1 mar 2012

Io stò con i NO TAV!!!

E' evidente che l'insistenza di questa classe politica di continuare a mantenere il punto,sulla necessità di sfracellare una valle, di ferire a morte una montagna, di assiderare la popolazione è dovuta agli accordi presi con chi, da questo disastro si arricchisce. Questa inutile e dannosa classe dirigente non tiene in alcun conto la volontà di chi li mantiene su quelle poltrone, sputandogli addirittura in faccia. Non si vergognano, nella loro lurida vigliaccheria di servirsi delle forze dell'ordine per pestare una popolazione che reclama soltanto il rispetto verso il paese che si sono impegnati a dirigere. Da vigliacchi quali sono si fanno scudo con la forza invece di presentarsi faccia a faccia per discuterne come fa quella parte sana del paese che non teme i manganelli ma li affronta a viso aperto, consapevoli di essere dalla parte giusta. Gli italiani tutti dovrebbero schierarsi e pretendere di essere ascoltati visto che sono loro a pagarne le spese e non solo venali ma anche civili e morali. Invece no!!! gli italiani si fanno convincere dai media e da tutti coloro che hanno interesse a far passare i manifestanti come una frangia violenta manipolata da chissà chi...E no io non ci stò,purtroppo mi rendo anche conto che non impariamo mai dal passato infatti,a tutti coloro che oggi vogliono difendere la Tav dico perchè non si leggono questo mio vecchio pezzo sul disastro ambientale della Tav nella mia toscana(leggi link del 27 giugno 2011)oppure consiglio a tutti loro di guardare il Dvd di Paolini sulla vicenda del Vajont(vedi link). Anche li tutti dicevano che non c’erano rischi,mentre altri,che venivano presi per matti, avvisavano che la montagna franava e che poteva uccidere centinaia di persone.Anche li giornali e paraguri della scienza e dell’informazione istigarono le menti semplici e qualunquiste a organizzare il solito ostracismo verso quelli che volevano allertare le popolazioni.Il risultato è stato quello che sappiamo.
Gli interessi e i soldi già erano stati assegnati bellamente e la cosa non si poteva più fermare. Quanto al giovane Abbà tutti si affannano a parlare su di lui e per lui: pietà si, pietà no, se l’è cercata,ma non lo sapeva e via ipotizzando cavolate a colazione, pranzo e cena. Lui non può parlare perché sappiamo come sta. Probabilmente appena potrà parlare qualcuno ci rimarrà male del tipo: “non ho chiesto niente a nessuno, ma che cavolo volete, ma chi siete?” Qualcuno si ricorderà che nella registrazione lui disse “se c’è bisogno mi butterò sui fili della luce”. Non sono passati tanti giorni da quando lo ha detto. Forse era arrivato al limite di sopportazione. In questo paese c’è libertà di parola, ma nessuno ti ascolta, mai.
Lettera di Emanuela, la compagna di Luca     
La giornata di ieri credo sia stata quella che ha visto oltrepassare il limite di quella che continuiamo a voler chiamare democrazia e rispetto della legalità. Una giornata in cui tutto è cambiato.I fatti gravissimi accaduti in Clarea e alla baita, il tentativo di omicidio perchè solo in questo modo si può chiamare, nei confronti di Luca da parte delle forze del disordine, ha fatto sì che si sia veramente passato ogni limite, che lor signori ci abbiano ormai palesemente dichiarato guerra guidati dalla mano assassina di un governo che anzichè ascoltare le richieste dei suoi cittadini e delle popolazioni tutte, usa la forza della violenza per imporre i suoi loschi e sporchi affari ed è disposta a tutto per raggiungere i suoi sporchi fini.MI piacerebbe poter chiedere al sig. manganelli in questi momenti di dolore per quanto accaduto a Luca ieri, e che fino a quattro giorni si permetteva di sbraitare dichiarazioni insensate circa la nostra volontà di cercare il morto e alzare il livello di tensione, che tipo di ordini ha impartito ai reparti anti sommossa che in questi giorni hanno raggiunto la Val Susa. Se l’ordine fosse quello di alzare ancora di più il livello di tensione che hanno creato in questi mesi e trovare loro il morto.
Bè caro il mio funzionario da strapazzo, strapagato in milioni di euro mentre noi comuni mortali cerchiamo di mettere insieme il pranzo con la cena, mentre le scuole dei nostri figli cadono a pezzi, mentre negli ospedali spesso sai quando entri e non come ne esci, IL MORTO LO AVETE CERCATO E QUASI TROVATO VOI! In questi lunghi mesi di resistenza abbiamo visto ed assaggiato la violenza di questo stato, dei suoi uomini ingaggiati contro le popolazioni e la Val Susa che ricordatevi, RESISTERA’ e LO FARA’ AD OLTRANZA! Siamo pronti a farci arrestare con il sorriso sulle labbra, siamo determinati a non mollare e non abbiamo paura!La determinazione di Luca nel portare avanti la lotta al tav di questi anni, è la determinazione che tanti valsusini e tante genti in Italia tutta, hanno e continueranno ad avere, non solo a difesa del proprio territorio ma a difesa del bene di tanti, di tutti.
L’Italia intera da ieri è finalmente scesa per le strade, facendo presidi spontanei, portandosi sotto le prefetture, contestando, protestando, resistendo e denunciando quello che sta avvenendo ormai da mesi non. Un copione che non si adotta solo in Val Susa e che non potrà che peggiorare date le condizioni sociali cui ci stanno portando.L’informazione di regime che per tutta la giornata è solo riuscita come nel suo consueto modus operandi a continuare con balle e notizie false, a raccontare la sua versione dei fatti di quanto accaduto ieri mattina a Luca in Clarea. I giornalisti con la solita arroganza e sfrontatezza sono arrivati anche davanti all’ingresso dell’ospedale dove Luca è ricoverato. Cosa cercavano? Il gossip per riempire le pagine dei menzonieri giornali per cui lavorano, il notizione irrompendo nel dolore delle persone che erano li? Giornalisti e digos, sempre insieme uno velina dell’altro, diramando notizie false per almeno tutta la mattinata.

Vergogna! Il TG3 nazionale che sforna servizi in cui afferma che un altro No Tav arrampicatosi sul traliccio per far scendere Luca lo ha fatto cadere. Tutto questo è disgustoso, vergognoso, non ci sono termini ed aggettivi per poterlo descrivere.Ieri sera rientrando dall’ospedale non me la sono sentita di ritornare subito a casa. Era mio dovere venire a Bussoleno e malgrado la stanchezza, l’apprensione e il dolore che ho dentro, stare in mezzo ALLA MIA GENTE, a tutte le persone che da oltre 20 anni lottano per il proprio territorio, per la propria esistenza per la propria dignità. Con me in mezzo a voi c’era a Luca che in tutti questi anni ha portato avanti e tornerà a portare avanti, attraverso la lotta del nostro meraviglioso popolo, questa volontà di arrivare ad avere un mondo migliore, un mondo che è possibile solo se ci sforziamo con tutta la determinazione di cui siamo capaci, di costruire TUTTI INSIEME UNITI.Con amore e con rabbia, Emanuela
 http://medea.noblogs.org/2012/02/28/lettera-di-emanuela-la-compagna-di-luca/

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