10 lug 2011

Un paese immobile ad aspettare la "FINE"

Sarà il caldo di questi giorni,sarà l'avvicinarsi alle meritate ferie,ma ogni giorno che passa la rabbia e l'indignazione verso questo paese e sopratutto i suoi governanti, in particolare lui(il nano di Arcore)aumenta sempre più.Lo dicevo anche nell'ultima pubblicazione e l'euforia per una sentenza  della seconda corte d'appello civile di Milano che ha condannato Fininvest a risarcire Cir per 560 milioni di euro non cambia il mio umore.Abbiamo visto venerdì la gravità finanaziaria del nostro paese con il crollo dei titoli in  borsa,la mia preoccupazione è per domani? cosa succederà?Poi ogni giorno uno scandalo e soldi che girano a gogò,e noi che zompettiamo qua a là nei centri commerciali in cerca di offerte? Uno, due, tre, quattro, ogni giorno la lista degli indagati aumenta?E denaro che scorre a fiumi nelle tasche di chi ci costringe a salti mortali?Una mia amica virtuale mi chiedeva ieri che cosa suppenessi potesse accadere ,se le cose continueranno così,tra 20 anni.Di quale paese e di quali cittadini parleremo se lei (25 anni) e tanti altri non avranno la pensione, un lavoro che permetta loro di vivere ,di farsi una famiglia.
Mi diceva :Per un posto di 18 mesi” simil commessa” ho dovuto presentarmi a quattro prove,fuori città, spendendo quasi 200 euro di viaggio per avere circa 1000 euro al mese con una laurea 110e lode.Quattro selezioni per me e per questi farabutti,ladri,ingordi,una chiamata ad personam per fare la nostra rovina e quella del paese?Qualcosa dovrà pur succedere? Forse qualcosa di brutto,ma non si può pensare a un futuro impossibile per noi e per le generazioni seguenti.Prima o poi una rabbia incontrollata dovrà esplodere.Per loro senza dignità, solo scambi di potere e avidità. Per noi solo miseria.. Di questo passo che accadrà tra 10 o 20 anni ?
Come dargli torto..
Quale sarà il nostro futuro?Se pensiamo che che per 8 anni negli ultimi 10 al governo abbiamo avuto lui, Berlusconi e la sua cricca...E da questo interminabile periodo il nostro Paese ne esce distrutto.Se si pensa che 10 anni fa il avevamo come punto di riferimento economico la grande Germania,ora invece si chiama Grecia.Il Paese da tempo ha smesso di crescere e la crisi economica c’entra solo in parte.Infatti tutti gli altri Paesi industrializzati crescono come minimo il doppio dell’Italia e hanno subito la crisi globale esattamente come noi.Il potere di acquisto dell’italiano medio è calato repentinamente mente nel Paese ci sono almeno quattro milioni di nuovi poveri,un numero che purtroppo è destinato a crescere. La disoccupazione è a livelli mai visti mentre la corruzione sta dilagando come dimostrano le tante inchieste giudiziarie.Il sistema sanitario è allo sbando e non riesce più a garantire ai cittadini il Diritto alla salute.L’Italia, da un Paese fondato sul lavoro si è trasformato in un Paese fondato sul precariato cronico,nel senso che se qualche anno fa un precario poteva sperare di diventare un lavoratore fisso, oggi quella speranza si è praticamente azzerata.Potrei continuare per ore a evidenziare come un decennio di dominio berlusconiano praticamente incontrastato ha lasciato questo Paese, ma sono cose che chi legge potrà facilmente constatare andando a fare un giro in qualsiasi parte di questa povera Italia. La realtà è questa, non quella che si vede sui media berlusconiani dove tutto viene dipinto in maniera rosea.E’ l’eredità che Berlusconi lascia agli italiani. Ci lascia un paese devastato, incapace di reagire, quasi rassegnato alla fine. In qualsiasi altro Paese moderno la gente sarebbe scesa in piazza a pretendere la testa dei responsabili,ma non in Italia, sembra quasi che noi italiani si sia afflitti da una forma avanzata di masochismo.Restiamo immobili ad aspettare la fine.

