Prima di parlare di calcio è necessario specificare la fede calcistica (chissà perchè)e bene io sono un tifoso Juventino,e oggi voglio parlare di Doping.Di un caso che è passato inosservato a tanti e questo potrebbe farmi pensare che se ci fosse stata la Juve.chissà quanto se ne parlerebbe!!Invece sarà il fatto della mancanza di una cassa di risonanza mediatica,sarà pigrizia,sarà negligenza,ma non se ne parla per niente ...e io ne voglio parlare...dico: MAI SI E’ PENSATO VERAMENTE ALLA SALUTE DEI GIOCATORI?Penso a quando un giocatore và fuori dal sistema e non serve più,viene scartato o smette di giocare al quel punto l’omertà regna padrona.Si pensa a difendere l’onore di una squadra.Di una società.Gli eventuali successi ottenuti sul campo.Si pensa al titolo ad effetto.Si pensa a vendere più copie.Si pensa ad aumentare il numero di telespettatori.Si pensa a mantenere il lavoro o i rapporti privilegiati.....
Non si pensa invece alla cosa più importante di questo mondo:la salute.Ai tempi del processo doping sulla Juve(tra l'altro squadra che è uscita pulita,magari si faceva troppo uso di integratori ma niente doping) a chi è importato di indagare se anche altre squadre praticassero l’abuso di farmaci? A chi importa se questo abuso porterà malattie future ad atleti o uomini giovanissimi..A nessuno,anzi forse non aspettano altro.Qualche anno fa alcune trasmissioni radiofoniche romane diffusero la voce di Antonio Conte in fin di vita per certificare le accuse di Guariniello.E come dimenticare che un giornalista diede a caldo come possibile causa del tentato suicidio di Pessotto la scoperta da parte di Gianluca di una malattia legata al doping? Tante persone nel mondo dei media, probabilmente, non vedono l’ora che si ammali qualche giocatore di quella Juve per poter pronunciare:“L’avevo detto! Era certo che sarebbe andata a finire così! Questa è la prova che aspettavamo….” Non lo ammetteranno mai, statene certi.Tanto cosa importa adesso di coloro che sono morti giovanissimi?
Cosa importa di tutti coloro che si sono ammalati per l’uso scriteriato di farmaci su soggetti sani?Cosa importa della salute futura di un uomo quando poi non serve più al sistema calcio?Sono tutti figli di un doping minore....Questi sotto non sono Juventini...quindi non fanno notizia!!
diffondiamola.....Il Mistero Delle Morti Sospette Della Fiorentina Anni '70 - Anche Gladiolo Gravemente Ammalato
Ormai non è più possibile parlare di coincidenze o di sospetti.Sono davvero troppe le morti premature ed insipegabili e i casi di gravi malattie che hanno falcidiato la storica formazione Viola degli anni a cavallo del 1970. Si tratta della Fiorentina che portò a casa la scudetto 1968/69 (era il secondo) e la Coppa Italia 1975. L'ultimo caso che si aggiunge all'incredibile serie di sciagure ha colpito il povero stopper dei viola nel periodo incriminato.«Giancarlo Galdiolo,62 anni, ex giocatore della Fiorentina degli anni Settanta, è gravemente ammalato» ha dichiarato la famiglia Galdiolo in una breve nota "Racconteremo l'intera vicenda in una conferenza stampa, lunedì 23 agosto, alle 12, presso "Blu Clinic" a Bagno a Ripoli (Firenze)». La malattia contratta da Gladiolo è la sclerosi laterale amiotrofica.
Di quella Fiorentina sono parecchi i giocatori morti prematuramente ed altri sono stati vittime di gravi malattie. In particolare ricordiamo Bruno Beatrice che nel 1985 si è ammalato di leucemia mieloide, di cui è morto due anni dopo. La cui figlia Claudia Beatrice ha fondato l'Associazione Vittime del Doping il cui scopo è fare luce sull'uso di sostanze nocive nello sport e sensibilizzare i più giovani sui rischi che corrono se fanno ricorso a sostanze dopanti.Claudia Beatrice:
La tenacia con la quale abbiamo cercato di arrivare alla verità sulla morte di mio padre Bruno Beatrice deceduto a 37 anni a causa di terapie letali, sedute di infiniti raggi Roentgen e 90 mesi di sofferenze e dolori inenarrabili, hanno fatto scattare la molla per dar vita alla nostra associazione per le vittime del doping. Una associazione dai programmi chiari: combattere la piaga della doping nello sport attraverso campagne di sensibilizzazione e prevenzione, educazione e cultura allo sport sano e pulito, quello vero, lontano da ogni tipo di contaminazione.Vogliamo uno sport che sia divertimento, allenamento e fatica ed in in particolare per i giovanissimi da informare sui danni provocati dall'uso e abuso dei farmaci.
