Potrei pescare tra i numerosi post sulla resistenza che negli ultimi anni ho pubblicato in questo blog,e estrarne uno a caso,per esempio uno di quelli scritti in occasione di un 25 aprile ma anche uno di qualsiasi altra ricorrenza,e sono certo che sarebbe attuale,perché in ognuno son sicuro di aver scritto che io antifascista lo sono da sempre e lo sarò per sempre facendone un principio della mia esistenza,una certezza incrollabile.La cosa che mi rattrista però è vedere che la maggior parte della gente ricorda questa data solo nel giorno stesso,magari solo perchè è festa,(non si và a lavoro a scuola ecc)è una ricorrenza che è rimasta solo un'occasione per le espressioni retoriche delle istituzioni prive di senso e di spessore,un giorno utile a noi per contarsi o per farsi coraggio,e utile a loro per esporre il meglio o il peggio che hanno da mostrare.Invece l'unica cosa sensata di questa giornata dovrebbe avere l'esigenza di trasformare ogni giorno a venire in un 25 aprile,ma mi spiace ammettere che anche questa potrebbe essere solo retorica, dal momento che oggi tutti ci sentiamo partigiani e domani avremo un altro modello da seguire, un altro abito da indossare.Purtroppo è così,e allora cerchiamo di ricordiamo il 25 aprile per il vero senso di questa data ricordiamo il sacrificio importante di tanti giovanissimi:perché il desiderio di vivere liberi e in un paese più giusto ha portato a morire ragazzi che hanno messo a disposizione del nostro presente le loro vite,le loro passioni e speranze.
E’ sempre più importante tenere alto il ricordo,preservare la memoria,perché la storia ci insegna che niente è dato per scontato.Sopratutto oggi dopo anni di governo di centro-destra che ha cercato proprio di cancellare la resistenza e la storia di questo paese,quindi come spesso è capitato nella storia del dopoguerra,siamo chiamati a fare la nostra parte:perché nel rispetto delle radici della nostra Repubblica è per questo è necessario dire di no alla parata fascista a Cagliari di domani..Dire di no a chi propone di equiparare tutti i combattenti mettendo sullo stesso piano i repubblichini di Salò con quei partigiani e soldati che si unirono invece per liberare l’Italia.Dire di no ai tentativi continui di revisionismo che approfittano del tempo,della scomparsa inevitabile dei testimoni dei fatti,e piano piano tagliano i contributi alla ricerca storica.E dire no a coloro che in questi anni hanno governato dimenticando i principi della costituzione,uno su tutti il lavoro: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” recitano le prime righe della nostra Costituzione.Mantenere vitale la nostra Carta significa fare in modo che le migliori teste del nostro paese abbiano gli strumenti per rimettere in moto l’economia secondo meccanismi di giustizia e fornire a tutti, in primis i giovani, il diritto al lavoro.
Ecco allora che della Resistenza e dell’esempio di chi l’ha sostenuta, abbiamo quotidiana necessità: la festa della Liberazione porta il nome di tutti i ragazzi che lottarono consapevoli di agire per chi sarebbe venuto dopo.Per questo oggi abbiamo ogni giorno il compito di assaporare la libertà e di preservarla,di pretenderla, di curarla.Abbiamo il dovere di alzare la testa di fronte alle ingiustizie che accadono rispetto al nostro prossimo e riconoscere nel rischio di un razzismo dilagante il germe della violenza nazifascista che vorremmo fosse per sempre estirpato. Mai più prigionie e deportazioni, mai più massacri,mai più guerre: nel rispetto della storia di questa terra,nel rispetto degli uomini e delle donne che la tragedia hanno conosciuto sulla propria pelle, dentro ai propri cuori.Mi piace ricordare in questa giornata le parole di Piero Calamandrei, membro della Costituente, che in un suo noto discorso rivolto ai giovani disse : “Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dov’è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.” Ed è con queste parole che dev’essere giorno di festa per tutti e per tutte: pensare al passato per tenere vivo il presente e poter dire con forza e sinceramente viva l’Italia, viva la libertà! Buon 25 Aprile a tutti!!
25 APRILE "RITA PANI"
La festa del 25 Aprile la sospenderei in attesa di tornare a meritarcela. Son curiosa di sentire che si dirà dai palchi allestiti ormai in sempre meno città, espletate le formalità della posa di corone d’alloro con sindaci fasciati, seguiti da un minuscolo drappello di nostalgici sognatori.Diranno forse che la storia ci ha insegnato? Che il sangue dei giovani eroi ci ha donato la libertà? Che ci verranno a raccontare, mentre qualcuno oserà sfidare il regime, cantando “Bella Ciao” con tutta la rabbia che ha in corpo?Non so nemmeno se voglio stare ad ascoltare, non so più se vale la pena piangere lacrime di coccodrillo, mordendo un giorno solo con voracità, per rigettarlo il giorno dopo ancora rincretiniti e intontiti dal presente che non merita il passato.Perché siamo capaci anche di commemorare i morti della Resistenza, la Liberazione dell’Italia dal regime fascista e poi cedere alla tentazione di sputare sulla democrazia, lasciando che nuovi Messia, e baldi condottieri ci guidino verso la terra promessa, libera dalla “Casta” e dai “Parassiti politici”. Peggio, c’è persino chi è capace di chiamarsi Partigiano, perché divulga via Internet la proposta di “Rivoluzione via Web.
”I Partigiani han fatto la guerra, e sono morti per noi. Non c’è altra storia da raccontare. Forse solo quella della vergogna da provare guardandoci intorno, comprendendo che le macerie che abbiamo lasciato accumulare in questi anni, sono più terrificanti di quelle lasciate da una guerra vera, che dava senso anche alla morte, mentre oggi si muore ugualmente di una morte che nessuno ha voglia di piangere.Si muore per fame. Così come muore ogni donna o ogni uomo che si uccide perché non vede il futuro, perché non sa più sperare di poter mangiare domani. La fame che sappiamo di non poter saziare, ossia quella di poter tornare ad essere in vita.Non abbiamo saputo conservare il patrimonio che ci hanno lasciato, abbiamo sperperato la democrazia, fino al punto di avere, domani, il rischio che i fascisti invadano le piazze di qualche città, per le loro contro manifestazioni, per le loro commemorazioni. E ci son luoghi dove fino all’ultimo momento si avrà il timore che questo abominio si possa compiere, con l’avvallo di quelle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare, perché questi esseri infami non potessero più nemmeno esistere o respirare.Buon 25 Aprile a tutti, pare che domani arrivi l’estate a distrarci dall’inverno al quale ormai rischiamo di abituarci, freddi e glaciali come siamo diventati.
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