17 ott 2010

CUCCHI...E NON SOLO...CHIAMIAMOLA "PENA DI MORTE"....

In questi giorni si ricorda il 1° anniversario dalla morte di Stefano Cucchi,leggo dal web ancora  NESSUNA VERITA' .E allora mi viene da fare una considerazione generale,partendo anche dagli eventi di queste settimane,su tutta quella violenza cieca e diffusa che è emerso nel nostro paese sia nei casi pubblici che privati,tutti conditi da indifferenza e omertà e poi  trasformati in osceno reality mediatico di questi giorni...e hanno fatto ritornare fantasmi mai sopiti : PENA DI MORTE!Li ho sentiti serpeggiare qua e là in tutti questi giorni in cui si è tanto parlato con la pancia e poco con la ragione che dovrebbe essere usata più spesso per non farci entrare in quello stesso baratro che tanto condanniamo.Non voglio star qui a discutere se la pena di morte sia giusta o no,lo trovo inutile e ovvio se ci riteniamo abitanti di un mondo progredito,pronto a indignarsi quando torture,suicidi,assassini avvengono nelle carceri degli stati sottosviluppati,come a volte,con arrogante ignoranza,definiamo questi paesi...E allora ci dimentichiamo di Cucchi,e mi chiedo quanti come Cucchi
hanno subito torture sono morti in cause sospette senza emergere verità nascoste?
E allora leggendo il giornale di due giorni fa ...dice:
Carmelo Di Bartolo, 42 anni,ex collaboratore di giustizia originario di Gela (Ct), si è suicidato ieri mattina nel carcere di Ravenna. E siamo a 54 dall’inizio dell’anno.Il cadavere dell’uomo, che si è impiccato nella sua cella, è stato scoperto intorno alle 8. Era stato arrestato il 29 settembre per rapina.
Ormai sono 135 i detenuti morti in carcere da inizio anno,54 di loro si sono suicidati.
I due terzi dei suicidi avevano meno di 40 anni. Dal 2000 ad oggi 612 detenuti si sono tolti la vita nelle carceri italiane,mentre il totale dei morti in detenzione arriva a 1.695.

Il Parlamento italiano per la Giornata mondiale contro la pena di morte ha votato alla unanimità una risoluzione per la moratoria.Ma se nelle carceri italiane, dall’inizio dell’anno, vi sono stati più di cinquanta suicidi, come non dire che anche questa è una odiosa pena di morte di cui è in larga misura responsabile lo Stato quando ignora l’articolo della Costituzione italiana che afferma il principio secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso dell'umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato?Le galere dimenticate da tutti,governo,opposizione e media  sono ormai al limite estremo di tollerabilità umana.I detenuti sono costretti a vivere in modo indegno, ammassati in spazi di vita impossibili. Il personale penitenziario è anch’esso costretto a una vita massacrante.Che fine ha fatto Il Piano carceri del governo?Di fronte a tanto assordante silenzio istituzionale ben venga il satyagraha di pannella
Servirà a squarciare il velo d’indifferenza,di colpevole ritardo di chi ci governa ?
Ho paura di no se le coscienze legiferanti non sono neanche state scosse dalla morte di Stefano Cucchi: da quell’ignominia è passato un anno e, dopo le solite lacrime di coccodrillo, tutto è rimasto come prima.
Chiedere moratorie per la pena di morte in altri stati e poi non fare nulla per il sovraffollamento carcerario, la violenza istituzionale, la carcerazione di massa del disagio sociale è la solita ipocrisia nostrana.

Mi chiedo perché il nostro paese non attui quanto previsto nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura che impone a tutti gli stati membri di introdurre nel proprio ordinamento il crimine di tortura e il contenuto del Protocollo opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura che prevede l’istituzione di organismi indipendenti di controllo e monitoraggio di tutti i luoghi di privazione della libertà.
Alcuni esperti affermano:
Basterebbe una proposta di legge composta da due articoli.
Articolo 1
sono abrogate le leggi ex Cirielli sulla recidiva, Bossi-Fini sull’immigrazione, Fini-Giovanardi sulle droghe
Articolo 2
sono introdotti il crimine di tortura nel codice penale e la figura del difensore civico delle persone private della libertà nell’ordinamento giuridico.
Due articoli soli, non per risolvere tutto il problema, ma per restituire senso,logica e umanità al sistema che non avendo nella sua legislazione la pena di morte permette che la applichino o i detenuti sui detenuti o i detenuti su se stessi....

Un Blasfemo "Non al denaro,non all'amore nè al cielo"
Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.

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