L'amicizia è una grande avventura in cui si conosce cosa significhi volere il bene dell'altro; è esercizio di accordo, di armonia, a volte una vera e propria scuola in cui si impara a smussare o a valorizzare alcuni aspetti del proprio carattere: in un certo senso si impara a diventare più autentici e più buoni. L'amicizia nasce da un incontro inaspettato, appare come un dono gratuito dovuto a Dio (o agli dei, come mi dicevano sempre alcuni miei amici!), sboccia come un fiore, presenza gratuita capace di inebriare come un profumo, e si nutre di bellezza: non intendo solo e tanto la bellezza fisica, ma quella bellezza interiore che traspare anche nei volti e nel vissuto, quei tratti umani che caratterizzano una vita come "bella", quei rapporti che fanno dire "è bello stare qui insieme", quelle stagioni che sono "belle" perchè segnate da una qualità squisita di relazioni, dal faccia a faccia affettuoso. Quando questa bellezza fa difetto e affiora il brutto, allora l'amicizia si sciupa, decade e a volte diviene inimicizia. E' questa la vera, seria minaccia all'amicizia: lo smarrimento del bello, causato dalla fusionalità nel rapporto, dal cedimento alla schiavitù del desiderio e all'istinto del possesso e della gelosia.
20 dic 2011
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