11 ott 2011

Re Silvio il totalitario!!!!

Il Berlusconismo come sappiamo è  iniziato nel ‘94,da quel momento Silvio ha cercato di cambiare il modo di fare politica e la politica in se,essenziale per la vita di un paese, poi è passato alla smitizzazione della morale, facendo sentire chi invece ne è fornito come un essere da evitare.Poi siamo passati a smitizzare la legalità,con attacchi continui a magistratura,costituzione,istituzioni dello stato.Accentrando tutto su di se e facendo capire alla gente che ogni suo comportamento è la regola.Ha gettato il nostro paese agli ultimi posti in ogni settore,il nostro popolo considerato da sempre elegante,sobrio,spiritoso è diventato un popolo di barzellettieri,di cattivo gusto,arroganti,senza morale e incapace di confrontarsi con i problemi del mondo in modo serio e competente. Ricordo per tutti il cucù alla cancelliera Merkel.Il bello che in tutto questo lui considera anormali noi, e nella regola e lecito ogni suo comportamento.
Lui che ci diceva di essere ottimisti perchè eravamo il paese messo meglio,nonostante gli operai tedeschi percepissero il doppio dei nostri ,di non ascoltare i giornalacci e le televisioni occupate dai bolscevichi e dai talebani miscredenti,che le registrazioni con la sua voce erano solo una montatura e una prassi barbarica,e che non era vero che governava a tempo perso, che voleva andare via da questo paese di merda (era lui che era sceso in campo e ancora dopo 17 anni è sempre lì)...Allora dico non siamo veramente al limite della civiltà? dell’educazione?del buon gusto? ormai ricordi del nostro passato, quando l’italia era un paese serio..
Tutto questo non può che portarmi a pensare di essere in pieno regime,come potersene liberare?E sì,anche se fin dall'inizio ho sempre pensato che Berlusconi era entrato in politica per i suoi interessi,e per salvarsi dai processi,all'epoca non avevo immaginato di arrivare a questa situazione,purtroppo...questo è un errore che hanno fatto tanti sottovalutare,spesso infatti la strada che conduce al totalitarismo non sempre si riconosce con facilità e subito.Il totalitarismo spesso non si presenta bene,in alcuni casi addirittura appare moderno e spigliato,compatibile con il sistema che lo ha generato e per questo non viene salutato con sospetto.(non è il caso di Silvio però alcuni sono rimasti fregati).Tale è stato il fascismo, all’inizio,il quale è andato al potere chiamato dal re,vigente lo statuto albertino,mai abrogato;il sistema gli girava attorno adattandosi alle pieghe e agli interstizi.Così pure fu per il nazismo in Germania il quale come noto andò al potere dopo regolari elezioni.
 I totalitarismi del secolo scorso impedivano alle persone comportamenti liberi.Il totalitarismo berlusconiano invece assume aspetti nuovi.Anche in questo caso esso non mette in discussione l’attuale sistema in vigore,quello democratico.Non ha preso il potere con la violenza,anzi si richiama al responso delle urne per legittimare se stesso.Non ha limitato la libertà di fare,tuttavia condiziona enormemente il pensiero libero, utilizzando la televisione privata e di stato come veicoli di propagazione di modelli di successo effimeri,basati sull’inganno, la menzogna,il denaro,il sesso,il successo facile privo della componente della professionalità e del sacrificio.Manipola la statistica e l’informazione per rappresentare una realtà falsa, seppure plausibile, ma non reale, ecc.Questo sistema sta uccidendo la libertà dell’individuo,rivoluziona e sovverte l’assetto sociale; addormenta le coscienze e annulla la capacità di pensare cose nuove.E’ un oscuro incantamento che annichilisce a poco a poco tutta la società.Le domande dunque sono.L’Italia ha già raggiunto il punto di non ritorno oltre il quale non è più possibile ripristinare la capacità di discernere ciò che il potere compie in modo lecito,dalle dimostrazioni di uso violento e distorto della legge,che impone il volere di una maggioranza parlamentare che non si pone il dovere di operare per il bene comune?Se la risposta fosse sì(e per me è Sì), allora la sollevazione contro il potere sarebbe legittima,come legittimo fu opporsi al fascismo ed al nazismo?

Vorrei parlare di politica Rita Pani
Vorrei scrivere di politica: è tornato l’inverno, senza nemmeno un minimo di preavviso. È arrivato così, con un fulmine a ciel sereno, un po’ di pioggia, tanto vento e l’aria fredda che arriva dal mare. Non ci sono più le mezze stagioni, signora mia. Il clima si sta ribellando, e forse – chi lo sa – la colpa è dell’uomo. Si potesse fare una manifestazione a Roma, per chiedere che vengano ripristinati l’autunno e la primavera, io sarei là, in prima fila con la mia bandiera rosse sulle spalle.Vorrei scrivere di politica, ora che il tizio è tornato in Italia, dopo aver partecipato alla festa di Putin, deciso finalmente a risanare l’economia con una nuova “campagna acquisti”. Sul tavolo delle trattative importanti ruoli nel partito e nel governo. La contrattazione è necessaria per mantenere i numeri della maggioranza che dovrà necessariamente mettere mano alla riforma della giustizia. Nei giorni scorsi, infatti, sembrava quasi che in Italia una vera alternativa si stesse formando. C’era speranza.Già: il binomio Pisanu-Scajola. Vorrei scrivere di politica, davvero.Pisanu e Scajola avrebbero davvero potuto sostituire il malavitoso al governo? Sarebbero stati capaci di ricompattare le fila di una destra allo sbando? Ci avrebbero potuto traghettare verso quel risanamento economico senza il quale a breve finiremo per strada a rapinare il primo che passa, del panino che sta per addentare? I giornalisti politici ci speravano: loro sanno scrivere di politica. Beati.Sentivo l’altra sera Pisanu. La cronista ricordava come avesse fatto carriera nella DC di un tempo; collaborava con Moro e Zaccagnini, diceva. C’era nostalgia nella cronista. Non lo nego, quella era politica e se le cose fossero rimaste così, oggi potrei scrivere di politica. Pisanu non ha il mio rispetto, né la mia stima. Mi ricordo per esempio della sua opera come ministro dell’interno, sotto i vari governi mafiopiduisti del tizio. Mi ricordo di come tentò di manipolare gli esiti delle elezioni vinte da Prodi, mi ricordo le porcate che ad oggi tengono in galera compagni innocenti. Però forse potrei scrivere di politica, dell’alternativa … Scajola, l’alternativa a questo governo. Vorrei parlare di politica.
Ma non sarà certo con l’ironia che verremo fuori dal baratro. La realtà è che c’è davvero bisogno di un’alternativa politica a questo governo di malavitosi e imbecilli. Qualcosa si muove, leggo tra le cronache. C’è un terzo polo che prende forma, e finalmente si plaude a una donna (cito) coraggiosa che si è apertamente schierata contro un ennesimo condono tombale fiscale, che a suo dire avrebbe salvato solo i furbi: è Emma Marcegaglia. E vorrei scrivere di politica. Vorrei almeno provare, anche perché il 15 Ottobre si tornerà a Roma a protestare. La protesta che porta l’istanza dei cittadini in piazza. Le richieste urgenti, quelle che noi sappiamo non possono più aspettare: il lavoro innanzitutto. Il lavoro per garantire il diritto alla vita.
Il problema però è: a chi si consegneranno queste istanze?
Rita Pani (APOLIDE)

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