Perchè ricordare oggi le barbarie naziste con il "Giorno della Memoria"? Per tenere sempre a mente lo scempio di una guerra mondiale,causata da bestie umane,lasciate libere nei loro intenti da tante coscienze indifferenti e dal menefreghismo di gente che volgeva lo sguardo altrove per non vedere...lasciando che le bestie causassero e spezzassero la vita a decine di milioni di esseri umani civili e militari, di tutte le razze e religione, annientando,sopprimendo,distruggendo,internando nei campi di concentramento,bruciando nei forni crematoi,passando per le armi o lasciando morire di stenti o malattia,nascondendo la loro malvagità dietro una falsa causa di superiorità.Sulla terra siamo un unico popolo...di qualsiasi colore della pelle,bandiera, ideale,ceto, religione o continente si appartenga... la razza è sempre una, LA RAZZA UMANA!
Ricorda affinché nessuno ripeta mai più gesta di orrore e di morte verso le genti. Mai più!
Numeri:
La "Giornata della Memoria" è stata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler indegni di vivere La data prescelta è quella dell' anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz (vicino a Cracovia in Polonia) avvenuta ad opera delle avanguardie della Prima Armata dell' Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945.Gli ebrei deportati dall' Italia e dal Dodecaneso furono 8.566, di cui 5.557 morirono di stenti o nelle camere a gas. Nella "Giornata della memoria" si ricordano anche quanti lasciarono la vita ad opera del fascismo e del nazismo durante gli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale e, durante questo conflitto scatenato in Europa dalla Germania, e in Asia dal Giappone, cui si affiancò, in Europa e in Africa, l' Italia di Mussolini.Mai nella storia dell' umanità vi era stata una catastrofe di tale portata provocata da esseri umani. Nelle guerre d' invasione e coloniali, nella Guerra di Spagna e nella prima fase della Seconda Guerra Mondiale i militari italiani sacrificati dal fascismo furono circa da 400 a 500 mila tra morti accertati e dispersi.
Nella seconda fase, dopo l' 8 settembre 1943, con l'invasione del nostro territorio da parte della Germania, cui si unirono i collaborazionisti della Repubblica di Salò, la Resistenza ebbe 53,500 partigiani e patrioti uccisi, più di 40mila militari morirono nei lager nazisti, 87 mila nel corso della campagna d' Italia del Corpo Italiano di Liberazione inquadrato nelle forze armate degli Alleati, 52.127 civili morirono a causa delle stragi nazifasciste o sotto i bombardamenti.Complessivamente le vittime della Seconda Guerra Guerra Mondiale sono 32 milioni, di cui 20 milioni civili i più vecchi, donne, bambini. A loro bisogna aggiungere le vittime dei campi di sterminio nazisti e giapponesi : 26 milioni, di cui 6 milioni di ebrei. Nei lager nazisti furono soppressi anche detenuti politici, militari catturati durante la campagne di Polonia, Russia, nei Balcani, zingari, testimoni di Geova, omossessuali, appartenenti a etnie slave.
Oggi, giornata della Memoria, si ricorda con la giusta e doverosa solennità e gravità, l'olocausto degli Ebrei e lo sterminio di tanti "diversi" come ho detto prima.Ma c'è un altro olocausto che rischia sempre ogni giorno di essere perpetuato. Un olocausto, una uccisione collettiva, che diventa "cultura". Anche questo olocausto "silenzioso" chiede di essere smascherato.Come il 27 gennaio di molti anni fa, ad Auschwitz, l'esercito Russo ha "scoperto" l'abominio dell'orrore nazista, oggi occorre scoprire e smascherare i tanti orrori, alcuni già manifesti, altri "sotterranei" alla nostra società contemporanea.C'è un problema di memoria: verissimo. Un problema però che non coinvolge solo il lontano ricordo di quegli eventi storici, ma anche la nostra memoria "attuale", quella memoria realizzata nel nostro presente che può diventare, ancora oggi, fonte di male e di morte.Dov’è la nostra memoria se prendiamo le impronte ai rom? Io so rispondere: non c’è memoria. E non c’è più memoria quando si propone una tassa agli immigrati,e quando si chiede agli stranieri di pregare nella nostra lingua e non nella loro, e quando si creano i “centri di detenzione per immigrati clandestini”, e ancora quando si chiede agli stranieri di adeguarsi alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. Perché non esistono corpi estranei da inglobare,perché questo voler inglobare significa vedere l’altro come subalterno, in definitiva un razza inferiore.
Non c’è memoria quando c’è tutto questo. Tolleranza, fermezza, patria…tutto questo è già razzismo insieme all'opinione in base alla quale non vi può essere altra idea con cui confrontarci,oltre la loro,portata avanti da un governo filo fascista,con a capo Silvio Berlusconi,con la Lega e schieramenti e rappresentanti che sono nati sotto il segno del Duce e della politica fascista,penso a "Forza Nuova"....sono tutti momenti di questa "cultura", tanto comune da rischiare di essere una specie di "fiume carsico", sotterraneo e pronto a uscire dalla terra, portando con sè tutto il suo strascico di male.In questo Giorno della Memoria, allora, secondo ciò che penso personalmente, non possiamo non ricordare il passato con la massima fedeltà ad esso possibile: e la fedeltà alla memoria è l'imperativo di imparare da essa a non ripetere gli errori del passato; che poi si trasforma, quotidianamente, nell'attenzione a non crearci e cullarci in una cultura oggi sotterranea, e domani capace - un domani che spero non debba mai venire - di portarci ad un nuovo (questa volta fisico)olocausto
Ieri sera, Marco Paolini in Ausmerzen - Vite indegne di essere vissute ha portato in forma di racconto, dolorosissimo da ascoltare, ma semplice da seguire, quanto da tempo si dovrebbe sapere, ma spesso sfugge nell'esercizio mnemonico che non sa diventare presa di coscienza.Paolini, parlando di Aktion T4, spiegava come in tempi di crisi non sia stato (non sia?) troppo complicato far sentire come pesi da eliminare, "mangiatori inutili", i malati di mente, gli incurabili, i disabili. Se non c'è lavoro, se manca cibo per i normali e sani, vuoi che ce ne sia per i matti?
E che faremmo noi? Oggi?La riflessione e l'eventuale risposta è affidata alla coscienza di ciascuno, forse non è questa la sede per esporre tutte le domande e le fragili risposte che potremmo darci, ma uno spazio personale in pubblico, come può essere un blog, deve almeno fare posto alle domande che ci riguardano.
Tullia Zevi,(VEDI LINK A LEI DEDICATO) che si è spenta sabato 22 gennaio a 91 anni, non si stancava di ripetere: "Il ricordo è necessario, è inevitabile bisogna ricordare ... può succedere ancora... Esiste ancora, esiste anche oggi il pericolo del razzismo, il pericolo cioè di una maggioranza che cerca la propria identificazione attraverso la distruzione di una minoranza… Ancora adesso la presenza di una minoranza viene vissuta, talvolta, come una minaccia alla propria identità...
GUCCINI AUSCHWITZ
Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano, non riesco ancora
A sorridere qui nel vento,
A sorridere qui nel vento
Io chiedo, come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento,
E ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.
Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.
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