29 dic 2010

(Nazim Hikmet, “L’Addio”)

L'uomo dice alla donna
t'amo è come:
se stringessi tra le palme
il mio cuore, simile a scheggia di vetro
che m'insanguina i diti
quando lo spezzo
follemente
L'uomo dice alla donna
t'amo è come:
con la profondità dei chilometri
con l'immensità dei chilometri
cento per cento
mille per cento
cento volte l'infinitamente cento.
La donna dice all'uomo
ho guardato
con le mie labbra
con la mia testa col mio cuore
con amore con terrore, curvandomi
sulle tue labbra
sul tuo cuore
sulla tua testa.
E quello che dico adesso
l'ho imparato da te
come un mormorio nelle tenebre
e oggi so
che la terra
come una madre
dal viso al sole
allatta la sua creatura più bella.
Ma che fare?
I miei capelli sono impigliati ai diti di ciò che muore
non posso strappare la testa
devi partire
guardando gli occhi del nuovo nato
devi abbandonarmi.
La donna ha taciuto
si sono baciati
un libro è caduto sul pavimento
una finestra si è chiusa.
E' così che si sono lasciati.

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