29 dic 2010

Berlusconismo....

Siamo ancora fermi là, con gli uffici di propaganda impegnati a far rimbalzare veline di delazione, raccontando storie di troie e di falsi (falsi) attentati, o a fare dei veri, falsi, attentati, con bombe che per fortuna ancora non scoppiano, nelle metro o davanti ai consolati. Siamo fermi in un paese devastato dal fascismo, occupato dai fascisti – quelli veri – che ormai se non siedono su una poltrona hanno preteso ed ottenuto almeno di sedere su una seggiola. Siamo fermi in uno stato di Polizia nel quale non suona nemmeno vagamente strano, che si possa impedire a duecento cittadini italiani di muoversi liberamente entro i confini dello stato. E siamo soprattutto fermi nell’impellenza dell’ ultima legge per la salvaguardia di un criminale.
Siamo in balia del nulla assoluto, divorati dalla chiesa e dai chiesaroli che imbrattano carte con dichiarazioni illuminate: “A Natale bisogna spendere perché ce lo chiede Dio.” E a questo punto verrebbe da chiedersi: quale dei due? Quello che tutto vede dall’alto, e allora non si capisce perché non intervenga con un’invasione di locuste o con una piaga qualunque, o l’altro, quello che spende in puttane tanto quanto l’intero PIL di un paese sub sahariano?
Non è nemmeno più vero che si stia stabili in attesa che qualcosa avvenga, il paese reale scoppia realmente, le proteste non sono più solo degli studenti ormai; non passa giorno che non ci sia una piazza occupata da lavoratori, ex lavoratori, precari, pompieri, poliziotti che restano gli unici a non subire la repressione della polizia, eppure siamo ancora fermi là, a leggere delle lotte intestine per la spartizione del potere, tra fascisti veri e criminali impuniti. A sperare che prima o poi arrivi la rivincita delle urne di una politica che definire tale, mi pare ormai un oltraggio.Persino Di Pietro è rimasto vittima di sé stesso, in questo delirio di personalismo inventato dal tizio, con la regola di mettere il proprio nome a garanzia di un marchio; quello che ha di fatto sostituito i partiti e creato la barbarie che ha distrutto il barlume di democrazia. Quelli che parlano bene dicono che il nemico non sia tanto il tizio, ma il berlusconismo che ha avariato le menti di molti italioti. Il pericolo reale è invece il berlusconismo che ha avvelenato la politica italiana, al punto di renderla la cosa ridicola che è diventata oggi. Una questione numerica, o una questione di prestigio personale, dove non si elegge più un organo direttivo di un partito, ma una sorta di consiglio d’amministrazione in cui il presidente (o il segretario) sarà il piccolo guru da osannare e seguire piazza dopo piazza e che detenendo il potere avrà diritto a decidere dei suoi sudditi, tanti o pochi che siano.Lo sconforto è tanto, l’annichilimento di più. Si guarda e si spera, ma non si sa più nemmeno in cosa. Forse che Dio ci dica anche “cosa” spendere, o che qualcuno a furia di maneggiar troie ci resti finalmente secco, si spera nei giovani, ma per il loro futuro che non ci coinvolgerà più. E siamo sempre fermi là, tra una casa a Montecarlo, o una escort che racconta il solito copione, cambiando solo la descrizione del pene, nello stesso giorno in cui vengono resi noti i dati delle tasse del paese di meno tasse, che con più tasse che mai riuscirà con l’ultima finanziaria a farci diventare il paese in assoluto col minor numero di servizi per i cittadini. Niente più scuole, niente più sanità, niente più cultura, niente più lavoro ma con il giudice che invitò a cena il tizio e il suo picciotto Al Fano, che rassicura tutti noi: “Lo scudo spaziale per il criminale del consiglio è necessario e si farà.”

da (APOLIDE)

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