24 giu 2010

Era il nostro tempo CLAUDIO POMPI



Era il nostro tempo e lo abbiamo vissuto
con il coraggio e l’incoscienza della giovinezza,
non avevamo dubbi, era il nostro tempo, la nostra
unica certezza.
Era il nostro tempo, quello del camminare
sui fragili sogni, convinti del loro materializzarsi
da lì a poco.
Che importava se i giorni,  mesi, anni passavano
uno ad uno, come rintocchi di una campana
che noi non sentivamo.
Poi quel tempo finì e con lui l’ansia di vivere,
la voglia di sognare. I rintocchi li udimmo, tutti,
uno ad uno; talvolta gioiosi, talvolta mortali.
L’immortalità esiste ma cambia i suoi attori
di volta in volta e noi uscimmo di scena.
Nulla è eterno se non l’eternità della vita
che si rinnova da sempre e ci rende strumenti
del suo perpetuarsi nel tempo.
Credemmo d’essere immortali, inattaccabili
forse fu questa la nostra forza, la stessa che avrà
chi prenderà il nostro posto.
Claudio Pompi


LA SPERANZA DEL MONDO

Li guardo mentre si rincorrono e ridono,
sembrano foglie sospinte da un vento leggero di primavera.
Passeri che si rincorrono nella quiete assolata di una campagna in fiore.
Si rincorrono,
...cadono, piangono,
si rialzano e tornano a ridere.
Li guardo immaginandoli uomini di domani sperando che siano migliori di noi,
ma sono solo bambini.
Li guardo con la paura di vederli crescere.
Come vorrei che gli uomini di oggi,
d’incanto,
tornassero i bambini di ieri.
Perché il tempo non si ferma su di loro?
Cresceranno,
dimenticheranno.
Verranno altri bambini e il mondo rinnoverà la sua speranza.
Claudio Pompi

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