12 nov 2010

Eduardo Galeano - Lavoro e disoccupazione al tempo della paura

La pubblicità spinge a consumare e l'economia lo proibisce. Gli stimoli al consumo, obbligatori per tutti ma impossibili per la maggioranza, si traducono in istigazione al delitto.Le cronache nere dei quotidiani ci insegnano più cose sulle contraddizioni del nostro tempo che non le pagine di informazione politica ed economica.Molti dei grandi commerci promuovono il crimine e del crimine vivono. Non ci fu mai tanta concentrazione di risorse economiche e di conoscenze scientifiche e tecnologiche legate alla produzione di morte.I paesi che vendono più armi nel mondo sono gli stessi paesi che si fanno carico della pace mondiale.Fortunatamente per essi, la minaccia della pace si sta affievolendo, si addensano già i neri nuvoloni, mentre il mercato della guerra riprende quota e offre promettenti prospettive di macellerie redditizie.Le fabbriche di armi lavorano tanto quanto le fabbriche che producono nemici a misura delle sue necessità.La disoccupazione moltiplica la delinquenza, e i salari umilianti la stimolano. Non è mai stato tanto attuale il vecchio proverbio che insegna: Il vivo vive dello stupido, e lo stupido del suo lavoro.
Invece, nessuno ormai dice più, perché nessuno lo crede, lavora e prospererai.Il diritto del lavoro si sta riducendo al diritto di lavorare per quello che vogliano pagarti e nelle condizioni che vogliano importi.Il lavoro è il vizio più inutile.Non c'è al mondo merce più economica della manodopera. Mentre crollano i salari ed aumentano gli orari, il mondo lavorativo vomita gente. Prendere o lasciare, che la coda è lunga.Lavoro e disoccupazione al tempo della paura!!Chi si salva dal terrore della disoccupazione?Chi non teme essere un naufrago delle nuove tecnologie, o della globalizzazione, o di qualunque altro dei molti mari agitati del mondo attuale?

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