16 ott 2011

Un paese senza memoria...

Un governo che non sa garantire l’ordine e la sicurezza di una manifestazione autorizzata e pacifica nella propria capitale, che non sa prevedere e prevenire quello che tutti noi avevamo temuto, che permette a centinaia di professionisti dello sfascio di arrivare tranquillamente lungo il percorso annunciato della sfilata addirittura con “uniformi nere e maschere antigas” come dice una trafelata inviata del TGUno che si crede di essere a Kabul, dovrebbe dimettersi, invece di tentare di strumentalizzare le operazioni di questi spaccavetrine.Soprattutto se nello stesso giorno in nessun’altra capitale del mondo – nessuna – dove si sono svolte manifestazioni simili è accaduto nulla di lontanamente simile((Vittorio Zucconi, 15 ottobre 2011)
E bene sì sembra che ieri a Roma sia mancato solo il morto,e poi mi pare che il copione sia stato rispettato in pieno.Ma questo a mio parere può capitare solo in un paese senza memoria.Non so a voi ma a me,sentire quei luridi che parlano di rigore,di pene severissime,sentire Alemanno,un ex picchiatore fascista, dire che ieri solo Roma si è distinta per gli atti violenti dopo che tutto il mondo ha visto bruciare Parigi, Londra, la Grecia fa semplicemente vomitare.I disordini di ieri hanno avuto la stessa regia di quelli di Genova: quelli che non lo capiscono né lo ammettono sono solo dei miserabili.A tutti quelli che la pensano in altro modo vorrei chiedere perchè quando  i pastori sardi qualche mese fa cercarono di andare a Roma per manifestare,trovarono a Civitavecchia la polizia che,violando ogni norma costituzionale e di legge,li costrinse a reimbarcarsi.
Ieri,la stessa polizia non è ’stata in grado’ di fermare poche centinaia di Black Blok,la risposta a tutto cio’ e’ semplice:il governo italiano ha molti interessi nel permettere ai Black block di infiltrarsi.In questo modo si viene a creare la guerriglia fra pacifisti (99% indignatos) ed infiltra Blackblock.Il tutto con la polizia di mezzo.Berlusconi conosce molto bene tutto cio’ ed e’ di suo grande interesse che la protesta diventi violenta: in questo modo e’ nella posizione ideale per poter strumentalizzare il tutto.Il governo (che e’ controllato dalle banche) ha vinto di nuovo e la gente ha perso.Berlusconi e’ un genio assoluto nel manipolare l’opinione pubblica. Lo ha fatto per trent’anni e con grandissimo successo. La sua abilita’ e’ proprio nel riuscire a servirsi di situazioni che se avvenissero nella vita di un “normale”individuo avrebbero conseguenze letali.
E cosi’ gli scandali sul bunga bunga divengono (per la gente) grandi telenovele a puntate che mascherano i veri orrori del dietro le quinte.Bisognerebbe smetterla di pensare di vivere in un paese normale.Inoltre ricollegandomi ha quello che dicevo sopra pensiamo a cosa starebbe succedendo in queste ore se Napolitano,anziché stigmatizzare quei delinquenti con osservazioni degne del peggior qualunquista ignorante avesse detto che la responsabilità di quel che è successo ieri,come dieci anni fa e come decine di altre volte è di un governo incapace, inadatto a gestire i grandi eventi e che per questo (e molte altre cose), deve andare a casa..E che comunque, qualche vetrina rotta,qualche macchina bruciata non possono mai essere paragonate alla gravità di quel che succede quando ogni giorno ci sono diritti che vengono negati.Cmq hanno raggiunto il risultato che volevano ottenere…allontanare la gente dalla piazze e delegittimare questo movimento spontaneo !!!!L’indignazione lo e’ ancora di piu’. Non ce la faranno a zittire questo rigurgito democratico.Neanche in Italia. Soprattutto in Italia.

Perché i violenti non sono stati fermati prima? (Sandro Ruotolo)
A caldo ho scritto subito su Facebook: poche centinaia di violenti hanno sconfitto decine di migliaia di indignati. Lo si sapeva da giorni che la manifestazione del 15 era a rischio incidenti. In rete si potevano leggere comunicati che incitavano alla violenza. Perché gli incappucciati non sono stati fermati prima? Perché la “Roma politica e istituzionale” era protetta mentre ai lati del corteo e dentro il corteo i “neri” hanno potuto agire indisturbati fino a piazza San Giovanni? Si pensava che i violenti avrebbe distrutto solo qualche bancomat e incendiato qualche macchina? Eppure se il dispositivo di sicurezza fosse stato meno rigido la giornata avrebbe potuto prendere una piega diversa.E’ stato commesso lo stesso errore di valutazione compiuto il 14 dicembre dello scorso anno quando la manifestazione degli studenti si concluse a piazza del Popolo con l’incendio del blindato della Guardia di Finanza. Anche allora si pensò di proteggere solo la “Roma dei palazzi”.
E anche allora il dispositivo di ordine pubblico fece acqua quando un folto gruppo di studenti arrivò a poche centinaia di metri dal Parlamento. Ma quello che è accaduto ieri non ha nulla a che vedere con la manifestazione del 14 dicembre. Quel giorno esplose la rabbia di una intera generazione a cui avevano ed hanno rubato il futuro. Non c’era nulla di preordinato.Ieri a Roma era tutto organizzato fin nei minimi dettagli. C’erano due piazze in piazza. Il movimento democratico che, come nel resto del mondo, voleva lanciare la sua sfida al capitalismo finanziario in modo pacifico e indignato sconfitto da poche decine di irriducibili violenti il cui unico scopo era “combattere”. Nessuno potrà accomunare gli indignati ai violenti. Ci sono stati episodi concreti di condanna se è vero che tre Black bloc sono stati consegnati alle forze dell’ordine. Un gesto importante. Quelli che hanno agito ieri a Roma non erano “compagni che sbagliano”. Certo, sono stati isolati ma non basta

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