Eloquente il simbolo della nostra associazione: una spirale paurosa che ti porta nell'inferno del doping, circondata da quei raggi di sole che possono farti uscire da questa piaga e ritrovare la vita.
Gabriella Bernardini:"Dal ritiro Bruno mi faceva sempre telefonate,racconta Gabriella Bernardini vedova di Bruno Beatrice chilometriche,roba di tre quarti d'ora.Solo che mentre parlava se ne stava attaccato alle flebo.Io ero perplessa,gliene facevano in continuazione, durante la settimana,prima della partita,dopo la partita,ma lui mi diceva di stare tranquilla,che erano cose normali.Tanto normali che la domenica sera e ancora il lunedì non riusciva a dormire,nel letto era tutto un tremore,uno scatto di nervi e di muscoli che mi ricordavano gli spasmi dei polli dopo che gli hanno tirato il collo. E lui ancora a rassicurarmi,a dirmi che erano le vitamine che aveva preso e che doveva smaltire.Ma non dimenticherò mai che nell 'incavo del braccio sinistro aveva tre buchini violacei ormai perenni.Quelle erano le 'prove' delle flebo che gli facevano quando giocava al calcio."E poi Nello Saltutti, morto d'infarto nel 2003 a 56 anni;Anche la moglie di Nello Saltutti ricorda quel periodo:" La morte di mio marito è stato un fulmine a ciel sereno, in quegli anni gli hanno dato qualcosa e non si sapeva esattamente di cosa si trattava, perché non c'era la conoscenza di adesso. Anche loro non sapevano quello che prendevano. Dopo il 98 ci siamo chiesti se quelle erano vitamine oppure no. Il lunedì andavano in infermeria e facevano delle cure ricostituenti. Cosa gli veniva somministrato lo sanno solo il massaggiatore, il dottore e l'allenatore di allora. Mio marito mi diceva che lui non aveva bisogno di fare flebo perché stava bene".Nonostante le recenti rivelazioni e le denunce dei familiari dei calciatori deceduti, il fenomeno doping conserva ancora oggi molti lati oscuri. Tante poi le "ombre doping" sulla Fiorentina degli anni '70.La dialisi di Mattolini è durata 8 anni, poi nel 2000 il trapianto di reni e adesso e di nuovo in forma e pronto a trasmettere il suo ritrovato entusiasmo ai giovani del Pontassieve.“Solo nel 1990 mi sono accorto di avere un'insufficienza renale e sono entrato in dialisi. Mi sono informato coi medici dell'ospedale per capire se ci fosse un legame tra l'assunzione di Cortex e i problemi che accusavo ai reni, e mi è stato risposto che dipendeva dalla durata del trattamento”.
Ugo Ferrante, ucciso da un tumore alle tonsille nel 2004; Giuseppe Longoni, morto nel 2006 per una vasculopatia cardiaca; Adriano Lombardi, morto nel 2007 per il morbo di Gehrig;Domenico Caso, che ha avuto un tumore al fegato; Giancarlo Antognoni, che nel novembre del 2004 ha avuto un'improvvisa crisi cardiaca; Giancarlo De Sisti...
Compito dell'inchiesta giudiziaria ancora in corso è stabilire se questa correlazione è fondata e se altri farmaci assunti dai calciatori della Fiorentina negli anni settanta possano suffragare ipotesi di reato.Vedremo ora cosa succederà anche a seguito di questa nuova malattia annunciata e a seguito della conferenza stampa di lunedi' prossimo.Insomma tanti i misteri sulle pratiche mediche o pseudotali nella Fiorentina di quegli anni...Si parla di anni in cui l'argomento doping era sconosciuto ai più,e tutto ciò che veniva somministrato ai calciatori era solo a conoscenza di medici e preparatori atletici.E cosa dire dei tantissimi giocatori colpiti dal morbo di Gehring?Gritti, Tafuni, Corno, Vasino, Pulino, Minghelli, Lombardi, Vincenti, Gorin.No, non è l’annuncio o il ricordo di una formazione. Purtroppo.La malattia che ha ucciso Gianluca Signorini e Borgonovo la SLA
ha colpito tantissimi giocatori ma,anche qua,mai nessuno è voluto andare fino in fondo per capire se il calcio è colpevole anche di questo reato.Come dimenticare inoltre la battaglia della vedova Taccola,che da quasi 40 anni lotta per avere giustizia per la morte del marito avvenuta a seguito di sospette iniezioni sospette?le pasticche che giravano nello spogliatoio della Roma ai tempi di Peruzzi e Carnevale. Si potrebbero ricordare tantissimi altri tristi episodi, ma tutti con un unico comun denominatore:MAI SI E' PENSATO ALLA SALUTE.....
21 ago 2010
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