Inoltre tra i reponsabili di questa fine oltre a un'opposizione che non ha fatto l'opposizione c'è il presiddente della Repubblica.La sua "apparente"superficialità nel firmare qualsiasi foglio o foglietto ci ha trascinati nel ridicolo.Lui infatti ha firmato di tutto e poi piange come i coccodrilli,del resto, Ha accettato con disinvoltura qualsiaisi membro del governo,è vero c'è stata qualche sua lamentela...dopo..!. ma alla fine ha lasciato perdere, forse rassegnazione, forse incapacità o forse come Pilato se ne lava le mani. Oggi la situazione di Berlusconi non metterebbe il Paese in imbarazzo se penna facile avesse fatto il nostro interesse, oggi il nostro Paese subirebbe meno il ricatto delle agenzie di ratings se Napolitano non fosse il PDR.Un Presidente Della Repubblica ha il dovere di tutelare i cittadini nella piena totalità, se lui non ne è capace, ci sono le panchine......
Quindi ora Berlusconi forse si farà da parte ma ormai il sistema che ha creato gli permetterà di vivere di rendita politica per i prossimi dieci anni durante i quali il Paese continuerà ad affondare.A meno che il popolo italiano non decida finalmente di reagire. Siamo rimasti abbagliati dalla cosiddetta “primavera araba”, ma quando arriverà una “primavera italiana” con la quale manderemo a casa questa massa di corrotti e di ladri? Speriamo presto perché l’Italia è davvero a un passo da baratro.

Aggredito è un'altra cosa(Rita Pani)
Marina Berlusconi: "Aggressione a mio padre"
Mio padre non è stato aggredito; mai. È una brava persona, così per bene che forse se ne avrà a male, leggendo, per essere stato citato. Ha lavorato per una vita in un posto in cui, ad ogni giro di giostra, arrivava la Finanza e si portava via le cose e le persone. Ma lui non lo hanno portato via mai e le sue cose erano sempre in ordine per come le regole e le leggi dicevano dovevano essere.Il padre di marina berlusconi, non è stato aggredito: è stato condannato. E c’è una differenza sostanziale. Perché se così non fosse, allora per scrivere la nota su un accadimento di ieri, dovrei titolare: “Rapinatore aggredito e ucciso dalla Polizia, nel pieno svolgimento delle sue mansioni”. E poi il racconto dei fatti, di questo uomo che recatosi in banca armato, per svolgere il suo compito, è incappato in una pattuglia delle forze dell’ordine, che inspiegabilmente l’hanno aggredito e ucciso sul colpo.Non c’è fango e non c’è aggressione in una condanna che sancisce, finalmente, la verità prescritta a colpi di leggi ad personam: il padre di marina berlusconi, illecitamente sottrasse la Mondadori a De Benedetti, arrecando un danno patrimoniale ingente, che ora deve risarcire.
È la regola del gioco “guardie e ladri”, dove a volte la si può anche fare franca, altre invece no.Lamentano, gli avvocati, che le cifre sono esorbitanti. E da dove lo stupore? Non ha mica portato via un’autoradio da una macchina parcheggiata davanti al supermercato! Si è portato via proprio tutto il supermercato, e allora ci sta, come avrebbe dovuto starci la galera, se questo fosse un paese normale che non consente ai criminali di scrivere le leggi, alle quali, poi, le persone oneste devono pure sottostare.Ma questo è il paese che ormai ha stravolto anche le più banali norme di quel gioco di bimbi, dove i ladri scappavano e le guardie correvano appresso. Ora è il contrario. I ladri governano e inseguono le guardie con i loro avvocati, con i loro scribacchini, con i loro servi, con questi nuovi affiliati, sprezzanti e ansiosi di far emergere il loro zelo. E allora nulla di strano, che non ci siano dimissioni responsabili, Aventini, dimissioni di massa di parlamentari che non si riconoscono in questo stato criminale capace di far sfigurare persino la banda della Magliana, che fa sembrare il CAF un ridicolo club di dilettanti allo sbaraglio, che ci fa rimpiangere gli scandaletti degli Ercules o delle Lenzuola d’oro.Poi ci sono i padri e i figli, in questo paese che ogni tanto ci racconta la favola della meritocrazia. Figli pronti a prendere il posto dei padri, in azienda come al governo, passando per Mediobanca o da Fininvest, l’impero fondato sulla mafia, da dove è più semplice controllare il flusso di danaro rubato da papà, e l’economia privata dello stato e privatizzata per il futuro proprio e dei propri eredi fino alla prossima terza generazione. Ma il mondo e la vita non sono sempre perfetti, e a volte le guardie corrono di più e acchiappano il ladro, che non ha fatto in tempo a scrivere l’ultima legge su misura per sé. Fa parte del gioco e qualcuno lo deve dire a marina berlusconi. Magari quel vecchio che ha fatto tre giorni di carcere in attesa di un processo per direttissima, per aver rubato un etto di prosciutto dal banco frigo di un supermercato. E nemmeno lo sconto gli hanno fatto.
Rita Pani (APOLIDE)

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