12 set 2011

Berlusconi ha salvato(fottuto) l'Italia....

Avete  visto le immagini di Berlusconi alla festa dei giovani PDL,ieri?Ho appena visto il video,Silviuccio sembrava proprio scappato dal museo delle cere di Madame Tussaud o Sabina Guzzanti nella sua più riuscita imitazione e parlava a scatti,meccanicamente e con toni sempre più nasali.E le frasi che una volta sarebbero state l’apoteosi finale: “nessuna persona avrebbe saputo contrastare la crisi meglio di me…io sono il migliore, ho fatto un miracolo” ieri suonavano come le ultime note gracchianti e stonate di un disco rotto.Grottesco e pure inquietante,perché appare ormai lampante che Berlusconi è così finito, che è costretto a imitare lui,sé stesso e con scarso successo.E’ come un vecchio attore ormai rimbambito, che si ostina a calcare lo stesso la scena,sempre più truccato,sempre più falso,per ripetere quelle due o tre battute del solito copione,l’unico che ancora si ricorda;e non si accorge di non aver più un pubblico. (Se non pagato da lui, ma anche in quel caso,scarso e ormai senza più incantamento)..Portatelo via per piacere....
Intanto anche oggi per la borsa è un altro giorno nero,quello che mi fa ridere è sentire dire tanti che c'è bisogno che la nostra economia ritrovi la fiducia...Ma quale?La fiducia bisogna conquistarsela e,a volte, anche a caro prezzo.Questo governo non ha niente di credibile a livello internazionale,già come può essere credibile oltre alle inutili misure un  ministro della Repubblica,che per spiegare la manovra finanziaria del governo,non  trova di meglio che raccontare una barzelletta sconcia,tra l'altro nello stile di questo governo visto che proprio il Presidente del Consiglio,di analoghe barzellette è il numero uno,e lui... Silvio che suggerisce ad un cittadino sotto inchiesta di restarsene all’estero.Un suggerimento,niente di più ma resta che quel cittadino,ovvio che stia parlando di Valter Lavitola,da allora non ha più messo piede in Italia,questo spiega benissimo quali siano gli ingredienti del boccone avvelenato che la pseudo-destra italiana ha servito alla nostra vita pubblica:la volgarità d’infiniti diti medi alzati e di un linguaggio sempre sciatto e spesso triviale, la totale mancanza di rispetto per le istituzioni e per la legalità, il tutto condito dalla salsa nauseabonda di un informazione asservita che simili comportamenti ha sempre scusato, sempre difeso e talvolta esaltato.
Il risultato di tutto questo è un paese disperato, nel più stretto senso etimologico del termine, ben al di là di quanto lo dovrebbe essere per la sua pur difficilissima situazione economica..E allora ci rendiamo conto che con questo governo non ci sarà mai un futuro e una ripresa anzi....E qualcuno cerca la fiducia nel nostro paese?L'unica speranza sarebbe quella indicata dalla Costituzione all'art. 88: lo scioglimento delle Camere.Ma il capo dello Stato "complice" sembra non comprendere che non basta "difendere" il Paese proclamando il "rispetto della Maggioranza votata dagli italiani" quando quell'insieme politico porti al disastro tutto e tutti.E quale limite ha, invece, posto la Costituzione a detto potere ? Non alcuno !E quale ulteriore dissesto politico, etico, istituzionale, ordinamentale, sociale, economico-finanziario si dovrebbe, invece, attuare per poter finalmente veder insediato un Governo degno di questo nome,composto da competenti galantuomini, che "tenti" di salvare il salvabile ?Io dico ma cosa  succederà se il Governo riuscirà a portare a termine la Legislatura?Sarebbe la fine... 
Per concludere un piccolo pensiero allo scoppio nella centrale nucleare in Francia con le parole del nostro caro presidente..il nucleare è il futuro!!!
 
SENZA TRUCCO(RITA PANI)
A volte guardo quel tizio – sì lo so ho lo stomaco robusto – e penso ai suoi figli. Mio papà va a ancora a messa tutte le domeniche, e mi ricordo che ogni domenica che l’ho visto uscire da casa ho sorriso pensando che fosse più bello ed elegante di uno sposo. La camicia stirata da mamma, senza una piega, la sua cravatta sempre in tinta per l’abito che usava, la barba appena fatta e i capelli pettinati come sempre ricordo di averglieli visti sulla testa: e tutti suoi, grigi e poi sempre più bianchi. In realtà non ho ricordi di un papà in disordine, nemmeno in uno morale. Sto per compiere quarantasette anni, e la mia visione delle cose ora è un po’ cambiata. Sono ancora figlia – per fortuna – e mi ricordo anche di quando lo sono stata in maniera differente, che non capivo certe rigidità, certe visioni distorte da un cattolicesimo troppo radicale, di un cristianesimo a suo modo coerente che non lasciava spazio alla vita presa un po’ così con leggerezza. Ricordo persino d’essermi lamentata, sovente, per essere stata attrezzata per essere una “brava persona”, di aver rimpianto di non essere stata educata a sgomitare per farmi spazio tra la folla. Alla mia età, quando guardi indietro comprendi di essere diventata per ciò che hai visto o che ti è stato insegnato. E oggi non mi lamento più, semmai ringrazio, per mio padre che non ha mai rubato, per il suo lavoro, per i giorni di malattia che non ha fatto andando in ufficio con la febbre, per essere andato in chiesa ogni domenica della sua vita anziché a puttane, per avermi mostrato come si debba stare al mondo, cedendo il passo allo zoppo e tendendo la mano a chi inciampa.A volte guardo quel tizio e penso ai suoi figli. Come davanti a questa foto, in cui è evidente che il mascara è un po’ colato. Dove la pelle è ricoperta da uno strato di fondotinta più spesso di quanto non sia quello di un viado brasiliano. Quel posticcio sulla calotta cranica che sembra l’ultima trovata geniale in finto massello in vendita da Ikea. Penso a quando spinti dall’amore filiale si gettano verso il padre per baciargli la guancia, restando impigliati nella polverina color terra al profumo di fragola e mirtillo, o al terrore che il loro vestito blu resti macchiato dalla polvere delle mani del loro padre che gli cinge le spalle. Ci penso a volte, anche leggendo le intercettazioni telefoniche: chissà se conoscono la vergogna, mi chiedo. Poi mi rispondo che no, probabilmente no. Perché per quanto il padre sia un debosciato truccato più di sua figlia, lei è a capo di Mediobanca e Mondadori, e già affila i coltelli per uccidere i suoi fratelli. Barbara e Pato stavano sullo yacht a finire gli scampoli d’estate.
L’altro ha le televisioni, un’altra ha il diritto di non faticare avendo papà – se pure col mascara colato – abbastanza da non farle sorgere alcun problema per il domani, e così gli altri, che quindi l’amore dei figli si può anche meritare, e se è quotato in borsa lo è anche di più.Allora me ne torno felice in me, e nella mia fatica che odora di vita, e penso: “Grazie papà, almeno per non esserti mai truccato.”

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