Correva l'anno 1952,Audrey Hepburn,a Roma per le riprese di Vacanze romane, si era rivolta alle Sorelle Fontana per farsi realizzare l'abito nuziale. Alla vigilia delle nozze, però, mandò tutto all'aria, perché il suo ricco fidanzato londinese aveva manifestato solo all'ultimo momento l'intenzione di vietarle di lavorare una volta sposati. E l'abito? Studiato in tante sedute nell'atelier, con le maniche lunghe, lo scollo castigato, nessun ricamo, un piccolo capolavoro di semplicità e somma eleganza, non poteva finire appeso in un armadio, inutilizzato; Audrey chiese a Zoe Fontana di regalarlo a una ragazza povera, una donna che ne avesse davvero bisogno, una Cenerentola che non si sarebbe potuta permettere altrimenti un bell'abito bianco per le nozze. E quell'abito da sogno venne indossato dalla sposa di un contadino della provincia di Latina
Grande Icona con enorme abilità interpretativa,eleganza.Come é stata nella vita.Una vera signora. Negli affetti,nella grazia,nella beneficienza.Ha rilanciato,e completamente,l'Unicef.Una donna che non stava solo a guardare,ma che agiva, esponendosi in prima persona.Una donna che ha vissuto le sue infelicità personali con stile, sobrietà, amore per se stessa e per gli altri. Ogni altra parola risulta inutile: grandissima. Bellissima. Elegantissima....
29 mag 2010
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2 commenti:
Quando si dice "la classe non è acqua " io penso sempre a lei ...
Non conoscevo l'aneddoto dell'abito nuziale però , episodio che non fa altro che confermare la tesi della sua signorità d'animo!
Ciao Pallina... ho letto questo aneddoto e rimasi subito colpito... Grande signora dal cuore grande!!!
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