatore per averne un altro, forse più presentabile, che farà finta di favorire la democrazia per garantire all’America per prima il grosso del petrolio e agli altri qualche goccia in più.Anche all’Italia, nonostante quel tizio che nei primi giorni della “crisi” libica disse: “Non chiamerò Gheddafi, non lo voglio disturbare.”
Ma era stato dopo aver importato il bunga bunga, partecipato al carosello dei cavalli, donato un esercito di troie all’amico che le pagò 70 euro, e soprattutto dopo avergli baciato l’anello in segno di sottomissione ed eterna gratitudine.No, non possiamo esimerci dall’assistere alla morte di un dittatore. Sono immagini raccapriccianti ma che potrebbero anche dare speranza, perché se è vero che è lecito, se è vero che solo così può finire, ammazzato come nemmeno più un cane rabbioso si ammazza, allora forse … si potrebbe almeno sognare.Se ancora non lo avete fatto, vi invito pertanto a non leggere le dichiarazioni di questa sorta di ipocriti bastardi che abbiamo al governo, perché nessun giornale riporta in cima l’avviso: “Le dichiarazioni che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità.” E le urtano eccome, almeno la mia.Sì va dal maestro di sci a quel sacco di merda abbondante di borghezio, che alla fine cita anche Allah! (sic!) E sarebbe edificante per loro – tutti loro – se qualcuno ora facesse la figura dell’avvoltoio che gira sopra i cadaveri del popolo libico massacrato, o morto in mare e persino su quello di Gheddafi vilipeso, ma sono italiani e la figura che fanno è quella della mosca che gira sopra una merda.Ecco il corpo: guarda!Perché è così che funziona ormai, saperla la morte non basta, bisogna guardarla da vicino e a colori, che tanto l’odore a noi non giungerà.

Rita Pani (APOLIDE)

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