14 nov 2011

Herbert Marcuse "Il capitalismo"

Il capitalismo offre sempre più cose ad un prezzo sempre più inferiore...tuttavia più aumenta l'offerta e più diminuisce il desiderio di ottenere moralmente di più dalla vita; quando il prezzo diminuisce e anche la cultura diventa popolare(musei, teatro, cinema, librerie ecc.) essa diventa meno profonda e meno creativa. Quando la cultura si allarga non ha più il tempo per ripiegarsi in se stessa e cercare la sua perfezione, è così che vengono a mancare nel mondo le grandi idee innovative e geniali e, per chi le avesse, viene a mancare il coraggio di proporle e di viverle fino in fondo perchè si perde la visione del fare per se stessi...Il fine ultimo del Capitalismo è il PIATTUME ECONOMICO -MORALE-IDEALE-PROGETTUALE. Quello che accade è che chi partecipa ad un evento qualunque tende a credere di fare e avere cultura per il semplice motivo di aver partecipato, la sua vita diventa una sequenza di attimi di partecipazione passiva ovvero di superficiale condivisione. La vera cultura, invece, è capacità di partecipare all'evento a cui si è assistito e trasformarlo aprendolo con una nuova chiave, farlo proprio e saperlo comunicare in modo creativo. Nel nostro secolo è finita l'avanguardia culturale, quella letteraria, quella imprenditoriale e perfino quella morale.Quando si spezza l'ardore dell'avanguardia la ricerca dell'uomo si stempera nella ricerca del benessere economico, sia esso grande o piccolo ma sempre egoistico e sempre privato....La degenerazione del capitalismo coincide con la degenerazione della Democrazia che diventa Oligarchia di potere da parte di chi ha raggiunto un maggiore benessere economico.

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