31 ott 2010

Orazione funebre per una donna insignificante (Nazik al-Mala’ika)

Ci ha lasciati senza un pallore di gota o un fremito di labbra
le porte non hanno sentito nessuno narrare della sua morte
nessuna tenda alle finestre stillante dolore
si è levata per seguire il suo feretro sino a che non scompaia dalla vista
a eccezione delle poche persone che si sono commosse al suo ricordo.
La notizia si è dissolta nei vicoli senza che il suo eco si diffondesse
e si è rifugiata nell'oblio di alcune fosse
la luna ha pianto questa tragedia.
La notte non se n'è curata e si è trasformata in giorno
Quindi è giunta la luce con le grida del lattaio, il digiuno,
il miagolio di un gatto affamato tutto pelle ed ossa,
le liti dei commercianti, l'amarezza, la lotta,
i bambini che lanciano pietre da un lato all'altro della strada,
le acque sporche nei canali e i venti che giocano da soli con le porte delle terrazze
in un oblio pressoché totale.
( DAI VICOLI DI BAGHDAD)

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