1 ott 2010

Elia Marcelli

La verità, purtroppo, è come er vetro
ch’è trasparente si nun è appannato,
pe’ nascónne quello che c’è dietro
basta ch’uno apre bocca e je dà fiato!
Cristo, l’ha rinnegato pure Pietro
e Giuda pe’ du’ sòrdi, l’ha baciato;
e le parole più so’ ricercate
più t’hai domannà chi l’ha pagate!
Voi leggerete tanti libbri belli
de poeti famosi e letterati;
io invece leggo er Gioacchino Belli
ched’è er poeta de li ciorcinati,
ched’è er poeta de li poverelli
che pàrleno, perdìo, come so’ nati!
Me sbajerò, perché so’ un ignorante
ma er Belli dà le mele pure a Dante!
Perché lui te ritratta ar naturale
la vera storia de la pôra gente
sotto a l’antica nerchia clericale!
L’antri poeti, nun je frega gnente
pàrleno un itajano artificiale (…)

Note di Elia Marcelli
Letterato romano originario di Viterbo, Elia ereditò la vena poetica del nonno Giovanni, che componeva e cantava versi a braccio.Come sottotenente di complemento partecipò a quattro campagne di guerra: Francia, Jugoslavia, fronte greco-albanese e infine la Russia, donde, a seguito di un congelamento,tornò invalido in patria. Distintosi per l'impegno militare, fu decorato al valor militare e insignito della croce al merito di guerra.

Nel 1943 fondò a Roma la Lega Pacifista Italiana (LPI), il primo movimento pacifista italiano autonomo nato spontaneamente tra giovani intellettuali reduci di guerra, civili, commilitoni. La LPI non aveva però alcun sostegno economico e per questo non poté svilupparsi sul territorio nazionale. Nel 1945, dopo un periodo di clandestinità, venne ufficializzata e nel 1946 Elia partecipò ai lavori della Costituente. Nel 1947 fonda e dirige il periodico pacifista Guerra alla Guerra!.Nello stesso anno propone con scritti e convegni una Internazionale Pacifista redigendone il Manifesto, che viene diffuso in Italia e all'estero.
Lo spirito di ricostruzione materiale e culturale che investì l'Italia nel dopoguerra lo vede attivo protagonista sia nell'organizzazione e nella fattiva partecipazione a campi di lavoro in alcune zone distrutte dai bombardamenti (Abruzzo), sia nell'adesione alla proposta neorealista di raccontare attraverso il cinema il dramma e la miseria della Roma di quegli anni. Segue il lavoro di alcuni registi italiani, tra cui Vittorio De Sica, al quale sottopone soggetti e sceneggiature.La sua profonda convinzione dell'importanza che l'istruzione ha nel progresso di una società civile, lo spinse sempre verso l'insegnamento, occupandosi anche durante la guerra dell'istruzione di soldati analfabeti. Per cinque anni fu professore di lettere in un Liceo-Ginnasio parificato di Roma.Licenziatosi nel 1948, a seguito di contrasti con i dirigenti scolastici per i suoi metodi d'insegnamento "progressisti", fonda e dirige per tre anni, insieme alla moglie Marina, la prima scuola media di Fabrica di Roma, l'Istituto Giacomo Leopardi.Nel 1949, unendosi a molti altri emigranti, s'imbarca per il Sudamerica. Arrivato in Venezuela si destreggia tra mille diversi lavori. È una realtà per lui poco ospitale, fatta di miseria ma anche di un'apprezzabile capacità d'iniziativa. Lì inizia la su carriera di regista cinematografico. Durante tutti gli anni sessanta e settanta Marcelli prosegue la propria attività alternando periodi in Italia dove lavora per la RAI realizzando una serie di documentari in diverse regioni d'Italia a lunghe permanenze in Venezuela.
Nel 1976 divenne membro dell'Accademia Tiberina e nell'89 socio onorario della A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), rimanendo sempre in contatto con l'ambiente dei reduci. Il 23 maggio 1998 Elia Marcelli muore all'età di ottantatré anni nella sua casa di Roma, lasciando un'enorme quantità di scritti inediti e altri incompiuti.

2 commenti:

Domenico ha detto...

Grazie.

ANAM ha detto...

Grazie a te Domenico!!