24 giu 2010
josé saramago
La memoria è anche una statua di argilla.
il vento passa e, a poco a poco,
le porta via particelle, granelli, cristalli.
la pioggia ammorbidisce i lineamenti,
fa incurvare le membra, riduce il collo.
...minuto dopo minuto,
quello che era non è piú e della statua non resterebbe altro che una sagoma informe, un impasto primario,
se pure un minuto dopo l’altro non continuassimo a restaurare,
a memoria, la memoria.
la statua si manterrà in piedi,
non è la stessa,
ma non è un’altra,
come l’essere vivente è,
in ogni momento, altro e se stesso.
perciò dovremmo domandarci chi di noi,
o in noi,
abbia memoria,
e quale sia questa memoria.e non solo:
mi domando che inquietante memoria sia quella che talvolta mi assale
di essere io la memoria che possiede oggi qualcuno che sono stato in passato,
come se nel presente fosse infine possibile essere la memoria di qualcuno che fosse stato..
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