27 apr 2011

Un paese sull'orlo del baratro!!!

Le nanoscelte del Cainano lasceranno il segno per i prossimi decenni,non possiamo ancora permetterci di continuare a rimandare la questione semplicemente criticandolo o schernendolo,mentre il paese è sull’orlo del baratro.Urgono seriamente e urgentemente azioni risolutive per salvare ancora il salvabile e ricominciare la ricrescita dal fondo che abbiamo in questi anni aimè toccato perchè il Belusconismo, a medio e lungo termine,sta facendo e continuerà a fare dei danni che – fatta eccezione per le leggi razziali,che comunque di questo passo non tarderanno – si riveleranno più perniciosi di quelli provocati dal fascismo,in quanto mascherati da scelte democratiche.Se si pensa che mentre altri soldi saranno destinati all'intervento militare in Libia la crisi economica del paese continua,la disoccupazione la richiesta di cassa integrazione sono ai massimi storici,e a questo bisogna ricordare che l’Italia è entrata prima degli altri nella recessione e ancora non ne esce.E come mai,nonostante non abbia avuto il fallimento di grandi banche e l’esplosione della bolla immobiliare,stia vivendo la crisi peggio di altri Stati.
E perché ci dibattiamo da 17 anni nella stagnazione e,a differenza di altri,non diamo segno di uscirne...La politica economica sembra scomparsa dall’agenda nazionale...C’è solo un vuoto gigantesco riempito di interessi personale e scandali.Amplificato da un’informazione sempre più servile al regime Berlusconiano...E’stato fatto troppo a favore dei soliti noti,quasi niente a favore di tutti ed enorme è la mole di ciò che non è stato fatto per fronteggiare la crisi...Sono proliferate nuove tasse (dalla Robin tax alla Padania tax);il federalismo,oltre che non attuato,risulta zoppo e inconcludente; gli attacchi alla Costituzione e alla democrazia sono sistematici, si è deciso di disinvestire in scuola e ricerca e di ammazzare le rinnovabili.Un periodo nero, segnato da tappe ingloriose:la nuova tangentopoli peggiore della prima,le cricche di Stato,il furto gigantesco delle Grandi Opere e della Protezione Civile,il Ponte di Messina e,ora del nucleare,lo scippo di democrazia,le depenalizzazioni e le prescrizioni,le intimidazioni alla stampa,la compravendita di parlamentari,il mercato dei voti,la politica fatta di ricatti, boffizzazioni e falsi dossier, l’attacco sordido alle procure, la difesa della mafia,l’incredibile Telecom,lo schifo di Alitalia, puttanopoli, cocainopoli.. una classe dirigente spudorata e corrotta che non si vergogna più di nulla ed è difesa da elettori anch'essi spudorati e corrotti. Il vizio fatto sistema!

Inoltre per concludere c'è ancora chi crede alle dichiarazioni di Bossi (vedi link)ma non l'avete capito che è il solito gioco delle parti? la solita patetica sceneggiata dei leghisti che fingono grande indignazione per acquisire consensi alle prossime elezioni amministrative in prospettiva della sola partita che a loro davvero interessa...Al momento opportuno, come al solito,Bossi farà marcia indietro e lascerà totale campo libero ai “bombardamenti intelligenti” del Berlusca.L’importante è fare un po’ di fiction mediatica per poi far sì che ciascuno porti a casa quel che più gli interessa,alla faccia degli italiani beoti!!!

Difficile indignarsi(di Rita Pani)
Ma quindi che ha detto ieri che dovrebbe farci inorridire? Cosa c'è di nuovo che possa finalmente spingere le coscienze di tutti noi alla rivalsa? Nulla che non fosse già stato palesato, nulla che non si sapesse già. Ha ammesso d'aver mentito? Fa ridere, perché in effetti, ha ammesso una menzogna per coprirne una più grande, ossia quella che non vuol sentirsi dire dal popolo: FATTI PROCESSARE.
Chiedo scusa, ma non posso fingere di essere rimasta colpita, nemmeno un po'. Come non posso fingere di non aver sorriso leggendo di un Presidente della Repubblica, che legittima le bombe che tireremo (e stiamo già in qualche modo tirando) sulla Libia. Fa ridere – per il grande senso di ridicolo – quel che resta di bossi che finge di incazzarsi, o calderoli che minaccia il voto sfavorevole alla guerra, che è già guerra da un pezzo, col via vai degli aerei che alzandosi dalla base di Decimomannu, mi passano ad intervalli regolari sulla testa.Indignarsi per questo governo di farse e manfrine, è legittimare l'insulto alle nostre intelligenze, e di nuovo scusatemi tanto, se con la mia non ci faccio giocare nessuno.

Oggi cosa dovrebbe farci inorridire? L'abrogazione di fatto del Primo Maggio? È tardi anche per questo, perché avremmo dovuto farlo con più forza quando il Vaticano è andato in soccorso di questo grumo fascista, inventandosi il macabro rito dell'esposizione per la “venerazione” di una provetta di sangue, come se non bastasse quello di San Gennaro. C'è da ammettere che almeno questa volta sono stati onesti, non hanno riesumato la salma di un uomo morto, e hanno ammesso che dentro l'ampolla c'è dell'anticoagulante. Però il Primo Maggio è andato, sostituito da questo rito che rischia di somigliare di più ad una puntata di Twilight la saga sui vampiri. L'apertura dei negozi è venuta dopo, corroborata dalla necessità dei pellegrini, dalla crisi economica, dalle balle di sindaci liberisti che lasciano la possibilità agli esercenti del libero arbitrio.E sono cazzate, utili solo a negare ancora un pezzo di realtà, perché da tempo la grande distribuzione è libera di fare un po' come meglio crede, assodato ormai che anche la figura del lavoratore non esiste più, sostituita da quella più moderna e globalizzata dello schiavo.E allora per cosa dovremmo indignarci, se non per la nostra incapacità di incidere contro tutto questo sistema, pseudofascista ma del malaffare, della menzogna che copre la realtà? E mentre i sindacati litigano per un concerto o per un negozio aperto, ci sono sottosegretari che ammettono di avere le casse vuote e non poter più garantire nemmeno l'amministrazione spicciola delle forze di polizia (più sicurezza per tutti), ci sono comuni in bancarotta, si attuano decreti per far sì che si possa essere derubati legalmente alle pompe di benzina (la guerra in Libia è utilissima) e soprattutto tutto si inaridisce e muore sotto i colpi della criminalità di un tizio criminale.
Coadiuvata dalla mia fantasia che galoppa, ora mi chiedo: “Che accadrà, quando come salvacondotto si consegneranno a questo tizio le chiavi del Quirinale?” Perché temo che ci si possa scommettere tutti quanti il culo: accadrà!

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