Celestini,così ci racconta alcune delle vite di questi uomini-ombra del presente, offrendo, attraverso di loro, uno specchio dell’assurdità della realtà contemporanea, stordita dal mondo della pubblicità mediatica: dalla perfezione delle famiglie del Mulino Bianco e dall’azzurro della Pasta Barilla, alle cinture di Gucci alle scarpe di Prada.La bravura dell’attore-autore romano, sta proprio nel mostrare gli aspetti tragicomici della nostra società post-moderna. Il personaggio ricorrente lavora in un call centre facendo il turno di notte e guadagna a cottimo, ovvero a seconda di quanti minuti tiene al telefono il cliente che lo chiama: 50 centesimi al minuto, fino a due minuti e quarantacinque, poi l’incremento si arresta. Ed è così che lui, anestetizzato da questo lavoro assurdo e ripetitivo, pur di racimolare la paga, ascolta gli sproloqui di improbabili razzisti omofobi e si improvvisa telefono erotico per qualche maniaco notturno. La sua vita è la vita di una persona qualunque, che abita in periferia con fratello “deficiente” e una madre depressa che per sentirsi meglio “pulisce sul pulito” e nel suo mondo qualunqe, persino Dio è uno qualunque, che incontra al supermercato vestito in maschera per cercare di ammazzare la noia della propria esistenza eterna.Ma il tutto come dicevo è disposto in quattro racconti dalla singorina Patrizia,la quale si ritirerà dal gioco per un anno,c'è Nicola,che si dimena tra un lavoro e l'altro,c'è Marinella, con il labbro leporino ed c'è il piccolo Salvatore,che sta iniziando a conoscere il sesso,anche se in maniera..buffa! Sono 4 storie intrecciate,ogni episodio collegato agli altri,ma soprattutto ripreso in tutte le storie,secondo i diversi punti di vista.Ogni evento, ogni situazione è paragonabile ad un pezzetto di puzzle, che va ad incastrarsi perfettamente con tutti gli altri..Lo stile di Ascanio, poi,ricco di metafore e similitudini che servono a toccare un po' quelle che sono le questioni fondamentali della nostra esistenza: il sesso, il lavoro, il corso della vita, la mancanza di legami familiari. Concetti però visti con gli occhi del proletariato e della precarietà, gli occhi di chi fa numerosi lavori dal call center al venditore di Kebab a chi è costretto ad allattare il proprio figlio tra le pause dal supermercato...Perchè non tutti hanno i figli dottori, o ingegneri. Ognuno fa quel che può, come può, calpestando, ruggendo, dimenandosi tra la folla.L’unico riscatto a questa vita, è la lotta di classe. Prima o poi le coscienze di questi uomini “qualunque” si sveglieranno e si avrà la rivoluzione, quella che consentirà anche a chi “sa passare attraverso i muri” di avere il suo momento di gloria.
"Io passo attraverso i muri. Attraverso le villette antiladro controllate dagli allarmi antizingaro, protette da inferriate antinegro con vernice antiruggine dove antipatici padroni antisemiti con crema antirughe fanno antipasti antiallergici in bunker antiatomici. Attraverso le banche videosorvegliate. Attraverso i muri delle caserme, dei manicomi, delle galere.E mi viene da ridere mentre una guardia prova a fermarmi, perché attraverso anche lei con la sua divisa.Lei che si girerà dicendo: - Brigadiere, che facciamo? Questa è stregoneria!E io le risponderò: - No, questa è lotta di classe."
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