25 nov 2010

25 novembre giornata contro la violenza sulle donne

Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne Kahlil Gibran  diceva:Chi prova pietà per la donna, la disprezza. Chi le attribuisce la colpa dei mali della società, la opprime. Chi crede che la bontà di lei dipenda solo dalla propria bontà e che la sua malvagità dipenda solo dalla propria, è uno spudorato. Ma colui che accetta la donna come Dio l’ha fatta, le rende giustizia”
In questi giorni ho citato spesso le donne a partire dal pezzo di  "Vieni via con me", se si pensa a quello che diceva la stessa Bonino lunedì da Fazio:"130 milioni di donne mutilate" ,a cui si sommano milioni di stupri,maltrattamenti,violenze fisiche e psicologiche.Una tragedia di proporzioni cosmiche,una violenza di genere atroce.Eppure, tranne che in pochissimre trasmissioni e fonti informative,non se ne parla, come se il fenomeno non esistesse..c'è ancora tanto da fare, anche nel nostro mondo e del resto  l’esperienza ci insegna riprendendo le parole della stessa Bonino "che in tema di democrazia e diritti umani, nessuna conquista è mai definitiva né garantita e che solo coloro che hanno perduto un diritto già conquistato hanno l’interesse e la determinazione sufficienti a rinconquistarlo"  quindi cerchiamo di sensibilizzare a questo tema!!

Voglio raccontare perchè è stata scelta proprio questa data,non ero a conoscenza e  stata la mia curiosità che mi ha portato a documentarmi...
La scelta del 25 di novembre è il risultato di un accordo preso dalle partecipanti all’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, che si realizzò a Bogotà nel 1981, accettando il sollecito della delegazione della Repubblica Dominicana che proponeva che in questo modo si rendesse omaggio alle sorelle Mirabal: Minerva, Patria e Maria Teresa. Esse sono un esempio vivo del tipo di donna impegnata nelle lotte del suo paese.Le tre sorelle caddero per la violenza dal regime dominicano che mantenne il paese nell’arretratezza, nell’ignoranza e nel caos per 30 anni.
Le sorelle Mirabal nacquero nella sezione Ojo de Agua, provincia di Salcedo, Repubblica Dominicana. La zona dove vissero e le condizioni di vita della stessa determinarono la loro sensibilità di fronte agli acuti problemi sociali. La partecipazione attiva delle sorelle Mirabal nella lotta contro il dittatore Trujillo guadagnò loro la fama di rivoluzionarie, motivo più che sufficiente affinché in una certa occasione Trujillo manifestasse davanti ad un gruppo di persone che i suoi due unici problemi erano le sorelle Mirabal e la Chiesa.
Che cosa accadde il 25 novembre 1960?
Minerva e Maria Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione, in compagnia della sorella Patria. Furono intercettate in un posto solitario della strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte ad un canneto vicino, furono oggetto delle più crudeli torture, prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana. Coperte di sangue, massacrate a colpi di bastone, strangolate, furono messe nuovamente nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio, con la finalità di simulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal produsse un gran sentimento di dolore in tutto il paese, ma servì per fortificare lo spirito patriottico di un paese desideroso di stabilire un governo democratico che garantisse il rispetto alla dignità umana. La memoria di queste coraggiose sorelle, martiri che rischiarono le loro vite e le diedero, effettivamente per la causa della donna ci riempie di speranza e ci dà forza per continuare a lottare per una società ugualitaria nella quale donne ed uomini possano vivere in pace

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