9 set 2010

LA RANA OPS (L'ITALIA)


Abbiamo la pentola sul fuoco,l’acqua pian piano si riscalda.Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda.Un po’ più di quanto la rana non apprezzi.Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole,ma si è indebolita, non ha la forza di reagire.Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce semplicemente morta bollita.Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa,sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.Questa esperienza mostra che quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta sfugge alla coscienza e non suscita per la maggior parte del tempo nessuna reazione, nessuna opposizione,nessuna rivolta.Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni,ci accorgiamo che stiamo facendo la stessa fine della rana.Stiamo abituandoci a una lenta deriva.Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e oggi ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone.In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche. Il permanente ingozzamento di false  informazioni da parte dei media, satura i cervelli che non riescono più a discernere e a pensare con la propria testa.
(Dal web)

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