14 mag 2011

Vinicio Capossela "Pryntyl"



Nel fondo del mar, nel fondo del mar
la foca barbuta, sempre piaciuta
che è solitaria, le piace cantar
una sirena si sente coi baffi
una sirena del fondo del mar
e i pesci uccelli le batton le ali
e scrosciano applausi di pinne e di bolle
nel fondale spettacolare
dell’abisso musicale
Io la vispa Pryntyl
dal caschetto malizioso
Nettuno si gettava ai miei piedi
implorando chiamami Nunù
prima stella del corpo di ballo
del balletto delle onde
un tutù di alghe nel blu
chiamami Nunù
perché sono una sirena, canto in sirenese
ondeggia il pavimento
nel mare si stringono i cuori
li assalgono i mali della nostalgia
si avvicinano narvali e gamberi
schiudono perle le ostriche
Non ho perso la voce per un paio di gambe
come la Sirenetta in pegno d’amor
ma io la perdo fumando e bevendo
nell’orgia dei sensi mi butto cantando
e mi ubriaco e stordisco ballando
nell’ebrezza felice abbracciando
sulla terra tutto si consuma
l’amore all’alba si trasforma in schiuma
Ma nell’abisso è tutto uno spasso
puoi sempre incontrare un pesce pagliaccio
e quando sei triste basta una sirena
sbarazzina, civettuola, piena di squame
dalla coda alla gola
Fatevi attorno focene volanti
cavallucci di mare
di terra e bagnanti
ascoltate come sturo l’abisso
ora lo scandalo lo darò io
perché sono una sirena, canto in sirenese
Pryntyl slash slash smack smack glu glu
chiamami Nunù
Ora Pryntyl sei finita in taverna
in esilio da kraken e krill
sei finita a guadagnarti la birba
tra le biffe, i lenoni e i playboy
e i papponi del porto ti tengono
alla lenza di grog e di skunk
e mi ubriacano a furia di spriz
e mi ubriacano se faccio le biz
Bell’ufficiale buttiamoci a mare
voglio tornare
squamata a brillare
ma che non lo sappia
il capitano testa di morto
o a tutte due finirà il collo torto
finiremo con lui tra gli scogli a schiamare
kruag kruag kruag affondate con me
e non è proprio un verso da sirena
che canta in sirenese..
Pryntyl slash slash smack smack glu glu
Pryntyl slash slash smack smack glu glu
Pryntyl, smack smack glu glu
chiamami nunù.

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