4 set 2011

Berlusconi il Vanna Marchi della politica!!!!!

Dopo anni ed anni di promesse ed illusioni Berlusconi si è rivelato a tutti per quello che è, il Vanna Marchi della politica, un venditore di facili promesse e di miraggi,stando alle sue parole avrebbe dovuto cambiare l’Italia, avrebbe dovuto migliorarla ed invece ci consegna ora un paese a rischio bancarotta ed una società sempre più egoista,lacerata da profonde ingiustizie sociali e da ormai prossimi conflitti di classe e generazionali,un paese moralmente ed intellettualmente piatto,in cui ciò che conta nella vita sono solo l'apparenza, i soldi ed il successo....Se Berlsuconi avesse(quando mai?) un minimo di senso dello stato dovrebbe dimettersi così come ha fatto Zapatero in Spagna, prima di creae danni irreparabili ad un paese ormai agonizzante,arroccarsi in Parlamento con la sua pletora di servitori di comodo,solo ed unicamente per interessi personali (lui) e di poltrona (i suoi accoliti parlamentari) è vergognoso, anche perchè il cavaliere non potrà evitare il giudizio degli elettori all'infinito,e Berlusconi,che di sondaggi è un maniaco, sa benissimo che la stragrande maggioranza degli italiani (anche e finalmetne quelli che gli hanno dato fiducia e ne sono rimasti mortalmente delusi) ne ha le tasche piene di lui e di questo governo ed è desiderosa di voltare pagina,di chiudere la disastrosa stagione della seconda repubblica e di tornare a credere nei valori più veri e profondi, a sperare in una società migliore e ad iniziare a lavorare per costruirla.

Anche perchè non è più possibile chiamare al sacrificio la popolazione italiana quando al governo permangono le medesime caste dissipatrici che hanno condotto la nazione in queste condizioni,e si parla di di sacrifici e manovre sempre queste!!! la prima risale al 1992 (Amato) e dopo 19 anni di manovre reiterate siamo di nuovo al punto di partenza.Sono evidentemente dei falliti, senza possibiltà di appello.Ciò che emerge dalle cronache giudiziarie e politiche è un immondo verminaio in cui la fatica e il sudore dei cittadini viene allegramente dissipato nella compravendita del consenso politico e nell' arricchimento delle caste di politici e imprenditori collusi.E' quindi evidente che qualsiasi rilevante sforzo richiesto al popolo italiano sarebbe solo un ulteriore grave impoverimento,senza alcuna prospettiva di ripresa permanendo in atto le stesse strutture dissipatrici e le stesse demenziali politiche che ci hanno condotto qui. La semplice idea che la solidità del paese risieda nel risparmio delle famiglie a cui attingere alla bisogna è la prova che abbiamo a che fare con persone arroganti, prive di rispetto per il lavoro onesto dei cittadini, incapaci di capire da dove nasce la crisi, come uscirne e, non ultimo, di cui sono responsabili. Sono infatti gli stessi  personaggi che vediamo da venti o trent'anni al governo di questo sciagurato paese.Penso stia arrivando il momento in cui molta gente si renderà conto che questi non sono la soluzione, sono il problema e che prima spariscono meglio è!!!!

«Berlusconi ha pagato 500 mila euro per far tacere un pappone spacciatore di cocaina» (Times, 2 settembre 2011)
Il contratto del dottor Faust(Vittorio Zucconi)
Si leggono lamenti e timide proteste fra i sempre più inquieti (ex?) sostenitori della cosiddetta destra per la piega decisamente punitiva e fiscale presa da questo governo alla disperata e schizofrenica ricerca di toppe per la finanza pubblica allo sbando. Ma come, piagnucolano gli innamorati delusi, questo delle mille manovre a casaccio e del cuore (altrui) grondante di sangue, non era il Berlusconi che aveva promesso di battersi contro i vampiri delle tasse, i gabellieri alla Visco e Padoa-Schioppa, i “tax and spend” della sinistra, la rapacità dello Stato, i “lacci e lacciuoli”, quel governo che predicava addirittura la “moralità” dell’evasione di fronte ad aliquote rapinose? Trovo questi lai, quando sono in buona fede, commoventi. Davvero questi poverini credevano che una squadra di governo formata con i naufraghi del Psi craxiano, il peggio del peggio, i cavalieri dell’apocalisse debitoria, i laureati della DC forlaniana e andreottiana, i gerarchi di quella Alleanza Nazionale che e’ sempre stata l’ala statalista della destra secondo il proprio dna fascista (o qualcuno pensa che “M” fosse un liberal-liberista?) dai clan della Lega Nord messi alla greppia del danaro pubblico e ben contenti di ruminare con i “ladroni” mentre protestano con la bocca piena, potesse fare una rivoluzione contro la propria natura? Ma davvero c’era chi credeva che i Cicchitto, i Gasparri, i Tremonti, i Letta, potessero – o volessero – liberalizzare l’Italia?
Che le zebre potessero perdere le loro strisce e i pesci potessero andare in bicicletta soltanto perché un imbonitore da talk show li avrebbe trasformati a colpi di spot, di telefonate e di cerone? Come ogni individuo, ogni organizzazione e ogni computer, quando arriva il “crash”, la crisi, anche questi tornano al loro stato di “default” e nel loro caso il “default” e’ quello della Prima Repubblica, dietro la graziosa interfaccia offerta ai consumatori-elettori. Il patto faustiano firmato da coloro che hanno sostenuto Berlusconi ignorando la sua evidente impresentabilita’ e la sua torbida storia personale per avere il “secondo miracolo italiano”, ora scoprono che nei patti col diavolo, alla fine il solo che ci guadagna e’ sempre il diavolo

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