Germania, Francia e Giappone.
Zucconi cita tre esempi di politici che si sono dimessi per aver fatto cose che l’opinione pubblica di quei paesi giudica inopportune.In quei paesi anche gli elettori del partiti a cui appartenevano i politici dimissionari sono favorevoli alla saggia decisione di fare un passo indietro,non si mettono a difendere la propria parte politica a prescindere (il famigerato “familismo amorale”,caratteristica di noi italiani).Ma perchè l’opinione pubblica di quei paesi considera negativamente cose (dire le bugie, ricevere regali personali inopportuni o finanziamenti irregolari per il partito),che tanti italiani giudicano cose di nessuna importanza?Perchè tanti nostri concittadini hanno un senso etico così labile, soprattutto se si parla della propria tribù?In Italia non è raro trovare degli uomini di mondo (in maggioranza berluscoleghisti) che sostengono che l’importante è che un politico governi bene(si fa per dire),se poi ruba anche un po’ non è un motivo sufficiente per chiederne le dimissioni.Questo elaborato ragionamento a pene di segugio mi ricordo di averlo sentito per la prima volta ai tempi di Craxi.Forse la inquietante deriva etica che stiamo vivendo nasce allora,quando si è cercato di escludere un reato facendo sì che l’onestà diventi un dettaglio secondario rispetto all’efficienza dell’azione di governoMentre negli altri paesi il cittadino è ancora convinto che l’onestà sia una condizione indispensabile,soprattutto in politica.In sintesi,se fossimo un paese normale,sarebbero gli elettori del politico bugiardo o diversamente onesto,a chiedere,per primi,le dimissioni del loro rappresentante.Sentire dire che un politico può anche rubare un po’,basta che governi bene,è un ragionamento che non concepiso.Con una opinione pubblica simile il politico disonesto,ma efficiente (?),non ha nemmeno bisogno,nei casi meno gravi,di cambiare la legge,viene salvato dai suoi stessi elettori che percepiscono il suo comportamento come una cosa normale.
E poi torno a un argomento che ho trattato anche giorni fa in un paese dove il ministro della giustizia va a sasa del suo capo,inquisito,per concordare quale legge inventarsi per parargli il culo!Si parla di riforma della giustizia...Se la giustizia italiana soffre davvero di tutti quei mali come avranno fatto a tenere testa a mafia,camorrra e ‘ndrangheta, fino ad oggi?E tutti quei giudici, pm, commissari uccisi dalla mafia erano alieni oppure solo la punta di un iceberg che – nonostante sia attaccato da più parti – riesce ancora a portare avanti processi e indagini?Se ci sono cose che non vanno non può essere un premier che commette reati a riformare la giustizia.Lasci ad altri questo incarico ma non pretenda di giudicare chi dovrebbe giudicarlo.Diceva De Andrè in una sua famosa canzone “Una volta un giudice voleva giudicare chi aveva scritto la legge. Prima cambiarono il giudice e, subito dopo, la legge.” Così vuole fare il sultano.
L'ultimo pezzo che ho letto è quello sul Il fatto quotidiano dal titolo :L’amore ritrovato Cosa non si fa per un ministero E menonale!!!Era ora che la signora ministra Carfagna facesse un po' di chiarezza istituzionale riguardo il metodo da utilizzare per fare carriera,non servono lauree né specializzazioni, basta qualche balletto in abiti succinti in televisione,due foto osé su un calendario,qualche moina al miliardario di turno e voilà,dalla meritocrazia alla meretricio - crazia.Carriera strameritata peraltro, effettivamente per essere carine con certi personaggi ci vuole una notevole dose di coraggio e un bel po' di pelo sullo stomaco.E non abbastanza soddisfatte da ritenere il loro destino una grazia ricevuta queste signore vengono pure a farci la morale.
Che donne!!!!Sono una peggio dell'altra,indottrinate,non fanno che ripetere le stesse cose,tutte identiche,ugualmente ignoranti e incompetenti ma purtroppo in grado di decidere le sorti di un paese per mezzo di leggi fatte da altri ma che poi portano i loro nomi.Strano concetto del merito e della meritocrazia quello della Carfagna,fa parte della stessa scuola di pensiero che ha fatto sì che nessuna donna del pdl abbia mai condannato apertamente, né da donna né da madre, i comportamenti di un anziano assatanato.La classe politica femminile selezionata durante festini e bunga bunga,un grande merito,non c'è che dire.
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