Il Pescatore è secondo me una delle ballate più emblematiche di De André,un pezzo del 1967..E’ la storia dello straordinario incontro umano che avviene tra un pescatore,che riposa sulla spiaggia dopo una giornata di lavoro,e un assassino in fuga,che gli intima di offrirgli ristoro.Dal tono minaccioso e scontroso delle sue parole traspaiono tutta la paura e la disperazione di una persona che scappa,delusa dalla vita e da se stessa,consapevole che dal momento in cui ha compiuto il suo delitto agli occhi del mondo non è più un uomo,ma solo un assassino.Ma il pescatore non lo giudica:vede solo un uomo che ha fame e condivide con lui tutto quello che può,un fugace pasto. Solo un istante,poi l’assassino riprende a correre.Ma si tratta di una fuga diversa: non più una fuga dal passato,dal suo crimine e dalla giustizia,ma di una corsa verso il vento, verso il sole, verso la libertà.L’incontro l’ha segnato tanto profondamente da imprimere in lui il rimpianto per l’innocenza perduta e donargli la speranza di ritrovarla..L'arrivo dei gendarmi lascia impassibile il protagonista,che non si degna neppure di rispondere ed è già ripiombato nel suo sonno pomeridiano.La strofa finale coincide con quella iniziale e sta ad indicare un tempo non trascorso o comunque rimosso.Questa volta saranno i giustizieri a rimanere scornati perché non li si degna neppure di uno sguardo o di una risposta.Resta solo la specie di sorriso con cui il pescatore guarda sornione al mondo con l'aria di chi sa come.
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