In questi giorni abbiamo assitito alla massima espressione del calcio di oggi,dallo sciopero dei calciatori a un giocatore che se và a giocare in Russia per 20 milioni di euro(scelta di vita?)!!A un giocatore viziato e prepotente che vuole contare più del presidente e della società,Francesco Totti..E allora guardo indietro nel tempo a quando il calcio esprimeva oltre che grandi campioni,anche grandi uomini!!! Il 3 settembre del 1989 moriva proprio uno dei più grandi Gaetano Scirea,portato via da un tragico incidente stradale in Polonia, dove si trovava per visionare i futuri avversari(allora dirigente) della Juventus in Coppa Uefa.Ricordo che quel giorno ero poco più di un bambino 13 anni e tornavo da una gita paesana,avevo ascoltato per radio la vittoria della mia squadra del cuore(la juve) se non sbaglio contro il Verona,ero felice della bellissima giornata trascorsa,quando al ritorno arrivò la tragica notizia,per me juventino fu un fulmine al ciel sereno!!!!Adesso Sono passati ormai 22 anni da quel tragico giorno.Eppure Gaetano Scirea non è morto, vive nelle menti e nei cuori di chi lo ricorda ancora,con immutato affetto.La sua correttezza in campo è fuori è diventata quasi proverbiale.Il suo essere sempre gentile e cordiale, intelligente ed educato, lo porta ncora di più oggi ad essere un esempio anche se quei valori di cui Scirea è stato portatore sembrano sbiadire e perdersi, fagocitati da un mondo del calcio sempre più popolato da personaggi senza scrupoli, arroganti e ignoranti, meschini ed aggressivi, proprio in questo momento è necessario portare ad esempio ai giovani una figura come quella di Gaetano Scirea. Un grande uomo prima ancora che un grande campione.
Gaetano Scirea nasce a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano il 25 maggio 1953 e inizia la sua carriera calcistica nel 1972: giocherà nell'Atalanta, nella Juventus e diventerà il perno insostituibile della Nazionale di Bearzot, con la quale vincerà la coppa del mondo nel 1982.Ma non è solo questo il prezioso riconoscimento che Gaetano Scirea avrà modo di stringere tra le sue mani: dopo due stagioni in serie A con l'Atalanta, approda alla Juventus nella stagione 1974/1975 dove vince in 11 anni tutto il possibile: scudetti, coppe europee, la coppa Intercontinentale.Il 1975 lo vede vincitore del primo dei 7 scudetti con la Juventus e alle prese con l'esordio in nazionale: il 30 dicembre si gioca Italia-Grecia, finita 3 a 2 per gli azzurri. Nel 1977 c'è l'accoppiata campionato-Coppa UEFA, nel 1978 il terzo scudetto che precede la partenza per l'Argentina dove si disputeranno i mondiali; del 1979 è invece la coppa Italia.
Compagni e protagonisti di questo periodo d'oro, in uno dei più potenti schieramenti difensivi che la storia ricordi, sono Gentile, Cabrini, Furino e Brio.Nel 1981 arriva il quarto scudetto con una Juve pigliatutto ed è anche la vigilia del secondo mondiale: sono anni densi di partite e di vittorie e Gaetano Scirea è nel pieno della sua maturità atletica e calcistica.Il 1982 è il più glorioso per il calciatore, perché è in questo anno che mette a segno con la maglia bianco-nera il quinto scudetto e vince la coppa del mondo. Ma non finisce qui. Gli anni 1984 e 1986 segnano altri due scudetti e nel 1985 è la volta della coppa Intercontinentale, vinta a Tokyo battendo ai rigori l'Argentinos Juniors. Non vanno dimenticate la coppa Italia del 1983 e, sempre nel 1986, la coppa delle coppe e la supercoppa europea.Giocherà con la Juventus fino al 1988. La sua ultima partita in nazionale ai mondiali è del 17 giugno 1986, in Messico.
Alcuni numeri del grande calciatore: vincitore di 14 titoli, autore di 32 gol, disputa nella sua carriera con la Juventus ben 552 incontri. Il record di presenze in bianconero verrà superato nel 2008 da Alessandro Del Piero, il quale avrà modo di dichiarare: "Raggiungere Scirea nelle presenze è un traguardo che mi inorgoglisce sotto tanti aspetti. È un numero importantissimo, ma la mia speranza è di entrare nel cuore della gente come è entrato lui. Ogni tanto rifletto su come potrebbero vedermi i ragazzi, i bambini. Forse mi vedono come io vedevo lui, Gaetano Scirea, e i campioni come lui. Li guardavo con rispetto, avevo la voglia di emularli, lo sognavo. La gioia di giocare nella Juventus, in nazionale, ad alti livelli. Vincere tanto, vincere i mondiali. Sono riuscito ad ottenere molte di queste cose, l'ho fatto con la passione, con l'umiltà. Mi farebbe piacere che in futuro mi vedessero con gli stessi occhi con cui io guardo lui. Questo è un mio obiettivo, un traguardo".
Gaetano è un campione entrato a buon diritto nel tempio dei fuoriclasse, che muore però prematuramente a soli 36 anni il 3 settembre 1989 in Polonia. Le circostanze sono tragiche: a seguito di un incidente stradale rimane bloccato nelle lamiere di una vecchia auto che va in fiamme col suo carico di benzina supplementare.Il calciatore aveva assunto da poco l'incarico di secondo allenatore a fianco di Dino Zoff, e si recava in Polonia a osservare il Gornik, che da lì a poco sarebbe stato avversario della Juventus in coppa Uefa.Oltre allo stadio comunale del suo paese natale, a Gaetano Scirea è dedicata una curva dello stadio torinese "Delle Alpi".
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