Solo Marino molto in breve e interrotto,ha fatto un discorso ineluttabile sul fatto che nessuna nazione al mondo abbia risolto lo stoccaggio e lo smaltimento delle SCORIE NUCLEARI...Quindi andiamo tutti al voto,e votare SI che significa dire NO alla prepotenza,alla prevaricazione all’orgia del potere e del denaro,a chi si crede al di sopra della legge e pretende di comprare tutto,perfino il futuro dei vostri figli e la salute di tutti noi!!!!
Referendum nucleare: a rischio il voto degli italiani all'estero
A rischio il voto dei 3,2 milioni di italiani residenti all'estero per il referendum sul nucleare, dopo che la Cassazione oggi ha dato il via libera al quesito, ma con una nuova formulazione.
I connazionali che vivono in altri Paesi si sono infatti gia' espressi sulle schede con il vecchio quesito e non ci sono i tempi tecnici – fanno sapere al Viminale – per stampare ed inviare all'estero le schede con la nuova formulazione. Protesta l'opposizione, che accusa il Governo di ''escludere di fatto il voto all'estero e pregiudicare cosi' il quorum''.
Gia' dallo scorso 25 maggio i consolati hanno concluso la spedizione agli italiani residenti all'estero delle schede elettorali con il vecchio quesito e non con quello nuovo che sara' stampato sulle schede per i votanti in Patria. Entro domani, secondo i tempi stabiliti dalla legge Tremaglia, i consolati dovranno ricevere le schede votate. Che il 9 giugno saranno spedite in Italia per lo scrutinio con valigia diplomatica. Gli italiani che vivono all'estero, dunque, si sono gia' pronunciati sul vecchio quesito e non sul nuovo cosi' come riformulato dalla sentenza della Cassazione. Ora si attende di leggere le motivazioni della Suprema Corte che saranno rese note venerdi' prossimo per capire se i giudici hanno dato indicazioni sulla questione.
Il costituzionalista Alessandro Pace, intervenuto oggi per conto dell'Idv nell'udienza alla Cassazione, ha chiesto che siano considerate valide le schede gia' votate. E' possibile che sul caso ci sara' comunque un pronunciamento della Suprema Corte nel caso i voti all'estero siano decisivi per il raggiungimento del quorum.
I connazionali che vivono in altri Paesi si sono infatti gia' espressi sulle schede con il vecchio quesito e non ci sono i tempi tecnici – fanno sapere al Viminale – per stampare ed inviare all'estero le schede con la nuova formulazione. Protesta l'opposizione, che accusa il Governo di ''escludere di fatto il voto all'estero e pregiudicare cosi' il quorum''.
Gia' dallo scorso 25 maggio i consolati hanno concluso la spedizione agli italiani residenti all'estero delle schede elettorali con il vecchio quesito e non con quello nuovo che sara' stampato sulle schede per i votanti in Patria. Entro domani, secondo i tempi stabiliti dalla legge Tremaglia, i consolati dovranno ricevere le schede votate. Che il 9 giugno saranno spedite in Italia per lo scrutinio con valigia diplomatica. Gli italiani che vivono all'estero, dunque, si sono gia' pronunciati sul vecchio quesito e non sul nuovo cosi' come riformulato dalla sentenza della Cassazione. Ora si attende di leggere le motivazioni della Suprema Corte che saranno rese note venerdi' prossimo per capire se i giudici hanno dato indicazioni sulla questione.
Il costituzionalista Alessandro Pace, intervenuto oggi per conto dell'Idv nell'udienza alla Cassazione, ha chiesto che siano considerate valide le schede gia' votate. E' possibile che sul caso ci sara' comunque un pronunciamento della Suprema Corte nel caso i voti all'estero siano decisivi per il raggiungimento del quorum.
Volessi scrivere un racconto di fantascienza un po’ noir e un po’ idiota inizierei con la fine: “L’uomo dette l’ultimo morso al cetriolo killer, e finalmente si decise ad andare a votare Sì al Referendum”. Però non ho voglia di ridere. Non sono una scienziata, anzi, sono la cosa più distante che ci sia dalla scienza, ma per fortuna mi conservo razionale e quindi sì, credo di potermi sentire in dovere di accettare l’invito che da più parti mi è arrivato, di spiegare perché andrò a votare ai prossimi Referendum e perché voterò 4 Sì.Il motivo principale per cui mi recherò alle urne, contrariamente all’invito odierno dei vescovi, è quello di politicizzare il mio voto, stando bene attenta a votare per prima la scheda di colore verde chiaro, quella che in pratica serve ad abolire l’onta del legittimo impedimento. Dopo di che, non dovendo alternare le risposte, prenderò le schede una a una, stando attenta a non sovrapporle, e farò una ics sui 3 sì rimanenti, sia per i due quesiti inerenti l’acqua, che quello sul nucleare. Lo farò con estrema tranquillità, proprio come se fossi uno studente che va tranquillo al compito in classe, perché sa già le risposte.Il mio voto sarà assolutamente e irrimediabilmente politico, perché per esempio con un semplice Sì, sul nucleare, mi prenderò quel pezzo di democrazia che questo potere mafioso e arrogante, ha provato a rubarmi, prevaricando la volontà popolare già espressa nel 1987, quando avendo una bimba di appena tre anni, alla quale facevo mangiare le verdure con il patema d’animo, e per la prima volta pensai che il mondo, se non poteva essere salvato, almeno doveva essere preservato dalla barbarie dell’uomo, per lei e per il suo futuro. Non posso e non voglio nemmeno azzardare una disamina scientifica sull’argomento, anche perché ad oggi, gli scienziati che ho sentito, nuclearisti convinti, mi hanno fatto ribrezzo.
Ci hanno detto, in pratica, che le morti inevitabili – anche e soprattutto di bambini – sono poco più che una sorta di rischio calcolato per garantire a chi vivrà di poter consumare più energia di quanta già non se ne sprechi ora. “Non ci basterà più!” avvisano minacciosi. Ovviamente a nessuno è balzata alla mente la domanda che a me sarebbe sorta spontanea: “Perché non attivare serie politiche per il risparmio energetico?” Non l’hanno fatta la domanda, perché tanto semplice quanto sarebbe stata la risposta: “Perché nasciamo col codice a barre impresso sulla schiena, e non nasciamo uomini liberi, ma consumatori condizionati dal capitalismo.”Resta l’ultimo voto politico, sull’acqua pubblica, e anche qua non sento l’esigenza di leggere il quesito referendario, sapendo già la risposta a memoria: “Sì!” Perché le prossime guerre, saranno per l’acqua. Sì, semplicemente perché come l’aria ci necessita per vivere. Sì perché nessun uomo può essere messo in condizione di avere il potere di vita o di morte, su altri uomini. Sì perché in Italia, a prendersi il potere di aprire o chiudere il rubinetto, giocare con la nostra vita, rivalersi sul codice a barre che ci hanno stampigliato con la schiena, sarebbero ancora sempre e gli stessi mafiosi che già hanno spolpato la gran parte di questo stato.Ricapitolando, dopo il primo, il verde chiaro, quello che mi farà provare uno strano solletico in pancia e anche un poco più in giù al momento del voto, del colore delle altre schede me ne infischio. Voto Sì perché non sono imbecille, e perché tracciare 4 croci sarà come crocifiggere quel tizio quattro volte. Non capita spesso, e ne voglio approfittare.
3 commenti:
http://www.youtube.com/watch?v=lAsTviMqBOk
Grazie Maurizio.... fantastico!!!
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