2 lug 2011

LA BANDA DEGLI ONESTI

Abbiamo assistito ieri alla memorabile elezione  per acclamazione di Angiolino Alfano a segretario del partito degli onesti come lui stesso lo ha chiamato,sì certo onesti e responsabili.Non poteva meritare di meglio l’Italia dopo 150 anni di travagliata storia.Essere presa per i fondelli da un burattino che si chiama Angelino dopo essere stata vilipesa a Pontida dal biascicare dell’ermetico parolaio verde.L’Italia in mano agli italiani del fare,agli unti libertari miracolati,ai liberi paladini delle libertà dei liberi servi,ai millantatori della crescita (3%) annunciata nel 2008,ai debitomani (120%), l’Italia in mano alle cricche di erotomani prestati all’imprenditoria e agli affari di Stato tra le gambe delle mignotte.La vecchia puttana Italia nel suo centocinquantesimo compleanno si autocelebra come meglio non potrebbe:diventa un tempio al Dio Bordello.E l'investitura di questo pagliaccio è qualcosa di infinitamente meno dell’elezione del segretario di un partito normale,dotato di una sua democrazia interna,ma è,ad ogni modo,un passo importante per un’aziendina brianzola con una struttura tradizionale qual è la creatura di Silvio Berlusconi.
In simili realtà,infatti,se è chiarissimo chi sia e resti il numero uno,non esiste nessun numero due:tutto dipende dal Duce che conserva gelosamente ogni briciola di potere reale nel timore che uno dei suoi aiutanti,dire dirigenti è del tutto fuori di luogo,in quanto la loro missione è sostenere e aiutare il gran capo dai suoi affari di potere...Questo spiega anche la modestia della figura del nuovo segretario;non che ci sia molto nel Pdl basta scorrere tra i nomi per farsi l'idea della nullità di queste figure...si può quindi ipotizzare che lo attendano compiti di assai poco rilievo,ma,anche se vi fosse stata,da parte di Berlusconi l’idea di trasferire una parte del proprio potere,non avrebbe potuto trovare di molto meglio.
Se Alfano è una macchietta,o quasi,non ci sono,dentro il partito,personaggi che abbiano un’oncia di carisma in più di lui;nessuno che sia più popolare di lui presso gli elettori o che più di lui brilli per qualche competenza:sono tutti, gli esponenti del Pdl, dal primo all’ultimo, solo delle mezze figure.Tremonti, il ragioniere,custode dei conti dell’Italia ops di Berlusconi che con l'ultima finanaziaria ha ridotto il paese ancora più alla fame e alla disperazione,è escluso da questo discorso;lui, il ragioniere, fondamentale per la vita dell’azienda e che del capo conosce tutti i segreti contabili è, per il suo ruolo,il reale numero due dell’organizzazione,ma questo status non può essere formalizzato.
Tra Berlusconi e Tremonti,come in un azienda tra capo e ragioniere,c’è più un rapporto di mutua dipendenza che gerarchico;i due convivono,magari felicemente,tenendo ognuno saldamente in mano i gioielli di famiglia dell’altro:Tremonti ha gia,di fatto,più potere di quanto Berlusconi avrebbe mai voluto concedergli.Quindi la macchietta Alfano è un'altro modo per illudere il paese e sopratutto gli elettori del PDL che nelle ultime tornate elettorali hanno accusato una pesante sconfitta e che avrebbe portato in qualsiasi altro paese democratico alle dimissioni,in italia questo no!!!.Indicare pubblicamente un numero due è qualcosa che il Capo non fa,se sta bene. E’ una misura che prende, spesso in condizioni d’emergenza,solo quando sente, per motivi d’età, di salute o d’altro, di non poter più badare, da solo, alle sorti della ditta. E’ spesso, la nomina di un vice, un uomo fidato e col minimo spirito d’iniziativa,il primo passo verso una successione.Chi succederà al Capo?Di solito, il Capo fa di tutto per lasciare l’azienda ai propri figli.Come criticarlo? Anche noi vorremmo lasciare ai nostri figli, assieme al nostro ricordo,i frutti del nostro lavoro di una vita.Come faremmo noi,anche Berlusconi cercherà di lasciare ai figli tutto quel che possiede: Mediaset, il PdL e l’Italia...Scommettiamo?
In quanto all'opposizione noto che ancora una volta si è fatta sfuggire un occasione,e mi rendo conto che l'unica possibilità per questo paese è il popolo..Purtroppo quella sinistra che mi riconosco non esiste quasi più,ammiro Vendola e pochi altri,poi il niente..per esempio quel PD che in questi giorni compare in alcune indagini di tangenti e che da tempo dico sia il male per la sinistra,visto che non hanno mai avuto niente a che fare con la vera sinistra...E allora mi rendo conto che sì la politica si è trasformata.Da passione civile al soldo di un’idea a mezzo per arricchire senza troppa fatica.Per carità ci sono ancora persone degne di stima,e che sotengo come ho sempre fatto,ma il corpo grosso della politica milita in posizione subordinata all’interesse di gruppo che in contrapposizione ad altri,si contendono posizioni di potere oramai slegate da un interesse generale di paese..
Negli ultimi 20 anni di  repubblica democratica, alla chetichella,si sono ritagliati una serie di privilegi che sono autentici privilegi di casta non giustificabili ai fini della funzione parlamentare.Basti pensare al vitalizio,che in questi giorni ho trattato più volte,istituto degli Stati assoluti dove il monarca concedeva tale privilegio al soggetto (di solito aristocratico) caduto in disgrazia.Noi ce lo ritroviamo con tutto il suo carico di contrasto e iniquità in un contesto di sistema democratico.Che dire? Da tempo sostengo che questa non è più una democrazia e non solo per Berlusconi,il signor D'Alema e il signor Prodi avevano la possibilità di far passare la legge sul conflitto d'interessi..perchè non l'hanno fatto?Ecco quando dico che noi non siamo più cittadini,siamo sudditi,al massimo spettatori.Rimane solo la speranza in un sistema di informazione,che la rete e i movimenti di cittadini trovino,magari con parte della sinistra e coloro che credono sempre in quei valori,la forza di cambiare questa classe dirigente sfiancata dai privilegi, prima che tutto crolli. Il rischio purtroppo è molto alto.E per concludere cosniglio questo video,è d'ieri sera durante la trasmissione “Fratelli e sorelle d’Italia” su la 7 che ho riascoltato,a proposito di Berlinguer,un notizia, che conoscevo a suo tempo ma non ricordavo,che il succitato si era ritagliato uno stipendio dai compendi di parlamentere, esattamente un milione e quattrocentomila e il resto lo versava nelle casse del partito... Chi faceva politica per il popolo e non per i propri interessi,grazie ENRICO!!!!

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