5 mar 2011

TROPICO ASSOLUTO "Eugenio Montejo"


Palmeti azzurri e bianchi,
splendente sole marino sulla costa,
vento iodato, corpi nudi, mareggio...
Sto contemplando questa terra come se la vedessi per la prima volta
o stessi per lasciarla.
Ad essa mi afferro, celebro l'antico desiderio
in ogni roccia, in ogni piccolo ciottolo.
È lo stesso paesaggio che modula le voci
tante volte sentite in città e villaggi,
lo stesso sole che bruciava
nelle assorte retine dei miei genitori.
Non so più se questa terra la vedo da un altro mondo
e ora vago assente
attraverso i tratti del sogno.
Questa luce ha in sé la vita e la morte
in un fascio di fluttuanti colori
che il mio silenzio mi disegna in parole.
In questa luce la falsa perla del truffatore
la donna nera col turbante che si fa il segno della croce,
gli stracci del bimbo venditore ambulante,
l'alcatraz, la cicala, la calura delle maremme,
mi appaiono in un ampio arcobaleno
dove la magia del tropico assoluto
cresce in un urlo nel profondo del mio sangue.

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