24 set 2011

Lo chiamano "Mercato"

Marx diceva che "la religione è l'oppio dei popoli"....E' proprio così,al punto che sappiamo bene come l’uomo dai primi tempi del mondo ha sempre avuto necessità di credere in un Dio, adorava così  l’inspiegabile:il fulmine,il vulcano,la pioggia, il vento, il fiume, l’albero divenivano divinità forti e potenti a cui prostrarsi reverenti, accettando la loro collera o i loro rari sorrisi,in una sorta di rassegnato fatalismo.Poi l’uomo si è evoluto e via via ha arricchito il parterre dei suoi dei.E in questi ultimi decenni ha adorato un nuovo dio,imperscrutabile,indecifrabile, evanescente..Lo chiamano Mercato…Come l’antico Fato traccia i destini delle nazioni e delle genti.Nessuna icona per il dio misterioso,solo templi immensi, luminosi dove le genti vanno a depositare le loro offerte sperando di suscitarne la benevolenza.E il dio incamera, in un delirio onnivoro,le offerte e le deposita nei suoi forzieri nascosti agli occhi dei più...E  dopo decenni di devozione a questo Dio assistiamo oggi alla sua fine,la fine di questo mondo e del suo sistema economico capitalista .Questo divinità non serve più a chi lo ha inventato e gestito in quanto e’ stata drenata quasi tutta la ricchezza dei popoli per concentrarla nelle mani di poche persone che non hanno neanche più bisogno dei soldi ora che comunque non valgono più nulla in una sistema andato volutamente e scientemente in crisi economica.

Quindi la moneta non essendo più garantita da riserve in oro come succedeva ieri ,misurava ora il valore di una economia e quando questa economia va in crisi e fallisce a medio termine come sta succedendo adesso allora la moneta e i nostri soldi non valgono più nulla! Siamo passati da una economia di mercato (liberale e globale senza regole) ad una economia di Stato (intervento per salvare le banche statalizzando il debito) ad una prossima e già iniziata economia di guerra per reperire quelle risorse (energia, cibo, acqua, materie prime) che la sola finanza andata in crisi non consente più di assicurare.In queste condizioni i soldi non hanno più nessun valore e questo decreta la fine della ricchezza diffusa.

In tutto questo sistema bisogna analizzare sistema le colpe dei vari governi sopratutto del nostro governo,con colpe di una gravita inaudita!!!Quante promesse abbiamo sentito dal Berlusconi?Come quando invocava la lotta all'evasione per poi criticarla al punto di fare poi scudi e condoni.Con una mano si promette e con l’altra si lavano le colpe,alla maniera pilatesca di questo governo ...Berlusconi si è contraddistinto per la promessa di un maggiore liberismo in economia,liberismo che a volte è arrivato pure a sfiorare l’incitamento a non pagare le tasse.La sua filosofia è ben nota a una certa parte della dottrina economica: meno tasse vuol dire piu’ sviluppo e piu’ possibilità di crescità,e non è necessario essere economisti per capirlo… Sarà, ma i fatti dicono che non solo non ha diminuito le tasse,non solo non ha tolto quelle che aveva promesso di togliere ( bollo auto ad es), ma non ha nemmeno fatto ripartire lo sviluppo. E’ vero che nemmeno Francia e Germania stanno bene,ma è innegabile che stanno meglio di noi… Se gli altri rallentano,noi praticamente siamo già fermi da anni…E in questo contesto, in un paese indebitato come l’Italia, in cui si stanno facendo tagli pesantissimi alle spese sociali ci si è permessi poche settimane fa di approvare un programma pluriennale di spesa militare da 16 miliardi di euro per l'acquisizione di centotrentuno cacciabombardieri F-35!!!" dolorosi tagli alle spese sociali – denunciava Peace Reporter – potrebbero essere evitati anche scegliendo di bloccare le spese - già previste per il 2011 - per l'acquisto di centosedici elicotteri da assalto Nh-90 (310 milioni), di due nuovi sommergibili U-212 (164 milioni) e di sedici elicotteri da trasporto truppe Ch-47 (137 milioni) e di porre fine alle missioni di guerra in Afghanistan (800 milioni all'anno) e in Libia (centinaia di milioni in pochi mesi)."E' una gran bella cifra se messa tutta insieme,soprattutto oggi che siamo alla resa dei conti…ci sarebbero altre scelte da fare che non prendersela sempre con le classi medio-basse...Ma per fare questi ci vorrebbe anche una politica che sa guardare alto e che non ha paura di rimettere in gioco parole come bene comune,cosa pubblica, reddito di cittadinanza,riconversione industriale e tanto tanto altro ancora,che questo governo di mafiosi e opportunisti non potrà mai mettere in atto!
Il compagno Minh Zho Lin(Vittorio Zucconi)
Minzolini, come tutti i direttori, ha il diritto di fare quanti editoriali vuole, quando vuole, anche a costo di nauseare il pubblico, come sta diligentemente facendo. Quello che non ha il diritto di fare – ma lui e i suoi complici e compagni di scuderia fingono di non capirlo – è vomitare editoriali, anche bruttini e sciatti perché Minzo non ha mai avuto fra i propri difetti la buona scrittura, sempre a senso unico, per un giornale che non è di proprietà privata, dunque non è padrone di sostenere che la Terra è piatta e i Marziani distrussero le Due Torri. E’ il principale (per poco) organo di informazione nazionale che deve, ripeto, deve, essere al servizio anche di quell’almeno 50% – sottolineo almeno – dei propri “lettori” che si oppongono a Berlusconi perché anche loro lo pagano, con il canone e con le tasse usate per ripianare i debiti. Non si può fare propaganda berlusconiana con i soldi degli antiberlusconiani che pagano metà del tuo stipendio e metà delle tue sontuose note spese, senza neppure il pudore di fingere un minimo di equilibrio come fanno le sempre più rare trasmissioni giornalistiche e come faceva anche il tanto esecrsato Santoro. Almeno i Castelli, Bellabazza Belpietro, Sallustius Horridus, Paniz (Paniz!) “Guaddro Gaccia” LaRussa e Lupi ecc ad Annozero ci andavano e l’Avvocato Mavalà divenne celebre proprio andando a raccontare le sue doverose balle leguleie proprio da Santori. E’ molto più onesto – per mancanza di aggettivo migliore – Emilio Fede che ogni sera fa il proprio dovere di vecchio fantino che cavalca e frusta il mulo bolso del padrone.

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