Perché un milione e 500 mila firme per dire no al nucleare sono un urlo frutto di un´indignazione seria e civile,una lezione per chiunque volesse fare politica nel senso proprio della parola.E mentre leggevo e guardavo in questi giorni preelettorali la propaganda nelle città dove ci sono i ballottaggi con banchetti in ogni luogo(c'è chi và a predicare davanti alle chiese o nei mercati) e comizi talmente volgari da suscitare il disgusto(Moratti.Berlusca),pensavo a come facilmente sia nata e si sia diffuso il comitato referendario...Non è saggio calpestare la volontà di quel milione e mezzo di italiani con mezzucci meschini che tendono a vanificare i quesiti referendari....Non è saggio sottovalutare quali siano veramente le cose che stanno a cuore alle persone. Perché a quelle persone normali che incontriamo ogni giorno e che cercano di vivere bene la propria vita in un mare di difficoltà interessano cose più semplici e vere: Il cibo,l'ambiente,la salute l´acqua,la sopravvivenza della nostra terra.
Non è saggio scippare per l´ennesima volta quella determinazione e quella voglia di partecipare perché in ogni caso la gente ci sarà a dimostrare che non è più disponibile che a pagare siano sempre solo quelli che da sempre pagano e stentano.Se questo non lo considerate un regime cosa è? Un governo che si è sempre vantato di essere stato eletto dal popolo,e su questo ha in ogni occasione ribadito la presunta superiorità della sua funzione – a dispetto della uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge- ora rifugge dal popolo,non lo consulta anzi… gli impedisce di esprimersi proprio attraverso la più autentica espressione di volontà popolare e democratica che il Referendum rappresenta.Quindi ora spetta ancora una volta a Napolitano, che ha tempo 60 giorni per firmare questo decreto omnibus,significa che puo’ ritardare la firma a dopo il 13 giugno in questo modo il referendum sarebbe legale e il decreto potrebbe lo stesso entrare in vigore e così il governo si troverebbe di fronte a due situazioni imbarazzanti la prima aver fatto approvare un decreto con procedura di fiducia per impedire un referendum che poi si tiene e poi vedersi firmata una legge che abroga fittiziamente la legge sul nucleare dopo che è stata abrogata dai referendum qualche giorno prima.Dubito che Napolitano lo farà ma possiamo/dobbiamo puntare su di lui magari mandando mail per chiedergli di difendere il diritto costituzionale di voto referendario che il governo non può sottrarci essendo il governo emanazione del parlamento e quindi sottoposto indirettamente all’approvazione del popolo sovrano.
Sei minuti al giorno per ogni quesito. Mai in prima serata. E sempre l’obbligo di non pronunciare le parole “12 e 13 giugno” nelle trasmnissioni di approfondimento e di attualità. E’ l’informazione pubblica sul referendum. Se prendiamo il quesito sul nucleare, sono sei minuti per affrontare i temi della sicurezza, della valutazione dei costi di costruzione, del decommisioning delle centrali, dell’affidabilità della macchina amministrativa messa in piedi dal governo, del bilancio sempre più precario della società francese che dovrebbe venderci le centrali, dei ritardi di costruzione del primo reattore Epr che si sta realizzando in Finlandia, dell’approvvigionamento di uranio, delle tecniche per segnalare alle prossime mille generazioni i luoghi in cui seppelliremo le scorie radioattive.E’ avanzato qualche minuto? Eh sì, ci vuole perché bisogna anche spiegare perché il dibattito nucleare non può essere affrontato dal Parlamento, blindato con il voto di fiducia. Perché il Dipartimento per l’energia americano assicura che per gli impianti che entreranno in funzione dopo il 2020 l’energia eolica è più conveniente di quella nucleare. Perché l’energia nucleare nel mondo sta declinando dal punto di vista della capacità produttiva e in Italia si parla di “rinascimento nucleare”. Perché gli incidenti con fusione del nocciolo dovevano essere solo una remota probabilità statistica e invece ci sono stati Three Mile Island, e poi Cernobyl, e poi Fukushima.Ma sì, troppi temi, meglio non parlarne. Chi poi è molto curioso può sempre cercare su Internet e scoprire che altre 70.000 persone dovranno essere evacuate dalle zone contaminate dalla nube radioattiva fuoruscita dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha detto una nota associazione ambientalista: l’Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare.
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