24 ott 2010

Clandestino,Manu chao

Stò ascoltando questo album... un po vecchio del 1998,devo ammettere che ogni volta che sento questo disco mi torna dei bellissimi ricordi,di una vacanza...precisamente nel 2001 quando percorrendo Cuba dal nord al sud in auto e l'unica musicassetta che suonava(era proprio questa) ogni volta che l'ascolto mi coinvolge totalmente,non so se solo per i ricordi ...forse sarà quel ritmo cullante che ha un po' di Reggae,quelle chitarre che hanno un po' di Flamenco, e quella voce triste che ti prende per mano e ti accompagna in un mondo immaginario,fatto di suoni e immagini diversissimi tra loro eppure ognuno con un loro significato,ognuno con una loro storia...

E che dire di Manu chao è un importante cantante francese di origini spagnole,ricordo che all'inizio quasi nessuno si accorse di lui poi con il tempo, tutti iniziarono a amare questo personaggio simpatico e buffo  che cantava in spagnolo,portoghese,inglese e francese e a ben guardare non aveva proprio niente di simpatico perchè cantava l'emarginazione,la povertà i sogni che finiscono alle frontiere dei paesi più ricchi e la voglia di un cambiamento improntato sulla tolleranza e al rispetto delle diversità...Scrisse questo Album da un posto di frontiera e osservando il flusso migratorio verso l'Europa che provenivano dai posti più poveri ....E affermava anche che il 30% delle persone che incontriamo di solito per strada sono clandestini e illegali,ovvero senza permesso di soggiorno...Questo tanti anni fa più ...oggi aimè la tolleranza non è aumentata,i clandestini illegali sì...
Questa canzone che dà il titolo all'intero album è dedicata a tutti gli onesti lavoratori extracomunitari, messi fuorilegge dal nuovo reato di immigrazione clandestina

Gli altri brani:
Desaparecido
King of the Bongo
Je ne t'aime plus
Mentira
Lagrimas de Oro
Mama Call
Luna y Sol
Por el suelo

Welcome to Tijuana
Dia Luna... Dia Pena
Malegria
La Vie a 2
Minha Galera
La Despedida
El Viento

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